
Si è conclusa la prima fase, a gironi, del campionato Europeo in Polonia ed Ucraina, non senza sorprese e clamorose eliminazioni. Facciamo un primo bilancio della manifestazione, che finora non ha fatto mancare lo spettacolo, in campo e sugli spalti.
GRUPPO A
REPUBBLICA CECA - Ha saputo riprendersi da un avvio agghiacciante nel quale era stata sepolta sotto 4 gol da una Russia che non ha saputo ripetersi. Qualche correzione tattica (via un'ala di troppo, Kolar, dentro un mediano di contenimento come Hubschmann: decisione saggissima) ed una condizione fisica in crescendo hanno regalato alla truppa di Bilek due vittorie consecutive, peraltro meritatissime, che sono valse qualificazione e primo posto nel girone. Gran giocatore Pilar, convincente Jiracek, ha tenuto anche la difesa dopo l'innesto dell'ottimo Limbersky. Col Portogallo la partita è apertissima, ma servirà il miglior Rosicky. Voto: 8
GRECIA - Forse l'orgoglio, forse la spinta di un popolo arrabbiato e mai domo, forse anche un pizzico di fortuna, fatto sta che gli ellenici, senza strafare, si trovano ora ai quarti di finale, col sogno (stavolta, forse, irrealizzabile) di ripetere i fasti del 2004. Certo, la Germania è l'avversario peggiore che potesse capitare, ma dopo la scoppola rifilata alla Russia gli uomini di Santos non temono confronti. Ancora una volta il trascinatore è Karagounis, agli ultimi gettoni di una ricca e lunga carriera internazionale. Ha saputo estromettere la Russia dopo una partita che avrà sconvolto gli esteti, ma dove ha senza dubbio meritato la vittoria. Solidità e difesa coi teutonici, magari sperando in qualche ripartenza propizia: non ci sono ricette alternative, nei quarti. Voto: 7,5
RUSSIA - Che delusione! Dopo il poker rifilato ai cechi tutti ci aspettavamo che l'Armata Rossa asfaltasse uno dopo uno gli avversari superstiti, tanto da darla tra le possibili outsiders del torneo, se non tra le favorite assolute. Ed invece gli atleti di Advocaat si sono specchiati troppo già a partire dalla gara con la Polonia, con un secondo tempo arrogante e narcisista. La convinzione di poter spazzare via la Grecia senza problemi ha fatto il resto, decretandone la prematura eliminazione. Difficilmente questa generazione, già un pò avanti con gli anni, avrà la possibilità di prendersi la sua rivincita, magari dimostrando di aver imparato la lezione. Voto: 4,5
POLONIA - Stanchi, avulsi dalla manovra, spesso lunghi tra i reparti: dai padroni di casa ci si aspettava molto di più, specie considerando gli avversari malleabili del raggruppamento. E invece: 2 punti e zero vittorie, con l'ultimo posto in solitaria nel girone. Solo il trio del Borussia ha saputo regalare qualche emozione, speranza, ad un gruppo abituato a resistere per soli 45 minuti: ma il resto della squadra non ha saputo reggere l'urto di una pressione continentale alla quale, forse, non era abituato. Una grande occasione gettata al vento: ineccepibili le dimissioni di Smuda a fine torneo. Voto: 4
GRUPPO B
GERMANIA - I bookmakers avevano tutte le ragioni a darla come favorita per la vittoria finale, preferendola addirittura agli iridati ed imbattibili spagnoli. Squadra completa in ogni reparto: ha finalmente un portiere di eccellente livello come Neuer, un condottiero come Lahm, un difensore granitico come Hummels, una cerniera centrale guidata con estro da Schweinsteiger e l'imbarazzo della scelta in attacco, dove può concedersi uomini come Klose, Gotze e Schurrle in panchina. Conclude a punteggio pieno nel girone più ostico del torneo, per di più dimostrando, sul campo, una superiorità indiscutibile. E ora, persino il calendario sembra sorriderle in direzione Kiev. Voto: 9
PORTOGALLO - Personalmente, non è una squadra che mi fa impazzire. Ha un buon collettivo, si difende bene, un Ronaldo al solito a fasi alterne (disastroso e da linciaggio con la Danimarca, strepitoso con l'Olanda), ma è ben lontana dall'unica nazionale davvero in grado di portarsi a casa un grande trofeo: quella dell'Europeo di casa del 2004, dove poteva contare su un sublime oriundo come Deco ed un Figo ed un Simao in più. Soffre, troppo, con la Danimarca, vincendo in modo rocambolesco. Si dimostra impeccabile nel match decisivo con i tulipani. Ma con la Cechia dovrà sudarsela. Voto: 7
DANIMARCA - Ha coltivato per un paio di giornate il sogno impossibile di qualificarsi ai quarti estromettendo addirittura Portogallo ed Olanda, fino a quando, all'86' della sfida con i lusitani Varela non ha frantumato in mille cocci quell'aspirazione. Lì, probabilmente, si è spenta la luce alla Danish Dynamite di Morten Olsen. Resta, comunque, indelebile la vittoria nella gara d'apertura con gli acerrimi rivali olandesi. Squadra onesta, ma senza acuti e con un talento ancora acerbo come Eriksen. Voto: 6
OLANDA - D'accordo, forse la sconfitta, scioccante e impronosticabile, contro i danesi ha frantumato le ambizioni degli oranje. Ma questa squadra non ha nulla a che vedere con quella che 2 anni fa piegò il Brasile e fece tremare la Spagna nella finalissima del Mondiale. Abulica, quasi scocciata, senz'anima e perforabilissima: eppure gli uomini erano per la maggiore gli stessi di Johannesburg. Non pervenuto Robben, disordinato Sneijder, irritante Van Persie, tramontato Van Bommel: nella gara in cui dovevano giocarsi la qualificazione, quella col Portogallo, i tulipani si sono appassiti dopo 20 minuti appena. Occorrerà inserire qualche forza fresca, che nei fertili vivai olandesi non manca mai, e che forse avrebbe fatto comodo a Van Marwijk anche in questa spedizione. Voto: 2 (uno per il viaggio d'andata, uno per il ritorno)