Castellabate. Ferragosto, si sa, è il momento dell'anno in cui folle di turisti si riversano sulle spiagge della nostra bella penisola per approfittare della brezza leggera, godersi il sole sulla pelle, fare un bagno rigenerante nelle splendide acque delle nostre coste. La costiera cilentana è sicuramente una delle mete privilegiate dal turismo balneare ed anche questa estate i comuni di Agropoli, Ascea, Pollica, Sapri, Centola, Capaccio, Pisciotta, Casal Velino, Castellabate, hanno agguantato con soddisfazione la propria Bandiera Blu, il prestigioso riconoscimento che annualmente viene assegnato alle migliori località balneari in Italia e in Europa. Ma c'è un ma. Un nostro amico e lettore, infatti, ci ha segnalato - come dimostrano inequivocabilmente le foto allegate al presente articolo - che nella giornata odierna lo specchio d'acqua di Santa Maria di Castellabate presenta macchie sospette. Le chiazze oleose, residui di idrocarburi, sono vicinissime alla riva. Uno spettacolo davvero desolante, soprattutto in un periodo dell'anno in cui la pulizia dei fondali ed il rispetto delle più banali norme di civiltà dovrebbero essere al primo posto. La costiera cilentana, infatti, può ancora vantare la presenza di spiagge incontaminate e panorami mozzafiato non ancora violentati da un abusivismo edilizio che deturpa il paesaggio con la scusa di regalare una vista da sogno a pochi fortunati. Il Cilento, inoltre, pur essendo una delle location privilegiate dai turisti, non presenta prezzi esorbitanti per le proprie strutture, al contrario di luoghi altrettanto suggestivi della regione Campania, e questo è sicuramente uno degli aspetti che attira maggiormente coloro che desiderano trascorrere le proprie ferie in completo relax, usufruendo di numerosi servizi senza però spendere un capitale per le vacanze. Ecco perché episodi come quello odierno fanno riflettere con grande amarezza. Certo, c'è da auspicare un maggiore controllo ed un monitoraggio attento delle acque da parte delle autorità preposte - attenzioni che sono state sollecitate diverse volte anche dai tanti bagnanti che assiepano le spiagge locali - ma, soprattutto, occorre uno sforzo collettivo, ricordandosi che le bellezze naturali di cui usufruiamo non ci appartengono e che la conservazione di esse per le generazioni future è il prodotto del rispetto e dell'impegno di ciascuno di noi.