
Prezzi record per la benzina che raggiunge picchi inimmaginabili. Sempre più vuote le tasche degli italiani, sempre più pesante la prospettiva di vita. Clamoroso, qualche giorno fa, il caso di una pompa di benzina nel Molise in cui la verde, dopo aver sfiorato il temuto picco dei due euro, lo ha superato. Ma già ad oggi la notizia non colpisce più: anche la Campania ha già varcato la soglia, e Salerno si mette in coda. Insomma ci siamo dentro fino al collo. C'è chi si ingegna come può. Alcuni fanno voti promettendo di lasciare nel box l'auto facendo leva sui mezzi pubblici, altri si mettono in coda ai distributori che hanno applicato lo sconto del -12. Poco conta una coda di mezz'ora, o la manciata di spicci che si risparmia, la caccia al distributore con lo sconto è appena cominciata. Prese di mira anche le cosiddette "pompe bianche", distributori indipendenti, non correlati alle marche tradizionali delle compagnie petrolifere, dov'è possibile ottenere il risparmi di almeno 5-6 centesimi al litro. Quando la necessità si fa sentire, c'è poco da fare, l'ingegno si adopera come può. Nel salernitano il miglior alleato dei cittadini contro quest'ennesimo rincaro dell'oro nero è la pratica della condivisone dell'auto. Condividere l'auto permette infatti di risparmiare in un viaggio anche fino al 50 % delle spese. Negli ultimi dodici mesi Salerno risulta essere la seconda città campana per numero di passaggi offerti e la quarta di tutto il Sud Italia. Oltre alla città capoluogo, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Fisciano e Baronissi sono i comuni della provincia con più offerte di passaggio. Pollice in su dunque per questa sano e ingegnoso costume che ci permette di ammortizzare qualche spesa. E' a dir poco clamoroso l'aumento del carburante. Nel Gennaio 2011 il prezzo di un litro di verde si aggirava intorno a € 1.40 per arrivare al prezzo di € 1.70 nel Dicembre dello stesso anno e toccare oggi i picchi che noi tutti conosciamo bene. La corsa al rialzo è stata talmente frenetica da regalare all'Italia un primato: il prezzo della benzina in Italia è il più alto d'Europa. E adesso guai a lamentarsi che l'Italia è sempre agli ultimi posti: (purtroppo per noi) stavolta non ci batte nessuno! Siamo addirittura alle prese con un record storico, un prezzo così alto non si verificava dal 1977, periodo in cui la grande crisi del petrolio costrinse la gente ad utilizzare il meno possibile le automobili. L'ambito oro nero, è dunque sempre più prezioso. Eppure dalle stime risulta che il costo di un litro di carburante si aggiri intorno agli 0,80 centesimi di euro. Noi italiani non saremmo certo un popolo di matematici (piuttosto di Santi, poeti e navigatori, anche se sull'ultima dopo alcune note vicende, permettetemi di dissentire), ma davanti a due calcoli non ci tiriamo di certo indietro. Se il costo di un litro di carburante si aggira sugli 80 centesimi circa, come mai arriviamo a pagarlo più del doppio? Risposta semplice: appena il barile entra nel Belpaese, l'erario ci mette lo zampino: ben il 52% del prezzo della verde litro e il 56% di quello del gasolio sono tasse. In altre parole soldi che dalle nostre tasche vanno a finire in quelle dello Stato. E la cosa non finisce qui: millesimi, centesimi (eppure preziosissimi) di accise che vanno ad aumentarne il costo. Gli ultimi due centesimi di tasse, per l'appunto, sono un caro regalo del Premier Monti agli italiani, l'amatissimo "pacchetto Salva Italia". E pensare che proprio la protesta degli autotrasportatori, che negli scorsi mesi partì dalla Sicilia per conquistare l'Italia tutta in una maxi protesta contro il caro benzina e l'aumento dei pedaggi autostradali ci aveva illuso che un miracolo fosse possibile. Altro che marinai, santi e poeti, quasi quasi siamo un paese di "lavoratori disillusi". Con un carico di tasse che ci grava sul groppone, col portafoglio che piange già a metà mese ed il compito ingrato di dover dire ai nostri figli che oggi in Italia si studia solo per la gloria, aspettiamo, fiduciosi, che il miracolo si compia. Nel frattempo, che la caccia al distributore abbia inizio.