
Salerno. La linea "conradiana" è stata varcata, perché i primi 20 anni segnano il passaggio all'età adulta per Linea D'Ombra Festival Culture Giovani. I "figli", non solo, si sono affrancati dai "padri" ma diventano essi stessi genitori di una creatura, che raccontano in "Vent'anni di futuro", il libro, pubblicato da Anima di gomma editrice, in cui è racchiusa la storia della prima giovinezza del festival. Il volume, a cura di Alfonso Amendola e Peppe D'Antonio, verrà presentato martedì 3 Novembre alle ore 18.30 nella sala della libreria Feltrinelli di Salerno e anticiperà, di pochi giorni, la nuova edizione del Festival Culture Giovani che, dall'11 al 14 Novembre, celebrerà a Salerno il ventennale all'insegna della "Genesi" che è il principio tematico di questa edizione, per la direzione artistica di D'Antonio e Luigi Marmo. L'introduzione sarà a cura di Ermanno Guerra, assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Salerno, che ha sostenuto il Festival ideato da Peppe D'Antonio sin dalla sua prima edizione, ponendolo al centro della programmazione culturale della città. "La città di Salerno, - si legge dalla sua presentazione al volume - nel suo diventare "città europea", è stata aiutata da manifestazioni di qualità come Linea d'Ombra, che ha portato a Salerno una parte importante della cinematografia europea e italiana e personalità di rilievo nazionale e internazionale". Il parterre dell'incontro prevede, tra gli ospiti, la presenza di alcune tra quelle stesse personalità: i registi Luca Miniero e Francesco Patierno, entrambi nell'albo dei vincitori delle prime e passate edizioni di Linea d'Ombra. Tra i relatori ci sarà anche lo scrittore Diego De Silva, che ha scortato negli anni Linea D'ombra, aprendo uno spazio alla scrittura. In "Vent'anni di futuro" è condensata la storia del Festival, dal radicamento cittadino della sezione nata come costola del Giffoni Film Festival alla sua fase post-moderna, caratterizzata dalle tecnologie mediatiche che hanno segnato una vera operazione di avanguardia a Salerno. Ma, come suggerisce il titolo, il testo - che si fregia di una prefazione a cura del critico cinematografico Gianni Canova - è soprattutto un'ipotesi di ridefinizione del progetto per il prossimo ventennio. La prima parte del libro racchiude il succedersi di tutte le edizioni, realizzata in collaborazione col contributo di Simona La Manna, giovane laureanda alla sua prova finale. Segue una sezione di "testimonianze", affidata a un gruppo di intellettuali e uomini di spettacolo che hanno avuto un ruolo importante nella storia del festival: Maurizio Di Rienzo, Vincenzo Scuccimarra, Bruno Di Marino, Luigi Marmo e Serena De Rosa, Pio Manzo, Francesca Roveda, Diego De Silva, Miki Rosco. Tutta la parte successiva, "teorie", è un approfondimento critico dei settori d'intervento del festival e coinvolge: Mario Tirino, Vincenzo De Gaudio, Novella Troianiello, Mattia Barra, tutti giovani studiosi di sociologia dei media. "Il libro racchiude una stagione esaltante - conclude D'Antonio - che non basta però ad assicurarci un futuro. C'è necessità di un investimento perché si possa continuare e di una politica culturale più incisiva che la sola Amministrazione Comunale non può sostenere. Non abbiamo mai goduto di un finanziamento stabile su cui costruire una ricerca fondi. Non solo gli enti pubblici ma anche le strutture produttive aprano gli occhi". "Vent'anni di futuro" sarà disponibile sui digital store. C'è tempo, intanto, fino al 13 Novembre, per iscriversi a "Bastardi senza sonno", la maratona notturna con premio finale attesa per venerdì 13, a mezzanotte, al Teatro Diana. Quest'anno l'iniziativa è dedicata al maestro Quentin Tarantino.