Roma. Se non ci fosse stato di mezzo il Coronavirus, a quest'ora si fremerebbe per concludere le sessioni estive d'esame o programmare ferie in attesa di poter finalmente spiccare il volo, biglietto alla mano, per le vacanze. Ma la pandemia globale ha fermato il mondo e rivoluzionato in piccola o grande parte le abitudini di ogni persona. In particolar modo di quella generazione che si trova ormai da tempo in quella via di passaggio senza una reale e concreta percezione della destinazione finale. Ed allora abbiamo voluto indagare attraverso queste colonne sul quotidiano fatto di sogni, speranze, sacrifici, divertimento, voglia di evasione e riflessione da parte di un campione di ragazze ed il loro modus vivendi ed operandi pre, durante e magari post Covid.
"Ho la laurea triennale in lingue alla Amedeo Avogadro, ora ho quasi finito la magistrale presso l'Universita telematica Ecampus, al momento faccio supplenze, corsi di inglese/ francese alla British Institutes o privatamente e vorrei diventare insegnante - racconta Carola Forti da Novara - La mia scelta è stata una scelta in divenire, nel senso che non avevo la minima idea di cosa mi sarebbe piaciuto fare. Finito il liceo classico mi sono trovata davanti ad un bivio e ho scelto Lingue perché ho pensato che in qualsiasi ambito lavorativo mi sarebbero tornate utili. Chiaramente sono sempre stata portata e mi sono sempre piaciute, anche perché, essendo una persona socievole, odio stare in mezzo alle persone e non riuscire a interagire o non capire cosa dicono. Per quanto riguarda l'ambito lavorativo, ho deciso che mi sarebbe piaciuto diventare insegnante non molto tempo fa e di conseguenza ho iniziato la magistrale, perché comunque nella mia vita ho sempre studiato, mi piace aiutare gli altri, spiegare le cose e stare a contatto con i bambini e i ragazzini. Da piccola sognavo di fare la veterinaria: avevo una passione sfrenata per qualsiasi tipo di animale, probabilmente anche perché i miei nonni avevano una fattoria. Poi crescendo avrei voluto essere un chirurgo estetico, ma alla fine nei primi anni del liceo ho abbandonato anche questa idea. In realtà non erano chissà che sogni, dal punto di vista lavorativo ci tengo solo ad essere una persona che ha il suo lavoro e non deve dipendere da nessuno. Penso che sogni e desideri possano coincidere, bisogna sicuramente metterci molto impegno, essere determinati, anche avere un po' di fortuna che non guasta, ma in linea generale per me " volere è potere". Il Coronavirus per assurdo per me é stata un'esperienza positiva alla fine. Lavorativamente parlando non è stato il massimo perché si è interrotto tutto, ma ho dato tantissimi esami online da casa, metodo che per altro trovo comodissimo, ho sostenuto gli esami per il percorso docenti, insomma mi sono portata molto avanti. Viaggiare non è stato possibile chiaramente, ma per fortuna non avevo viaggi in programma. Ci sono sicuramente lavori/ facoltà molto più duri e impegnativi del mio e che di conseguenza impegnano di più, poi non conoscendo la mole di lavoro altrui non posso esprimere un parere. Avendo un lavoro ancora saltuario, sono sicuramente molto più libera di chi lavora tutto i giorni, però posso dire che è così anche rispetto a quelli che frequentano la mia facoltà, non perché io sia una persona organizzata, ma perché fortunatamente apprendo in fretta, non mi faccio prendere dall'ansia e vivo tutto in modo molto rilassato. L'offerta ricreativa nella mia città a mio parere non è niente di speciale. Ci sono dei bar nella zona del centro che sono quelli più frequentati e ci sarebbero anche due discoteche, che frequentavo quando ero più piccola e ci ho anche lavorato come ragazza immagine, ma ora che sono più grande e non sono più posti in cui amo andare. Per questo motivo esco quasi sempre a Milano. Io frequento da anni per la maggior parte serate hip hop/reggaeton, amo andare a fumare il narghilè, quindi fosse per me metterei locali simili ovunque, ma già prendere spunto da qualsiasi locale un po' in voga a Milano sarebbe una bella boccata d'aria fresca per la movida novarese. Amo viaggiare, mi adatto a tutto, ma non sono tipa da zainetto in spalla ecco. Mi piace esplorare il posto in cui mi trovo, viverlo a pieno, conoscere la sua cultura, ma sapere di avere la mia "comfort zone" una volta che rientro alla base. Poi ci sono viaggi e viaggi, nel senso che se vado a Ibiza o Mykonos ad esempio preferisco stare più nel lusso, se vado in Senegal, viaggio che ho realmente fatto, mi piace stare in un bell'hotel, andare in bei posti, ma anche vivermi il paese a pieno e non da turista. Se avessi la possibilità di trasferirmi all'estero andrei sicuramente a vivere in Francia, penso più Parigi, anche se Bordeaux mi piace molto. Amo il francese, ho molti amici che vivono lì, la movida mi piace tantissimo e la città stessa è bellissima e mi affascina. Uso molto i social, ma a scopo personale. Amo pubblicare ciò che faccio durante la giornata, cosa faccio con i miei amici, metto molti video della mia famiglia e mi tengo sempre aggiornata curiosando qua e là".
"Ho scelto questo percorso di studi in base alle mie capacità e passione - racconta invece Greta Carioggia, studentessa di Ingegneria Biomedica al Campus Biomedico di Roma - Da sempre mi divertivo a giocare con la matematica, giochi di logica o rompicapi e da ciò ho scelto la mia strada. Se potessi tornare indietro non penso cambierei percorso, ma probabilmente alla fine di questo intraprenderò una strada che ritengo altrettanto appassionante: lo sport, magari affrontando un nuovo percorso di studi. Credo che la mia università abbia gestito abbastanza bene la questione Coronavirus e penso che da studentessa la mia giornata non sarebbe stata poi così diversa eccetto per la localizzazione. Io non vivo nella mia città di appartenenza. Io sono nata a Bari e posso dire che la movida a dire il vero è piuttosto scarseggiante o per lo meno vivendo a Roma non la ritengo così coinvolgente. Se invece devo esprimere un mio parere su Roma direi che per quanto riguarda il lifestyle è eccellente, dato che le offerte sono di tutti i tipi e volendo ogni sera si potrebbe provare una tipologia di serata differente. Per quanto riguarda le mie prospettive future invece temo di non saper dare una risposta in quanto al momento non so cosa voglio di preciso. So di per certo di voler affrontare un traineeship all'estero (spero a Londra) poi manderò curriculum sperando di trovare un giusto compromesso tra diverse necessità. Per quanto riguarda viaggi di piacere vorrei visitare l'America Latina, in particolare Argentina e Brasile. Con i social ho un ottimo rapporto anzi forse a volte troppo morboso, ma grazie a ingegneria e in particolare alla sessione sarò costretta a distaccarmene".
"All'ultimo anno di liceo ancora non sapevo bene cosa avrei fatto, così mio padre mi ha consigliato di provare giurisprudenza (essendo un anno avanti a scuola se avessi deciso di cambiare non avrei perso un anno ma sarei rimasta in pari) alla fine mi è piaciuta molto e ho deciso di non cambiare - spiega Eleonora Becchetti, studentessa di legge alla Luiss - un domani mi piacerebbe diventare notaio. Sogni e desideri spesso corrispondono, sono due facce della stessa medaglia. Stranamente il Coronavirus ha influito in modo molto positivo sulla mi organizzazione quotidiana, stando sempre a casa sono riuscita a gestire il mio tempo in modo ottimale, ho trovato il tempo per fare tutto e "grazie" al Covid ho dato due esami in una settimana. Per la facoltà che ho scelto purtroppo non ho molto tempo libero dovendo quasi sempre studiare. Spesso vedo i miei coetanei che studiano facoltà diverse dalla mia fare molte più cose, hanno molto più tempo libero di me escono spesso, vedono gli amici...cosa che io non sapere posso permettermi di fare. Sul versante turistico non ho preferenze: quando organizzo un viaggio cerco sempre di mixare entrambe le tipologie, fare un viaggio di lusso combinandolo con qualche giorno di avventura magari con qualche escursione o gita in posti particolari o qualche visita per scoprire le bellezze del posto. Se avessi la possibilità di trasferirmi all'estero andrei sicuramente a vivere in Spagna, ci sono stata una sola volta nella vita ma la trovo bellissima. Si vive bene, lì la gente è sempre felice, ogni città ha il suo fascino, tutte diverse tra loro ma tutte bellissime e piene di attrattive. Con i social ho un rapporto esclusivamente personale, non mi interessa lavorare con i social ma per ora mi limito ad usarli a scopo puramente personale per vedere cosa fanno i miei amici o la gente famosa e sentire qualche amico che vive all'estero".
Risalendo verso Nord, a chiudere questa prima parte di reportage ci pensa Roberto Mauti, studentessa all'UniFi presso la facoltà di Scienze umanistiche per la comunicazione: "Ho scelto di studiare comunicazione perché penso sia qualcosa che influisce molto nel quotidiano e nel mio piccolo mi piacerebbe fare qualcosa per far sì che il modo di comunicare si evolva cosi come si sta (dovrebbe) evolvendo la società - esordisce la giovane di Pontedera - Mi affascina il mondo del giornalismo e vedere come le persone dipendono da ciò che leggono o sentono in televisione. Nel futuro vorrei essere una giornalista e lavorare per la televisione, nel campo dello sport. Sogni e desideri possono corrispondere, mi piace pensare di poter riuscire a fare qualsiasi cosa si riesca ad immaginare, ma senza impegno e fatica non si arriva da nessuna parte, è importante ricordare che nessuno ci regalerà mai niente. Con il Coronavirus le lezioni le ho svolte con video che i professori caricavano su Google Drive. Come organizzazione non è andata male, quasi tutti i professori hanno rispettato l'orario del calendario. Ho avuto più tempo per studiare non dovendo andare tutti i giorni a Firenze, prendo il positivo. Mi piacciono viaggi di avventura, non sono il tipo da cose di lusso e locali eleganti. Mi piace visitare tutto quando vado in un posto nuovo e camminare tanto per viverla al meglio. Mi piace mangiare cibi tipici. Se avessi la possibilità di trasferirti all'estero, dove andresti e perchè? Andrei In America, non saprei dire dove di preciso perché non ci ho mai pensato molto. Ma credo che li ci sia più apertura sul fronte lavorativo. I social? Uso Instagram per uso personale, non passo molto tempo sui social perché mi sembra di sprecare il mio tempo guardando troppo la vita degli altri".