Roma/Milano. Il clima, in gran parte d'Italia, è rimasto estivo fino a pochissime settimane fa e soprattutto al Sud più di qualcuno non ha rinunciato all'ultimo tuffo prima della colorazione ad hoc delle rispettive regioni. Temperature che concilierebbero alla perfezione con la voglia di mare, con la voglia di un'estate che "vorremmo non finisse mai". Ma preferibilmente non quella del 2020 che seppur con restrizioni più o meno limitate ha scombussolato e non poco i piani vacanza degli italiani, alle prese con i postumi del primo lockdown e con la paura, spesso inconscia, del contagio da Covid 19. Nonostante tutto l'estate in tempo di pandemia carne a cuocere sotto il sole dei riflettori social e non solo ne ha messo tanta, soprattutto in salsa italiana. La parte del leone l'ha fatta la politica con un'inedita campagna elettorale sotto l'ombrellone ma anche e soprattutto con le chiacchiere da bar, o meglio da social, che hanno popolato i giornali: Conte, Salvini, Di Maio, Meloni e chi più ne ha più ne metta. In chiave musicale prosegue a distanza la sfida tra i tormentoni che hanno fatto capolino sulle brevi fughe concesse dal Coronavirus e che passeranno alla storia per aver allietato (almeno in parte) la stagione più inedita. A contendersi il primato volti noti o giovani al gran debutto, italiani e stranieri: Alessandra Amoroso con "Karaoke", Elodie con "Guaranà", Irama con "Mediterranea", Ghali con "Good Times", Rocco Hunt feat. Ana Mena con "A un passo dalla Luna", Ernia con "Superclassico", la vincitrice di Amici Gaia con "Chega", J-AX con "Una voglia assurda" e poi i vari The Weeknd, Ozuna, Dua Lipa, Joel Corry, Lady Gaga, J. Rey Soul e così via. Insomma, un cocktail micidiale a tutte note da poter gustare ovunque e senza obbligo di mascherina. Colonne sonore delle innumerevoli storie che ormai viaggiano a mille su Instagram, Tik Tok ed altri social più che nei cuori delle persone.
IL CASO SARDEGNA: Indubbiamente l'inizio della seconda ondata Covid è esplosa in concomitanza con il picco di presenze estive bipartisan, concentrate in particolar modo in Sardegna. Un focolaio sparsosi a macchia d'olio sulle navi e gli aerei da rientro e che ha condizionato anche gli abitanti delle incantevoli perle isolane, facendo riemergere polemiche sulla gestione governativa della fase di stasi dell'emergenza dando il là anche ad inchieste sul modus operandi regionale relativo all'apertura (e ai tempi di chiusura) dei locali. Un caso per cui non bisogna di certo fare di tutta l'erba un fascio, considerando anche le numerose persone che hanno semplicemente provato a riconciliarsi con il mondo del lavoro e del turismo oppure rispettato pedissequamente le precauzioni imposte per comprimere i contagi. Tra queste sicuramente le giovani Princigirls, ospitate all'insegna del corretto distanziamento sociale dal principe di Formentera che ha dovuto giocoforza ripiegare sulla Sardegna vista l'impossibilità di offrire divertimento nelle Baleari.
"Inizialmente ero molto spaventata delle conseguenze del Coronavirus o meglio avevo paura che da un giorno all'altro mi trovassi costretta a modificare completamente la mia vita e le mie abitudini - spiega la Princigirls Francesca Preani - Fortunatamente non è stato così, infatti quest'estate ho avuto modo di viaggiare e spostarmi come tutti gli altri anni e anche lavorativamente ho ripreso a pieno. Ho frequentato le discoteche anche durante l'estate e a parer mio erano più sicure in Lombardia (regione che conta maggior numero di casi Covid) che da me nelle Marche, in cui praticamente nessuno indossava la mascherina. Mi piace variare e scoprire posti in cui non sono mai stata, solitamente cerco posti esotici o comunque particolari, sogno di girare tutto il mondo nei prossimi anni. Il viaggio più recente che mi ha colpito di più è stato quello ad Aruba! Non ero mai stata ai Caraibi prima e devo dire che mi sono innamorata".
"Beh il Coronavirus ha molto influito nella mia organizzazione viaggi dato che avevo ormai da gennaio prenotato la mia estate a Santo Domingo e causa appunto COVID è stato a malincuore annullato trascorrendo poi una settimana in Sardegna dove sappiamo tutti c'era il focolaio quindi anche per gli stessi motivi non abbiamo passato una tranquilla e spensierata vacanza ma ci abbiamo provato andando a visitare le fantastiche spiagge della clamorosa Sardegna - commenta invece dalla Capitale Alessia Bevilacqua - Devo dire che questa estate a Roma per due volte sono andata a ballare in discoteca e non posso nascondere che di assembramenti se ne sono creati fin troppi. In Sardegna mi sono ritrovata nel bel mezzo delle chiusure di pub e discoteche quindi di movida non c'era proprio nulla se non le bancarelle a San Teodoro! Credo sia stato eccessivo chiudere addirittura pub dove con le dovute attenzione si poteva a mio avviso almeno bere un drink in tranquillità".
LE TESTIMONIANZE: "Travolti da un'ondata di caldo? No per quest'estate ci siamo "accontentati" di un altro tipo di ondata, che però non ci ha fatto rinunciare alle vacanze - esordisce Fabiana La Fortuna da Napoli - Chi si è lasciato trasportare dal brivido di libertà e chi invece ha preferito l'estate all'italiana, detto ciò è stata comunque una nuova esperienza. Io ho scelto l'Italia e anche il 76% della popolazione. Ma quanto abbiamo dovuto "accontentarci". Se l'Italia per me e per gli altri non sarebbe stata la prima scelta, sicuramente non ci siamo pentiti di aver scoperto le meraviglie e le ricchezze che circondano il nostro Paese. È stato proprio l'odore della salsedine a mostrarci uno scorcio di luce nel buio più totale che avevamo alle spalle. Ma anche posti in cui, altrimenti, non saremo mai stati. Ed ecco come tutti noi ci siamo adattati ad un nuovo format di vita. Il Coronavirus ci ha trascinati in una bolla che ha messo a dura prova la nostra quotidianità. Dall'inverno all'estate, dal lavoro tramite smart working alle vacanze online. Se il "social distance" ci ha tarpato le ali, l'esperienza del lavoro "in pantofole" ci ha colpiti tutti e abbiamo tutti trovato il modo di adattarci. Atterrati su un nuovo pianeta, dove la mascherina è priorità e il gel disinfettante è diventato fattore principale nelle nostre vite. Questo è quello di cui si parla da circa 8 mesi, ma che noi dobbiamo ancora accettare. Questa nuova vita ci ha messo davanti limitazioni, orari, il convivere con qualcosa che non possiamo vedere ma che è presente tra di noi. Sono state diverse le restrizioni ma anche molte le persone che non le rispettavano. Non possiamo sempre giudicare poiché il coronavirus ha sorpreso tutti, lo stiamo ancora conoscendo e dobbiamo ancora imparare a domarlo. Ma ciò non significa che siamo pieni della nostra totale autonomia. Il rispetto delle regole è il primo passo verso la fine del tunnel. Mi rapporto a voi come una ragazza come tutte a cui mancano le proprie abitudini e il divertimento, ma sono anche del parere che più rispettiamo ciò che ci viene chiesto e dato prima finiremo. Non saremo mai troppo grandi per recuperare la "movida" - conclude". Sempre dalla città di Partenope il parere di Elena Cangiano: "Il Coronavirus ha influito negativamente alla mia estate, avevo programmato una vacanza con i miei amici in Puglia ma a pochi giorni dalla partenza uno della comitiva è risultato positivo, quindi ha automaticamente compromesso un intero gruppo costringendoci a fare il tampone. Io credo che quest'estate abbiamo preso un po' la situazione sottogamba a causa dei pareri discordanti e sempre più confusionali che ci sono stati da parte dello Stato, dai vari virologi e dai media".
Tornando nella Capitale tocca a Giulia Aceri: "Grazie al mio lavoro non ho avuto grandi stravolgimenti dovuti al Covid. Fortunatamente ho avuto la possibilità di usufruire delle mie ferie estive come tutti gli anni. Solitamente amo fare viaggi all'estero per scoprire usi e costumi diversi dai nostri e visitare ogni anno un posto differente. L'ultimo vero e proprio viaggio che ho fatto che mi ha colpito di più è stato quello in Messico. Quello che mi spinge a scegliere un posto piuttosto che un altro è in primis la presenza del mare, perché per me il mare è sinonimo di spensieratezza, relax e anche divertimento che sono caratteristiche che ricerco nelle mete che scelgo. Per quanto riguarda la situazione della movida nella mia città credo che non sia stata presa e gestita sul serio. Sono mancati i giusti controlli e forse è proprio ciò che ha permesso ai locali di gestire i propri spazi in modo inopportuno e fuori dalle norme in vigore". "
Nell'organizzazione delle mie vacanze il Covid ha influito principalmente nella scelta della meta - spiega invece dalla Lombardia Arianna Gatti - Per l'estate appena trascorsa avevo immaginato qualcosa di diverso rispetto agli anni precedenti, mi sarebbe piaciuto fare un viaggio in un paese tropicale ma essendomi ritrovata a progettare le mie vacanze in piena pandemia ho dovuto abbandonare questa idea e la mia scelta è ricaduta su Formentera in quanto essendo una piccola isola quasi disabitata durante l'anno ero certa che la sicurezza sarebbe stata messa al primo posto e quindi fosse la destinazione giusta in questa situazione. A livello di impegni personali il virus ha influito molto di più sulla mia vita rispetto a quanto avrei potuto immaginare inizialmente, infatti mi sono trovata a dover scegliere di modificare il mio percorso di studi a causa del periodo di crisi in cui ci troviamo. Finito il percorso di laurea triennale avevo pensato di proseguire con un master che mi permettesse di entrare nel mondo del lavoro ma essendomi laureata ad aprile in pieno lockdown, ho dovuto cambiare prospettiva e scegliere di frequentare una laurea magistrale così da definire il mio percorso di studi e nel mentre superare questo periodo difficile per l'orbita professionale, in quanto credo che se tra meno di un anno mi fossi ritrovata a metà master alla ricerca di un posto di lavoro, non avrei assolutamente avuto le opportunità adatte che potrei, al contrario, avere quando la situazione sarà migliorata. Credo che la sicurezza della movida nella mia città sia un po' precaria. Da un lato i locali penso abbiano cercato di fare il meglio per poter adeguare le loro attività a questa situazione anche se in molti casi sarebbero potuti essere più autoritari nel far rispettare le norme alla clientela, dall'altro penso che i clienti stessi avrebbero dovuto porre maggiore attenzione. Non posso, invece, dire lo stesso per quanto riguarda le mie vacanze a Formentera, era super controllata e le norme venivano rispettate da tutti. Ad una certa della notte si infondeva quasi una sorte di terrore e l'isola si svuotava completamente. E' comunque indubbio che in un'isola così piccola sia molto più semplice far si che tutti siano sotto controllo e di conseguenza rispettosi delle normative".
"Il Covid ha influito in modo abbastanza negativo sulla mia estate - sottolinea Melanie Arioli dal Veneto - Sono stata costretta a cancellare vacanze e a dover riorganizzare il tutto all'ultimo, senza dimenticare le problematiche già lasciate in eredità dal primo lockdown. Sono stata i primi di agosto in Sicilia e devo dire che i controlli sono stati rigidi, mi sono ritrovata nel bel mezzo della chiusura delle discoteche e con la polizia a fare legittimamente il suo dovere. Venezia? Normale amministrazione, non condivido il concetto del coprifuoco ma è un parere personale e rispetto le decisioni governative".
ARTE E DANZA AL TEMPO DEL COVID: "Questa estate l'ho vissuta in un modo molto particolare rispetto agli anni precedenti - spiega la giovane ballerina Giovanna Auriemma - E devo ammettere che nonostante il disagio riguardo il COVID, non mi è dispiaciuto adattarmi alla situazione perché ho imparato ad apprezzare di più tutto, in questo caso non mi riferisco ai beni materiali ma alla mia splendida Italia che senza dubbio è unica ma purtroppo ha i suoi difetti dovuti alla gestione generale del paese. Ogni anno ho organizzato e programmato i miei viaggi all'estero, ma questa volta ridursi all'ultimo momento e preparare la valigia il giorno prima per il giorno dopo è stata una cosa davvero eccitante soprattutto spostarsi in autovettura. Mi sono imbattuta in luoghi davvero unici e tipici, è stato emozionante osservare il mio paese da un'altra prospettiva, mi sono sentita davvero ricca e fiera di essere Italiana per la sua singolarità. Lo scopo di un viaggio la maggior parte delle volte per me è il benessere sia fisico che mentale. Sembra scontato ma non lo è. Mi ritengo una persona abbastanza creativa, osservatrice e sognatrice da entrare in contatto con le sensazioni che mi trasmette un luogo, la sua natura e la sua cultura. Un viaggio vissuto con gli occhi di una persona sensibile è sempre tutto così straordinario e unico. Penso anche che con la compagnia giusta, che sia anche solo di sé stessi, qualsiasi posto del mondo si rivela speciale. Con il lavoro, vivo abbastanza male, in base alle mie esperienze da ballerina ora più di prima ci vuole molto coraggio per continuare a intraprendere questa strada, ma comunque io provo a superare queste difficoltà con tutte le forze che posso. É una passione impossibile da accantonare, ci ho investito molto, ci ho creduto e ci credo ancora tanto ma soprattutto per la mia felicità e i miei tanti anni di sacrifici. Per quanto riguarda la gestione della situazione COVID ho notato e noto tutt'ora imprudenza e incoscienza. Secondo la mia opinione, il periodo del lockdown è stato davvero importante e peculiare per noi. Questa condizione avrebbe dovuto farci riflettere molto di più per essere meno superficiali in merito alla prevenzione del contagio e il rispetto della propria salute e quella degli altri. Il problema di base penso sia la cattiva amministrazione da parte di chi comunque stabilisce le regole per garantire la nostra massima sicurezza che soprattutto questa estate non c'è stata, penso che bisognava prevenire ed evitare almeno di riaprire le discoteche dato che le istituzioni scolastiche e i teatri sono rimaste/i chiuse/i. Ora di conseguenza al virus ci sono aggravanti economici e psicologici sul singolo che non vanno assolutamente sottovalutati. Per come la sto vivendo mi sento davvero "con le spalle al muro" come molti, io ballerina spero un giorno artista vera e propria che segue una passione da tanti anni, ma comunque nonostante le difficoltà non mi resta che tirare avanti con tutte le forze che posso avere, ora più di prima".
ON THE ROAD: Che sia stato luglio o settembre, c'è chi l'estate è riuscita a godersela senza troppi patemi: "Ho organizzato tutto in maniera molto free prestando ovviamente attenzione a tutte le normative anti contagio - spiega Katiuscia Ricci - Per quanto mi riguarda nell'organizzazione della mia estate il Covid non ha influito assolutamente. Del resto sono abituata a scegliere last minute, non ho mai le idee chiare apriori, mi piace definirmi la donna dell'ultimo momento".
NEL CUORE DELLA RIVIERA: Il Covid avrebbe potuto rappresentare un'autentica mazzata dopo la non facile resilienza delle ultime stagioni ma il cuore della Romagna si getta ancora una volta oltre l'ostacolo, riuscendo a fronteggiare a testa alta la crisi, rivalorizzando contesti storici ed iniziative parallele oltre a quelle mondane come testimoniato dalla buona affluenza a Cervia e alla riscoperta di Cesenatico. In sicurezza e qualche testa calda da riportare sulla retta via delle mascherine e dell'amuchina riprende a pieno vigore dai primi di luglio e fino a Ferragosto la Milano del mare. Certo troppo poco per i numerosi imprenditori turistici e non solo che si sono dovuti sobbarcare costi extra per adeguarsi alle normative vigenti e nonostante il buon afflusso di persone hanno comunque dovuto fare i conti in passivo rispetto alle previsioni di fine 2019. In ogni caso Milano Marittima si conferma centro di eleganza e comfort per tutti, dalle famiglie ai rampolli della borghesia lombarda passando per campeggiatori e nidiate di giovani, un mix che riesce a funzionare e ad integrarsi naturalmente grazie all'organizzazione e alla ricettività turistica tipica della zona. Niente happy hour danzanti ma note musicali e gustosi aperitivi hanno tenuto botta al Papeete Beach (come ad esempio al Samsara di Riccione) mentre si possono contare sulle dita di una mano le one night di Villa Papeete che è riuscita comunque a garantire il consueto spettacolo del week-end di Ferragosto grazie anche alla professionalità dello staff, dalla sicurezza agli e alle addette al beveraggio. Discorso più o meno analogo per il Pineta che, provando a reinventarsi in svariati modi, non ha privato i suoi fedelissimi di serate all'insegna del sano divertimento e di musica e drink per tutti i gusti. Promosso a pieni voti tra le strutture più frequentate della zona il Bicio Papao, fonte di relax, buon cibo e note in sottofondo. Idem l'apprezzatissima Cala Zingaro ed altri nomi noti passando per Pinarella e Savio come Paparazzi, Vistamare, SetteNove Ristoro e così via. Si conferma nonostante le ovvie limitazioni la novità dello scorso anno Hierbas con un menù a tema tra musica e gastronomia che ha allietato tutti i week-end estivi. Ampi consensi anche e soprattutto per la gastronomia da quella più raffinata dei nuovi e storici locali del centro cittadino a quella take away dei vialoni costeggiati dalla pineta fino a Cervia che ha fatto da accompagnamento agli eventi della Milano sul mare con ridotte ma comunque presenti iniziative di spessore di ramo culturale e turistico. Medaglia d'oro per il Pousada che si è ulteriormente allargato proponendo un ricco menù di stampo brasiliano e non solo, resistendo alle difficoltà del periodo. E poi c'è la gente che quei posti li vive sempre, anche d'Inverno, dove ci abita e ci lavora. Ha costruito il suo piccolo impero il "conte" Viktor Ndoka, giovane imprenditore di origini albanesi che ha supportato i problemi tecnologici di clienti e turisti tutta l'estate con il suo "Mi.Ma ConTel", compresi numerosi vip in vacanza. Tra coloro che non hanno rinunciato ad una o più tappe in questi e tanti altri locali annoveriamo presenze da quasi tutta l'Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte con Milano e dintorni sugli scudi, Umbria, Toscana ma anche Roma e Napoli. Una rappresentanza del cast proveniente da più parti d'Italia è rappresentato da Carola, Milena, Debby, Adriana, Erika G., Alessia S., Miriana Maria, Veronica, Cecilia C., Mara, Alessia C., Giulia, Martina, Susanna, Chiara F., Sara Nasci, Chiara, Michela A., Valentina P., Alessia Celeste, Chiara N., Diletta (foto Fabrizio Ruberti), Erika C., Sara C., Pamela, Yasmina, Sidorela con Sara ed Elisa, Serena, Cecilia R., Sofia con Asia, Rosita e Greta, Beatrice, Ilaria, Letizia, Valentina F., Elisa, Alessia Callegari e la sua comitiva.
"Inutile negare che la presenza del Coronavirus non abbia influito in maniera incisiva sull'organizzazione della nostra stagione estiva. Ha sicuramente limitato la scelta delle nostre destinazioni, in primo luogo escludendo i viaggi all'estero - esordisce Elisa Santagata che in Romagna vive e lavora - aumentando quelli in Italia, quindi maggiore flusso di persone nello stesso posto, e ha scartato sin da subito l'idea di viaggio "in piena Libertà". Limitazioni di ogni genere: code ovunque, quindi una limitazione del tempo a disposizione; il terrore negli occhi degli sconosciuti che incrociavi per strada, quindi una limitazione a livello conoscitivo delle persone; ansia generale dettata dal fatto che con qualsiasi cosa venivi a contatto non eri certo di se, come, quando era stata disinfettata. Purtroppo anche in campo lavorativo sono cambiate tante cose, nonostante quest' estate il numero di contagi fosse diminuito da come ci raccontano i media. Separatori in plexiglass, maggiore distanziamento tra colleghi, presenza di uno stress molto più elevato. Per quanto mi riguarda, nonostante la mascherina, ho sempre accolto il cliente col sorriso, me lo si leggeva negli occhi. Ho sempre messo da parte la paura, l'agitazione per poter far fronte a questo tipo di disagio. Dovendo rispettare determinate scadenze ho fatto del mio meglio, zero ipocondria, buon uso della testa e un pizzico di fortuna. Durante le mie giornate lavorative non mancavamo di pazienza e gentilezza nei confronti di clienti, colleghi e superiori. Apprezzare quel po' che si poteva fare e viaggiare anche con la mente è stato sicuramente il maggior insegnamento che ci sta dando questo Coronavirus. Più che di un'offerta ricreativa, a mio avviso si è trattato di una piccola offerta momentanea che tamponava una decisione ancora troppo instabile. Dare acceso a maggiori divertimenti e quindi a maggiore libertà soprattutto a noi giovani non so se definirla ad oggi una buona scelta. Ammettiamolo, quello che potevamo fare durante il periodo estivo caratterizzato dalla presenza del Covid, chi più chi meno, non ce lo siamo vietati e alcuni sono andati anche oltre i limiti concessi. Ahimè ad oggi ne paghiamo un po' tutti le conseguenze. Ristoranti, bar, discoteche.. tutto fermo o quasi. Ma ribadisco che giudicare le scelte degli altri è troppo semplice, tocca però guardare ai dati tangibili come il netto crollo nel settore del turismo".
"E' stato difficile organizzarsi, avendo il Covid influito decisamente per vari motivi: dalla paura psicologica all'incertezza causata dai decreti passando per il non sottovalutabile aspetto economico - spiega Nicol Candela da Como - Di conseguenza è stato inevitabile ridursi all'ultimo con un ventaglio di scelte molto ristretto. Nella mia città a prescindere dalla pandemia la movida è piuttosto monotona, si riusciva tranquillamente ad andare in bar e ristoranti mentre i locali notturni hanno aperto tardi e per poco tempo dunque non è stato facile potersi adattare e quindi sono stati per lo più evitati per questioni organizzative come prenotazioni e così via. A Milano Marittima le serate come quelle di Villa Papeete sono state organizzate in maniera tranquilla, è stato anche piacevole poter stare nei locali senza dover far code e con più spazio a disposizione. Certo, in pista quasi nessuno indossava la mascherina ma è andato tutto liscio. Diversamente da quanto mi è capitato in Abruzzo dove non vi era alcun controllo, anzi alcuni gestori di locali esortavano quei pochi che avevano la mascherina a togliersela. E' stata affrontata la situazione in maniera troppo spensierata".
"Per quanto riguarda l'organizzazione delle vacanze non abbiamo avuto particolari problemi, perché le restrizioni estive erano sicuramente più blande rispetto a quelle vigenti - spiegano all'unisono Miriam Gilardini e Vittoria Pasca - Per l'appunto non ci è stato difficile partire da Milano per raggiungere Milano Marittima. Sicuramente i locali pretendevano un certo comportamento, quindi si era meno liberi rispetto alla normale movida estiva. Per quanto ci riguarda siamo state rispettose delle regole e abbiamo cercato di farci avvicinare il meno possibile. Preferivamo stare per conto nostro ed eventualmente scambiare qualche parola solo indossando la mascherina. Al tempo era ancora un po' strano, mentre ora sarebbe strano non indossarla! A mio avviso l'offerta ricreativa milanese e quella dell'Emilia-Romagna sono state ricche e ben studiate. Il personale era propenso a garantire la sicurezza di tutti, anche se piuttosto complicato, dato che molti rifiutavano e rifiutano tuttora le regole stabilite per evitare il proliferarsi del virus. Se dovessi dare una votazione su una scala da 1 a 10, concederei un bel 9 alle attività ricreative lombarde e romagnole, mentre un 8 alla sicurezza milanese e un 7 a quella di Milano Marittima!".
"Beh c'è da dire che il virus ha complicato la nostra vita da quando è arrivato, ha completamente ribaltato i nostri ritmi - spiega Silvia Iannantuono da Torino - Devo dire che con il lavoro che faccio ci ha messo a terra, per quanto riguarda le vacanze invece c'è stata maggior attenzione nella scelta delle località che avevo in mente, portandomi ad escludere quelle del cuore e arrivando a scegliere poi le altre più " comode" dal punto di vista del "proteggiamoci". Nonostante ciò non sono stata contenta delle vacanze perchè gente c'era e anche troppa, con il fatto che nessuno ha prenotato all'estero si è creato un accumulo esorbitante in ogni angolo d'Italia. Quindi di sicurezza non penso che ce ne fosse, io ho evitato la movida notturna, quindi non saprei dare una valutazione oggettiva sulla gestione della sicurezza. Non penso che ci fossero tante distanze, ma non voglio dire qualcosa che non so". Lucida e molto ben articolata l'analisi di Beatrice Righi, fresca di diploma di maturità classica: "Prima del lockdown di marzo/aprile le aspettative erano molto alte: questa sarebbe stata l'ultima estate prima di iniziare un nuovo capitolo della mia vita, ovvero l'università. Avevo progettato un'estate piena di divertimenti infatti a luglio sarei dovuta andare a fare il viaggio di maturità a Rodi, ma io e le mie amiche abbiamo deciso di disdire il tutto perché la situazione era troppo critica per partire - ricorda - Ho comunque trascorso 2 mesi pieni a Milano Marittima e di certo non mi posso lamentare. A giugno le mie aspettative erano comunque molto basse, mai e poi mai avrei detto di poter tornare a ballare nelle più belle discoteche della riviera, e fare un' estate "quasi" normale. Non penso di aver mai visto Milano Marittima così piena come quest'estate, la gente era tanta e la movida non si era fermata, i locali erano comunque aperti (cercando di rispettare il più possibile le norme anti COVID). La situazione attuale? La colpa è di tutti, eravamo troppo euforici perché venivamo da una situazione di "prigionia". Quando le gabbie vengono aperte gli animali non camminano tranquilli per uscire, ma iniziano a correre. Con questo non voglio paragonare gli animali agli uomini ma credo di aver chiarito bene il concetto".
Umori contrapposti per i freschi maturandi. "Parto con il presupposto che ho finito il liceo linguistico quindi non ha avuto risvolti negativi sulla mia estate. Devo dire che l'estate me la sono goduta al massimo, se non che ci fosse il Coronavirus che potesse limitarla - il parere di Anastasia Miletta - Credo comunque che abbiamo potuto tutti divertirci e su di me non ha influito particolarmente. Parlo dal Piemonte (tra le prime in zona rossa): ecco da me c'è molta sicurezza soprattutto ora che siamo nella seconda fase di lockdown. C'è molta precauzione. Se devo fare il confronto con la mia meta estiva non cambia nulla, perché comunque era come se il Coronavirus non esistesse ed eravamo tutti liberi".
"All' inizio non è stato semplice perché avevo altri progetti per me, ma a causa del Covid ho dovuto cambiare tutto - rimembra Simona Spada - ho lasciato il mio lavoro e ho deciso di vivermi le cose così come arrivavano, alla fine ho passato un'estate meravigliosa. Nonostante tutte le misure restrittive in riviera non sono mai mancati eventi a cui partecipare, nonostante tutto per me, e credo per molti altri giovani, è stata una consolazione sentirsi quasi alla normalità".
"Quest'estate mi sono trovata benissimo a Milano Marittima, un'estate certamente diversa rispetto agli anni scorsi ma pur sempre rimasta nel cuore nonostante le problematiche Covid - ricorda Susanna Toccafondi dalla Toscana - i locali erano controllati e tenuti nel massimo rispetto delle normative attuate, garantendo svago in massima sicurezza e rispetto, spiagge bellissime, che dire: Mi.Ma una vacanza da ricordare e sicuramente rifare".
Di simil parere Chiara Cucciardi dall'Umbria: "A causa del Coronavirus i miei piani estivi sono un po' cambiati, inizialmente mi ero immaginata una vacanza all'estero (Grecia) poi però visto tutto questo caos ho deciso di rimanere in Italia e passare le mie ferie a Milano Marittima, tenendo conto di tutte le norme necessarie quindi mascherina e gel igienizzanti sempre con me. Per quanto riguarda la sicurezza della movida nella mia città, la considero molto buona! All'ingresso viene misurata la temperatura a tutti coloro che entrano e soprattutto è obbligatoria la mascherina. Per quanto riguarda la vacanza in Romagna, mi sono trovata molto bene perchè in ogni posto dove andavo le norme per prevenire il Covid venivano applicate, tutti avevano le mascherine, anche in discoteca, se non la tenevi venivi mandato fuori: devo dire che mi sono sentita molto sicura e la mia vacanza è andata alla grande".
Sempre dall'Umbria Letizia Formica puntualizza: "Io abito a Foligno in provincia di Perugia, città molto più piccola, in termini di movida, di Milano Marittima. Nonostante questo la mia città è molto attiva durante il periodo estivo e non. Offre delle piacevoli serate non paragonabili al movimento che può generare Milano Marittima. Detto questo sicuramente la sicurezza durante il periodo COVID è semplicemente "più gestibile" in città più piccole per tantissimi motivi, a mio avviso. Quello che posso dire in merito alla mia meta estiva, sicuramente qualcosa abbiamo evitato, per buon senso personale e dei miei amici (siamo andati a ballare, ma scegliendo opzione tavolo privato ad esempio), abbiamo cercato quanto più possibile di essere attenti, anche se non era semplice".
"Il Coronavirus ha cambiato la vita di tutti noi. Ha influito moltissimo nel mio lavoro poiché lavorando a contatto diretto con le persone leggo ogni giorno nei loro occhi paura e terrore e le accortezze devono essere tante - racconta Sara Contessa sempre dall'Umbria ed in Riviera con le sue insperabili amiche - All'inizio vivendo in una realtà nuova non è stato facile ma a distanza di mesi è tutto automatico, è diventata un'abitudine che spero vivamente possa svanire. L'influenza del Coronavirus è invece stata minore nella mia vacanza a Milano Marittima. Essendo usciti dal lockdown pochi mesi prima durante la vacanza ho cercato di staccare la spina, godermi il mare, il sole e qualche divertimento con le dovute accortezze ma a "cuore leggero". Ad oggi la mia città Terni la definisco "morta". Essendo una piccola città con la chiusura dei locali della movida si è spenta e con lei noi giovani. La sicurezza c'è. La mia meta estiva è stata una delle mete più gettonate quest'estate. La gente c'era, forse anche troppa. In alcuni momenti, prima del 15 Agosto, avrebbero potuto gestire con più "serietà" la situazione poichè è una meta dove la movida c'è e sicuramente non è mancata". Ho deciso di fare quest'esperienza, nonostante l'emergenza sanitaria già in corso - spiega Cecilia Rubiolio - Quest'estate era più tranquilla la situazione facendo animazione ho avuto contatti con un sacco di persone e nonostante ciò non mi sono ammalata e ho rispettato tutti i decreti in atto in quel periodo. La riviera è magica, c'è sempre molto divertimento ed è sempre fantastico. Abbiamo sentito parlare davvero poco di Coronavirus quest'estate e le persone hanno pensato in primis a godersi la vacanza come è giusto che sia nei limiti imposti. Spero vivamente di tornare la prossima estate a lavorare a Milano Marittima, piena di movida e belle persone! Amo far animazione, mi piace far divertire le persone e me stessa".
"Ho scelto deliberatamente di restare in Italia e più precisamente sulla costa Adriatica per non correre il rischio di non riuscire a rientrare o essere obbligata a rispettare quarantene da ritorno. Restare in Italia non mi ha comunque impedito di vivere normalmente la vacanza e divertirmi mantenendo il distanziamento sociale: con chi non apparteneva al nostro gruppo ho indossato la mascherina, utilizzato disinfettanti per le mani molto spesso, insomma mi sono armata di prudenza e pazienza consapevole che l'emergenza non era finita. Con la mia comitiva abbiamo deciso di dare la preferenza a locali dove potevamo sederci o ballare comunque all'aperto - racconta Aurora Mariani dalla provincia di Brescia - I gestori si sono premurati anche cambiando look ai propri locali di garantire la massima sicurezza con ingressi contingentati ed obbligo di misurazione della temperatura. Diciamo che i principali affollamenti si venivano a creare nelle strade e fuori dai locali dove paradossalmente si assembrava più gente che dentro. Ovviamente sta ad ognuno di noi ed al nostro senso di responsabilità rispettare le regole ma abbiamo visto con i nostri occhi che non tutti ce l'hanno. Ognuno di noi ha una responsabilità verso gli altri o i più deboli ma non tutti lo capiscono e sottovalutano la pandemia o meglio pensano di non ammalarsi mai o perchè siamo ragazzi che non ci tocca. Come detto i gestori dei locali fanno il possibile per garantire il regolare svolgimento degli eventi nel rispetto di tutti, scaglionando gli ingressi e così via ma così facendo l'aggregazione dei ragazzi si trasferisce all'esterno, ad esempio nei parcheggi ampi di qualche locale andando a trasformarli in vere e proprie piazze. Se poi la musica è alta, è fatta: basta che qualcuno entra a prendere da bere per tutti e poi esce fuori. Mi chiedo se a questo punto non sarebbe stato meglio lasciare le discoteche aperte con una regolamentazione ad hoc sulla capienza, sanificazione dei bagni con personale dedicato stile Autogrill e predisponendo impianti di riciclo frequente d'aria come in aereo. Lo status della movida nel bresciano? A livello di strutture non è cambiato nulla, anzi ho l'impressione che ci abbiano tolto degli spazi".
"Le parole "Vacanza" e "Coronavirus" non possono stare insieme nella stessa frase. Ma nonostante ciò, quest'anno ho approfittato della chiusura estiva della mia azienda, per tornare nella mia terra natia, la Calabria - ricorda Serena - Ho passato due settimane fantastiche, tra mare, albe e tramonti. Dalla costa Ionica alla Tirrenica ed all'Adriatca. E ho goduto di ogni giorno di sole. Devo dire la verità, da Nord a Sud, ho visto un'Italia abbastanza attenta alle norme di sicurezza, soprattutto nei lidi e spiagge. Forse un po' meno nelle discoteche o nei locali notturni. Regole o no, di certo non c'è mancato nulla: aperitivi sulla spiaggia, bagni in piscina, al mare e tutto ciò che l'estate ci ha potuto offrire in #covidfree!". Per Greta Bortolaso e la sua comitiva "il Coronavirus principalmente ci ha portato ad una organizzazione last minute delle vacanze, perché fino all'ultimo non eravamo convinti di partire e non sapevamo che tipologia di vacanza fare e che meta scegliere! Siamo affezionati alla riviera romagnola e ormai Milano Marittima è nelle tappe fisse della nostra estate, ma devo dire che quest'anno siamo stati titubanti, perché sapevamo che andare in Romagna significava andare in mezzo alla ressa. Alla fine però non abbiamo resistito e abbiamo deciso di fare una toccata e fuga di 4 giorni e devo dire che ne è valsa la pena. la sicurezza nella movida penso sia un argomento delicato. È infatti difficile da gestire in qualsiasi città, devo dire che a Milano marittima i controlli non erano proprio un granché, i locali avevano l'ingresso contingentato ma alla fine una volta all'interno le cose non erano molto diverse dall'anno scorso". Ci va giù duro, invece, una romagnola doc come Giorgia Fantini: "Il Covid ha influito in modo decisivo sulla mia estate poiché ho adeguato le ferie alle normative optando per l'appartamento e non per l'hotel, restando in Italia. Ho trovato la movida assolutamente non rispettosa dei DPCM in essere". "Il Covid ci ha cambiato la vita forse più ora che quest'estate dove in tutta Italia è stata un po' una farsa autorizzata - aggiunge Michela - oltre all'Emilia Romagna dove vivo da ormai 6 anni e che frequento sia d'estate (la Riviera) che d'inverno (l'Emilia). Purtroppo la voglia di evasione e di divertirsi ha preso il sopravvento, si è sembrati un po' inconsapevoli del tutto. In Puglia dove sono andata e terra da cui provengo non serviva mai la mascherina, ahimè! Però i risultati della nostra maleducazione italiana non sono tardati ad arrivare, purtroppo...".
"Data la spiacevole situazione sinceramente mi aspettavo un'estate senza mare e senza divertimento - spiega Chiara Fusi dalla Lombardia - E invece devo dire che siamo riuscite comunque a godercela. Sono solita passare le mie vacanze estive all'estero ma data la situazione delicata, non sapendo appunto come comportarci abbiamo deciso di passarla qui in Italia nelle mete "sempre verdi" come Jesolo e Milano Marittima. A Milano Marittima ci andavo da piccola con i miei genitori quindi avevo ricordi lontani. Quest'anno ho avuto il piacere di vivermela a pieno. Ho alloggiato nell'hotel di fronte al Papeete quindi era una festa ogni giorno e sottolineo che era tutto molto ben organizzato nonostante il virus. Lavoro all'interno della ristorazione anche io e quindi capisco l'enorme difficoltà di chi come me fa questo lavoro, che è stato uno dei più colpiti. Ora come ora si spera in meglio, si rispetta quello che ci viene detto di fare e si incrociano le dita, sperando in un futuro migliore...Intanto è stata un'estate al di sopra delle aspettative".
Chiudiamo la raccolta di voci con questa citazione cremoniniana che ha segnato il viaggio di Pamela e Yasmina: "E l'occhio ride, ma ti piange il cuore Sei così bella, ma vorresti morire Sognavi di essere trovata su una spiaggia di corallo Una mattina dal figlio di un pirata Chissà perché ti sei svegliata?". Cosa ne sarà del 2021 non è dato sapersi ma una cosa è certa: ogni luogo, con i suoi aficionados, non vede l'ora di sollevare un calice al calar del tramonto per il più classico o fantasioso che sia sogno di una notte di mezza estate. E la fine di un incubo chiamato Covid.
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