Salerno. Si è conclusa la prima tornata elettorale che ha visto protagonisti molti Comuni della nostra Provincia, alcuni di loro hanno già avuto il nuovo Sindaco, per altri invece sarà necessario ricorrere al ballottaggio. Alla luce dei primi risultati, a "Salerno Parla" si è fatta un'analisi di queste elezioni. A discutere di ciò non potevano mancare gli esponenti dei partiti più importanti della politica italiana: Nicola Landolfi, Segretario Provinciale PD; Gigi Casciello, Portavoce PDL; Davide Gatto, Portavoce Movimento Cinque Stelle e Manuela Parrocchia per Sinistra Ecologia è Libertà. "Rispetto alle politiche, vedo segnali incoraggianti - ha esordito Landolfi - Ci sono casi in cui il PD sta recuperando, nonostante il partito non viva una situazione facile. Combattiamo a Scafati e a Pontecagnano, dove aver portato il PDL al ballottaggio, è già un buon risultato". "Il PDL Campania che questa volta è andato al voto è molto diverso da quello di due anni fa - ha detto il Portavoce Casciello - Ora è un partito con una leadership chiara, con Mara Carfagna come Segretario. A Scafati abbiamo già la maggioranza in Consiglio con 14 persone elette con Aliberti, che ha circa il 30% di vantaggio rispetto a Pesce. Il ballottaggio è una situazione particolare perché magari ci può essere più astensionismo". Uno dei risultati che certamente non ci si aspettava è stato il calo verticale avuto dal Movimento Cinque Stelle. "I media hanno sottolineato solo l'arretramento del Movimento Cinque Stelle rispetto a quello della Lega e del PDL - ha sostenuto Gatto - Abbiamo guadagnato consiglieri, ma abbiamo perso voti rispetto alle politiche. Questo è accaduto, perché il nostro progetto non permette di candidare assessori uscenti, coalizioni e così via, ma una semplice lista con 16/20 candidati e nonostante questo siamo in ballottaggio in 3 Comuni d'Italia. In Campania - ha proseguito Gatto - abbiamo preso dal 2 al 10% di voti di lista, con risultati buoni rispetto al progetto comunali". Analizzando il caso di Pontecagnano, l'esponente di SEL, Parrocchia ha evidenziato come in questo Comune si sia fatto un largo uso del voto disgiunto: "Il fatto che a Pontecagnano, gli elettori abbiano fatto ricorso al voto disgiunto, dimostra l'attrattiva del candidato di centro sinistra Lanzara, che va a discapito del Sindaco uscente e comunque candidato Sica". Casciello non la vede così e replica: "Sica ha ottenuto un risultato eccellente nonostante tutti i problemi che ha avuto. Questo vuol dire che ha una forte radicalizzazione sul territorio". Alcuni quotidiani hanno insinuato che all'interno del PDL ci sia una spaccatura, il Portavoce Casciello a questo proposito ha fatto alcune precisazioni: "Non c'è nessuna faida, non c'è nessuna rottura, anzi c'è stata, ma solo da parte di Fratelli d'Italia che prima avevano annunciato i nomi dei loro candidati a Scafati e a Pontecagnano e poi hanno optato per la candidatura autonoma". Analizzata anche la situazione di Scafati, dove, ha detto Landolfi: "40 giorni fa si è ritirato il candidato Sindaco Scarlato, eletto con le primarie. Dopo questo momento c'è stata una divisione nel centro-sinistra. Il PD locale, ha candidato D'Alessandro, poi sono uscite altre candidature, tra cui quella di Pesce, che secondo me si è esposto poco. Cioè - ha continuato il Segretario - dovrebbe dare qualche giudizio politico sull'amministrazione uscente, sul proprio operato e sulla destra locale in genere". "Sia a Scafati che a Pontecagnano, le elezioni si sono trasformate in referendum pro o contro il Sindaco uscente - ha dischiarato Casciello - La campagna elettorale a Scafati infatti è stata piena di odio nei riguardi di Aliberti". Per quanto riguarda il "caso" Campagna, ha dichiarato Landolfi: "Noi avevamo come rappresentante D'Ambrosio, ma c'erano anche altre candidature da parte del centro-sinistra. E' stata una tornata molto libera, non legata ai partiti. Certo, dopo 10 anni di amministrazione è difficile ripetersi, quindi credo sia fisiologico un cambiamento di scena. Luongo ha fatto una scelta di grande stile, non candidandosi nemmeno per il Consiglio Comunale". "Aver fatto una scelta civica è indicativo di un territorio dove la questione anti-politica si vede bene - ha sostenuto Parrocchia - Si poteva comunque fare uno sforzo per compattare i numerosi candidati Sindaci che si sono presentati. A volte, quando non c'è l'impronta dei partiti, è possibile per persone nuove candidarsi e farsi avanti". Uno dei problemi riscontrati in durante queste elezioni, è stato il moltiplicarsi di liste elettorali. Questo causa come conseguenza il fatto che i voti si concentrino solo su alcune liste e altre invece restano a secco. Ciò che è emerso dalle urne, è che proprio a causa di questa proliferazione di liste, ci sono stati tanti candidati che hanno avuto pochissimi voti, alcuni anche zero. Gatto ha proposto l'abolizione di tutte queste liste, perché "E' tutto un gioco di candidati, i partiti dovrebbero scegliere chi presentare alle elezioni tramite delle primarie". Caso a sé invece fanno le liste civiche. Secondo Parrocchia: "Il problema delle liste civiche può avere due aspetti, il primo è che si sceglie la lista civica per attrarre l'elettorato, perché il simbolo di partito può diventare una zavorra. Il secondo aspetto è che ci sono delle volte in cui la lista civica riesce a richiamare delle sensibilità che non si rispecchiano nel partito. Comunque ad oggi, in Italia, c'è un unico partito - ha continuato l'esponente SEL - ed è il partito dell'astensionismo. Le partite del secondo turno, devono cercare di riavvicinare quell'alta percentuale di persone che non sono andate a votare al primo turno".