
"Troppi vincoli per realizzare una discarica": sembra questo, in sintesi, il messaggio che i sindaci dei comuni della Costiera Amalfitana hanno voluto indirizzare al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, attraverso una lettera nella quale chiedono di inserire il loro territorio in uno degli altri 4 in cui è stata suddivisa la provincia, non avendo le caratteristiche e la possibilità - secondo quanto essi stessi dichiarano - di poter individuare un'area da adibire a discarica. L'antefatto è noto: per fronteggiare l'emergenza rifiuti, nelle scorse settimane il presidente Cirielli ha suddiviso la provincia in 5 ambiti, chiedendo ai sindaci di individuare per ognuno di questi ambiti una discarica nella quale poter sversare i rifiuti. Tra i 5 ambiti individuati, appunto, in una nota del 30 giugno scorso, anche quello della Costiera Amalfitana, il n ° 2. Proprio in relazione a questa decisione, ecco la risposta dell'intera Costiera (la lettera è firmata dai sindaci di tutti e 13 i comuni: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare): "Premesso che, ai fini dell'individuazione di nuovi siti di discarica per garantire la regolare gestione dei rifiuti urbani, la Provincia di Salerno ha definito uno specifico ambito (il 2) che raggruppa esclusivamente i 13 comuni della Costa d'Amalfi, il più piccolo per popolazione complessiva (circa 40.000) e territorio di riferimento (meno di 100 kmq stretti fra il mare e i Monti Lattari); premesso inoltre che, nella recente riunione del 15 luglio, convocata dall'assessore Antonio Fasolino, è stato richiesto ai rappresentanti dei comuni di suggerire un sito comprensoriale idoneo ad accogliere, in uno dei comuni costieri, un impianto (discarica) per lo smaltimento, come riferito, della frazione organica stabilizzata (FOS) proveniente dalla lavorazione presso lo STIR di Battipaglia della quota di rifiuti indifferenziati provenienti dalla raccolta eseguita nei comuni del comprensorio; esaminata la nota sintetica di indirizzo per la localizzazione di siti da discarica in ambiti territoriali omogenei, allegata alla citata comunicazione, in cui tra l'altro si legge che "in relazione alle peculiarità territoriali della Costiera, si è ritenuto opportuno raggruppare i comuni in un specifico sub ambito" e che l'individuazione della aree idonee deve tener conto comunque di vincoli e limitazioni di natura diversa quali volumi da accogliere, distanza dai centri di produzione, stato viario dell'area interessata, stabilità del suolo con rischio frane, rispetto di una distanza minima dall'abitato e dei criteri di ubicazione stabiliti nel Piano Regionale dei Rifiuti urbani della Regione; ritenuto che il territorio della Costiera, patrimonio dell'Umanità, è oggetto di numerosi vincoli, di seguito specificati, che costituiscono reali motivi ostativi alla costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti: vincoli di natura urbanistica (PUT L. R. 35/1987), vincoli paesaggistici, vincoli idrogeologici (Piano Stralcio dell'Autorità di Bacino Destra Sele), presenza di aree naturalistiche (intero territorio incluso nel Parco Regionale dei Monti Lattari e numerose porzioni di territorio classificati quali Zone SIC e ZPS); i sindaci chiedono che si modifichi l'articolazione degli ambiti individuati con l'eliminazione dello specifico ambito n ° 2 Costiera Amalfitana e l'aggregazione dei 13 comuni ad uno degli altri 4 raggruppamenti, tenendo conto dell'originaria collocazione nel Consorzio di Bacino Salerno 2".