
Roma. Il maltempo che si è abbattuto sulla penisola nel corso dell'estate condiziona, in potenza, anche la vendemmia 2014. La forbice delle previsioni si mantiene, al momento, piuttosto ampia, ma il taglio rispetto alla produzione dello scorso anno dovrebbe attestarsi intorno al 15%. "Sembra certo che l'Italia, durante quest'anno, perderà il primato mondiale nella produzione di vino, a tutto vantaggio della Francia", fanno sapere da Coldiretti. La "recessione" colpirà in particolare le regioni meridionali, dove le sferzate del maltempo hanno lasciato gli strascichi più pesanti: "Tra le sole Puglia e Sicilia si stimano cali fino al 30%", stima ancora Coldiretti, in controtendenza rispetto alle regioni del Centro Italia e parallelamente, invece, alle regioni del Nord. Le piogge copiose cadute durante la stagione estiva rischiano, altresì, di inficiare anche la qualità del vino, con gli agricoltori sovente impegnati nella difesa dei grappoli. Le attenzioni, pertanto, sono puntate in particolare sul meteo che caratterizzerà lo Stivale in questo periodo e per i prossimi giorni, visto che una sterzata delle condizioni potrebbe aiutare a contenere l'emorragia produttiva. L'Italia, occorre ricordare, è tra i maggiori esportatori di vino, sebbene la tendenza abbia registrato un calo costante negli ultimi mesi. Ad Aprile 2014, infatti, le esportazioni hanno fruttato 406 milioni di euro, facendo registrare il +2.8% sullo stesso mese dell'anno scorso, nonostante le esportazioni di vino sfuso siano calate del 18% a 140 milioni di euro, sempre a causa del forte calo di importazioni di vino sfuso da parte della Germania (in discesa di oltre il 30% da inizio anno e del 23% in Aprile). Stabili i mercati anglosassoni e degli Usa, leggero calo in Canada, mentre i progressi maggiori si registrano in Svizzera, Giappone e paesi scandinavi. Curioso, invece, il dato proveniente dal mercato interno. A partire dall'anno 2012, infatti, secondo uno studio condotto da SymphonyIRI Group, sono diminuite le vendite di vino nei supermercati, con un calo per il totale del vino confezionato del 3,6% a volume rispetto al 2011. Confortante invece la crescita del vino Biologico o Naturale sebbene, come sottolineato da Altraeconomia, "la strada per un vino "naturale, artigianale, conviviale" resta un'altra. Quella più lunga e faticosa, della relazione e della fiducia tra produttori e consumatori". Quella battuta dai coltivatori "critici" ed "enodissidenti". Il dato sul biologico si inquadra tuttavia in una crescita complessiva del settore, con le superfici agricole coltivate secondo il metodo biologico aumentate, in Europa, del 13% nel corso del decennio 2001-2011. Il dato è stato certificato da uno studio condotto dalla Commissione Europea, che si è occupata di analizzare la produzione bio in nell'Unione,, intitolato "The rapid growth of EU organic farming". La maggior parte delle aziende agricole bio è localizzata in Francia, Italia, Germania, Belgio e Regno Unito.