
Salerno. "Ci sarebbero chiare evidenze scientifiche che le polveri veicolino il virus: più alte sono le loro concentrazioni, maggiori sono i contagi". E' quanto emerso da recenti studi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) con le Università di Bologna e Bari. L'analisi dei dati Arpa relativi a tutte le centraline di rilevamento sul territorio nazionale, insieme ai casi di contagio riportati dalla Protezione Civile, ha evidenziato il ruolo delle polveri sottili nella diffusione del Covid-19. Il particolato atmosferico costituirebbe infatti un substrato che può permettere al virus di permanere nell'aria in condizioni vitali per un tempi più lunghi, nell'ordine di ore o giorni. Di conseguenza, in base ai risultati, l'attuale distanza considerata di sicurezza potrebbe non essere sufficiente, soprattutto quando le concentrazioni di particolato atmosferico sono elevate. Questo sarebbe uno dei motivi alla base dell'estrema virulenza dell'epidemia in Pianura Padana. Per tale motivo, concludono gli studi, è necessario ridurre al minimo le emissioni. "Ciò purtroppo - sottolinea il presidente Lorenzo Forte - non accade a Salerno, dove invece, nonostante le numerose segnalazioni, perdurano indisturbate le attività della fonderia con emissione di odori soffocanti e dove nelle varie zone della città in diversi momenti della giornata sono investite da puzza e polveri nocivi". In una lunga lettera-denuncia, che fa seguito alla comunicazione inviata lo scorso 16 Marzo in merito all'attività delle Fonderie Pisano in piena emergenza da Coronavirus, Comitato e Associazione "Salute e Vita" si rivolgono al Presidente della Regione Campania, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento per la Protezione Civile, al Ministero della Salute, al Direttore Generale dell'Asl di Salerno, al Segretario generale Cgil Salerno, al Prefetto di Salerno, alla Procura della Repubblica di Salerno e al Noe di Salerno. "Ribadiamo oggi - dice il presidente - con ancor maggiore fermezza il nostro pieno dissenso all'opportunità di lasciare aperta in piena emergenza Coronavirus l'attività della proprietà Pisano, che non solo non è essenziale, ma che inoltre negli anni ha operato in pieno spregio delle regole sia in merito al rispetto dei limiti delle emissioni in atmosfera (e più in generale delle norme ambientali), che alla salvaguardia della salute dei lavoratori, così come testimoniano le recenti sentenze del Tribunale di Salerno". "Auspichiamo inoltre che in questi giorni in cui il traffico veicolare è praticamente ininfluente, mentre le fonderie lavorano, vengano rilevate le polveri sottili presenti in atmosfera da tutte le centraline disponibili sul territorio salernitano. Questo allo scopo di rendere possibile un confronto a traffico fermo dei livelli d'inquinamento nei vari quartieri della città. Annunciamo già da ora iniziative legali se tali dati non saranno resi disponibili". "Ci appelliamo infine - conclude Forte - a tutte le autorità affinché nei rispettivi ambiti di competenza vigilino sull'operato della proprietà Pisano e accertino il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro. Chiediamo inoltre con forza un provvedimento d'immediata chiusura delle Fonderie Pisano sia per ridurre le emissioni, sia per non esporre gli operai e la la comunità al contagio".