
Mercato San severino. "La Nasa ci porta sulla luna, l'Anas ci blocca sull'A3": a quaranta anni esatti dal primo allunaggio, dalla conquista della luna e dello spazio (20 luglio 1969) è evidente, chiarissimo, un po' intrigante ed enigmistico il gioco di parole utilizzato dal portavoce dei Verdi sanseverinesi Raffaele Grimaldi; tutto ciò nel "picconare" e argutamente (ironia socratica) - in un suo comunicato - "bacchettare" i vertici e i responsabili direttivi dell'Ente Autostrade riguardo la (pessima) situazione in cui versa la A3, per tutti: la Salerno-Reggio Calabria, un'infrastruttura "famigerata", sia d'estate che di inverno. Il problema? Il motivo di tale "accorato" appello? Non sarà forse l'estate rovente a farci "uscire" tutti di testa, compresi e soprattutto i "poveri" automobilisti vacanzieri (per chi se la possa permettere, la vacanza...)? E' presto detto: il nucleo, lo zoccolo duro della questione sono appunto tutti (ma proprio tutti!) i disagi sulla "tristemente nota" A3, nella fattispecie durante il periodo "dell'esodo" dei "forzati" di mare e monti... In particolare - secondo i Verdi, rappresentati da Grimaldi - il fatto che le corsie (sono parole di Grimaldi) "si sono rivelate una trappola infernale per gli automobilisti e i turisti che amano il Sud". E quindi procede l'ecologista del "Sole che ride" (forse l'astro sorride un po' troppo, data la stagione...): "Già il primo giorno di bollino rosso (18 luglio) è stato un vero trauma per moltissimi "fruitori" dell'autostrada. Nonostante i proclami della presidenza della società di gestione, il caos delle deviazioni e dei restringimenti è rimasto intatto" - ciò denuncia inoltre Grimaldi. Il politico ha lamentato, anche sul suo blog e su "Nonsoloverde", rivista-bollettino sempre dei Verdi (pubblicazione molto avversata da parte di qualche politico...) il fatto che l'autostrada è "un cantiere eternamente aperto, con cambi di corsie e strettoie pericolosissime." "Eppure - dichiara ancora Grimaldi, ed è il "casus belli", il nocciolo di tutto questo discorso - di fronte ai notevoli disastri economici, sociali e ambientali, l'Anas, con il presidente [Pietro] Ciucci, ha rilanciato l'idea del pedaggio." Pochi giorni fa, infatti, il dirigente aveva proposto una stazione di pedaggio proprio lungo l'A3, donde le lamentele dei Verdi e di qualche altro esponente della vita civile, pubblica nel Salernitano. "Tale pagamento sull'A3 sarebbe una beffa per i cittadini e per tutto il Sud Italia - afferma convinto l'ambientalista. In chiusura della sua nota, Raffaele Grimaldi ha ribadito che "A dover ripagare qualcosa non sono i cittadini italiani ma la stessa Anas, per i danni esistenziali procurati a milioni di utenti." Poi il Nostro ha ricordato le inchieste giudiziarie coinvolgenti (a suo dire) vari dirigenti dell'azienda stradale e gli "esosi costi" per ogni chilometro di lavori. "La proposta del presidente dell'Anas Pietro Ciucci è davvero improponibile - così ha chiosato Grimaldi, bollando e stigmatizzando così quanto affermato da questi. Già il 9 luglio scorso Raffaele Grimaldi aveva diffuso un altro proclama, un altro scritto di tal genere, temendo la "sciagurata" (secondo Grimaldi) ipotesi di pedaggio sull'A3. In tale data egli si è espresso duramente contro la beffarda ipotesi, discorrendo sui "contro" e ragionando sui "pro" (secondo lui inesistenti) dell'eventualità di poter pagare il pedaggio anche "solo" sui primi 100 chilometri della A3, coinvolgendo utenti - a detta di Ciucci - "non scontenti". Il portavoce Grimaldi sostiene invece il contrario. In ultima analisi, dopo aver descritto le affermazioni del dirigente dell'Anas riguardo l'idea di un pedaggio senza caselli, in free flow, che vorrebbe attuare l'Anas, Raffaele Grimaldi ha ravvisato il voler fare opere pubbliche solo pensandola come il Nord Italia - riguardo le strutture - penalizzando il Meridione, che riceverà - come finanziamenti per i tanti lavori e accomodamenti da effettuare - solamente un miliardo e mezzo a fronte dei previsti 8,4 miliardi.