In una piazza Portanova stracolma con migliaia di persone, Vincenzo De Luca riesce nel miracolo di galvanizzare ancora una volta una comunità. «Siamo donne e uomini liberi che vivono di valori non negoziabili come la dignità, la libertà, il sacrificio per il futuro dei nostri figli. Il nostro non è il sogno di Salerno, è l'unica fiamma di libertà e speranza per il futuro della crescita dell'Italia ». Un mare di persone per il comizio finale di De Luca, una presenza trasversale per fasce d'età e ceti sociali. Sereno e grintoso nella sua oratoria, De Luca spinge a recuperare il senso del passato, con il ricordo di quanto realizzato, a guardare al presente e immaginare il futuro, sottolineando l'assedio alla città e la sua crociata: «C'è un tentativo di far prendere in mano la città a forze esterne, nemiche di Salerno. Noi siamo qui a combattere e facciamo paura per quello che rappresentiamo, per quello che stiamo realizzando, perché difendiamo la dignità del Sud, della Campania, di Napoli. Una parola per tutti, da Schifani a La Russa passando per Caldoro: «E' arrivato Matteoli che è venuto ad annunciarci il pedaggio in cambio dei nostri voti. Alemanno è venuto con i 1500 assunti in modo clientelare nelle società di Roma. Ora mancano Lele Mora e Platinette ». Tanto da dire sulle cose fatte: «Non c'è un angolo di Salerno che non è stato rifatto - rilancia con orgoglio - si completano i grandi progetti, è finita la metropolitana che solo quella sottospecie di presidente della Campania può dire che non è strategica, ora tocca al Vestuti e al Palasport. Abbiamo fatto parchi e alberghi, la città turistica è nata con due milioni e mezzo di visitatori per le luci d'artista, 100mila crocieristi sbarcati nel 2010. Per questo ci vogliono strangolare: 700 milioni a Napoli per la metropolitana, 40 milioni al San Carlo e a Salerno nulla. Stanno distruggendo il trasporto pubblico. Ma andiamo avanti e non ci fermeranno ». In due anni - conclude De Luca - vogliamo diventare una meta turistica europea per le opere di architettura alla pari con Barcellona e Berlino, un enorme distretto turistico da Roma a Salerno significa riuscire a dare lavoro a 100mila persone ».