Salerno. E' stata una puntata particolare quella di ieri sera della trasmissione tv "Salerno Parla". L'argomento del dibattito è stato la salute, in particolare quella delle donne. A discutere di questo sono stati tre importanti medici di Salerno e non solo: Francesco Orio, Professore associato di endocrinologia all'Universita "Parthenope" di Napoli e responsabile della endocrinologia dell'età fertile presso l'azienda ospedaliera "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona"; Enzo Durante, oncologo, Direttore dell'Istituto di Chirurgia Generale presso Università di Ferrara e Giorgio Colarieti, ginecologo e responsabile del reparto Tecniche di Fertilità dell'Ospedale di Salerno. Una delle malattie che più si sta diffondendo tra le donne in età fertile è la sindrome dell'ovaio policistico: "E' una patologia endocrino-ginecologica che colpisce il 5-10% delle donne in età fertile - ha affermato il Professor Orio - La sindrome dell'ovaio policistico, non è difficile da diagnosticare, ma come tutte le cose va conosciuta. I sintomi possono essere molteplici, tra cui l'alterazione del ciclo mestruale, uno sbalzo di ormoni, che di solito provocano la comparsa di una peluria maggiore, che per le donne non è certamente una cosa normale". "Molte donne oggi sono in sovrappeso, se non addirittura obese - ha dichiarato il Dottor Colarieti - molte forme di obesità possono portare anche all'infertilità. Da noi purtroppo si pensa ancora che le persone obese siano la faccia della salute, ma non è così. L'obesità in gravidanza è un fattore di rischio sia per il bambino che per la mamma, ma è difficile convincere la donna a cambiare stile di vita. Le patologie neoplastiche - ha continuato il Dottore - colpiscono oggi anche le donne in età fertile. L'insorgenza di questi tipi di malattie, possono provocare dei problemi di procreazione. Ecco perchè quando una donna scopre di avere una simile malattia, deve subito informarsi e andare da un ginecologo per concordare la terapia giusta per preservare l'apparato genitale". "Un fattore molto importante oggi per intervenire tempestivamente e curare le malattie è la multidisciplinarità tra reparti, bisogna fare lavoro di squadra - ha sostenuto Orio - la prevenzione è fondamentale, anche per evitare di prendere farmaci. Ad esempio, oggi, per le donne obese che hanno disturbi del ciclo, non si tende a dare la pillola per risolvere il problema, ma si tende a far modificare la dieta e a far compiere una maggiore attività fisica". "Il 30% dei tumori della mammella colpiscono le donne al di sotto o intorno ai 30 anni, per tanti motivi - ha sostenuto il Professor Durante - a queste donne va sempre detta la verità e va prospettata per esempio la conservazione degli ovociti, per avere poi la possibilità di avere figli". "Uno dei problemi della sanità è legato senza dubbio ai soldi, che dipende dallo Stato - ha detto Colarieti - In Italia, fino ai 45 anni vengono concessi i farmaci per le terapie sull'infertilità. Al Nord è pieno di centri pubblici per la fecondazione assistita. Da Roma in giù iniziano i drammi. Salerno è un caso raro, con un centro di primo livello, cioè non in vitro, qui all'Ospedale Ruggi. Noi cerchiamo di fornire un discreto servizio e finora abbiamo ottenuto anche dei discreti successi. Per quanto riguarda la fecondazione eterologa - ha proseguito il Dottore - penso che bisognerebbe evitare di arrivare ad usare tale tecnica". Per quanto riguarda la prevenzione: "Oltre all'ecografia, è importante fare informazione - ha sottolineato il Professor Orio - le diagnosi precoci riescono nella maggior parte dei casi, a scongiurare il peggio e a fare arrivare il paziente ad una guarigione dalla malattia". "La diagnosi del tumore alla mammella si fa tramite l'agobiopsia, che consente una diagnosi più celere e precisa - ha dichiarato Durante - se la paziente deve subire un'operazione, questa verrà poi dimessa 24 ore dopo. Questo perchè i pazienti stanno meglio a casa e soprattutto perchè di solito se ci sono complicazioni, queste si manifestano durante le prime ore post-operatorie. Questo in termini economici, è anche un risparmio di costi. Alle donne dai 30 anni in su, consiglio di fare un'ecografia della mammella almeno una volta all'anno e un'ecografia della tiroide una volta ogni due anni. Il paziente è il nostro soggetto, non il nostro oggetto. Medici e pazienti devono combattere insieme per sconfiggere le malattie. La prevenzione - ha concluso il Professore - è fare in modo che qualcosa non si verifichi. Bisogna quindi ritornare ad uno stile di vita sano".