Roma/Napoli. Se non ci fosse stato di mezzo il Coronavirus, a quest'ora si fremerebbe per concludere le sessioni estive d'esame o programmare ferie in attesa di poter finalmente spiccare il volo, biglietto alla mano, per le vacanze. Ma la pandemia globale ha fermato il mondo e rivoluzionato in piccola o grande parte le abitudini di ogni persona. In particolar modo di quella generazione che si trova ormai da tempo in quella via di passaggio senza una reale e concreta percezione della destinazione finale. Ed allora abbiamo voluto indagare attraverso queste colonne sul quotidiano fatto di sogni, speranze, sacrifici, divertimento, voglia di evasione e riflessione da parte di una giovane che si sta ritagliando il suo meritato spazio nella modernità.
"Ho scelto il percorso di studi in Psicologia perché ho esperienza di psicoterapeuti in famiglia e so che può essere un lavoro utile e importante nella società e il lavoro da attrice per coltivare un sogno che avevo sin da piccola, che poi ho scoperto essere totalmente nelle mie corde - esordisce Rosanna Napolano, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche - Ho sognato tante diverse cose quando ero piccola, sicuramente sono sempre stata affascinata dalle arti performative. Ho sognato di diventare una cantante, un'attrice, una ballerina ma ho anche sempre avuto una vena scientifica sognando di fare la veterinaria o la ricercatrice. Credo che la mente torni sempre sugli stessi desideri poco a poco, quindi determina un po' il piano d'azione di un essere umano nella società, che lo si voglia o meno. Anche se alcuni sogni escludono altri per motivi pratici. Ad esempio il sogno di essere una veterinaria l'ho coscientemente accantonato quando ho scelto di formarmi per essere un giorno una psicoterapeuta, per motivi pratici relativi al tempo ed energie che una delle due strade mi richiedeva. Il Coronavirus ha causato una quarantena molto proficua per il mio studio e per la mia creatività. Tuttavia, ha sicuramente congelato il settore del cinema e dello spettacolo che durante la pandemia ha lavorato nell'ombra, risultando in innumerevoli provini fatti da casa con i mezzi a disposizione, il tutto nella speranza di realizzare i progetti una volta liberi di continuare. Con i miei coetanei che studiano e lavorano condivido le corse e la fretta di rispettare tutte le scadenze senza perdere pezzi per strada. Ovviamente io per le strade scelte mi vedo costretta a spostarmi spesso, cosa che a dei coetanei non succede di frequente. Il tempo libero va ritagliato nel tempo occupato dalla costruzione del futuro, perché non sempre esiste. Io abito in un piccolo paese della provincia di Caserta, per questo, per me movida è sinonimo di spostamento in macchina, preavviso e organizzazione. Non lo preferisco e quando ho l'opportunità di vedere i miei amici prediligiamo una cena fuori, qualche drink o cinema. Nella maggior parte dei casi ci rintaniamo in casa con qualche pretesto. Ci sono alcune piccole realtà in zona che crescono ma credo che non sia il mio ambiente per questo non cambierei molto, forse per abitudine, anche se quando capitano eventi mi diverto sempre". Sull'argomento turismo: "In genere ho sempre scelto viaggi di lusso e super coccolati in alberghi comodi e con vista anche se da poco ho aperto un blog che mi vede alla ricerca di avventura, questo è nato da un esigenza di novità e di voglia di scoprire il mondo e godermi i piccoli momenti nella natura. Però va detto che i viaggi all'avventura da donna sola mi suscitano timori e ansie inevitabilmente, anche a causa di non belle esperienze. Scelgo la meta in base a momenti che immagino di potermi godere e rigodere in futuro ricordandoli. Per esempio sono tornata sull' Isola di Ponza di recente dopo 10 anni, per il ricordo dei tramonti a strapiombo sul mare e delle calette super nascoste e poco frequentate. Ho scelto di tornarci appena finita la quarantena per quei momenti a contatto con la natura e per il mare incontaminato che l'isola offre se sai cercare. Adoro però anche il lusso di uno yacht che in una vacanza come questa regala relax e bagni in mare aperto. Se dovessi vivere all'estero forse sceglierei Londra, l'ho visitata in diverse occasioni ed è una città molto pratica, inoltre ha molte tradizioni inglesi sporcate e arricchite da tutte le persone di altre etnie che vivono lì, Londra è magica come tanti altri posti in Gran Bretagna che sceglierei a pari merito. Ho spesso sognato di vivere negli Stati Uniti ma non credo che sarebbe facile per me sotto il governo attuale". Conclusione dedicata alla modernità: "Ho un bel rapporto con i social network perché sono praticamente cresciuta usandoli, quando frequentavo le scuole elementari avevamo già tutti dimestichezza con MSN e ogni social venuto dopo poteva solo che incuriosirmi. Credo che invadano molto la privacy per proporre pubblicità adatte alla persona e in passato li ho disattivati per questo ma offrono dei benefici di networking e anche offerte lavorative nel product placement. Spesso mi capita di ricevere offerte di lavoro tramite social anche senza una ricerca attiva, credo che offra introiti passivi molto utili".
L'attenzione si sposta poi sulle parole di Anna Esposito, insegnante d'arte di scuola secondaria di 1° e 2° grado: "Il mio percorso di studi, ovvero, quello artistico, deriva da una scelta interiore coltivata da sempre. Sin dalla tenera età, sono stata una bambina che amava più tenere in mano una matita colorata che le bambole. Da piccola sognavo di fare la "maestra" ed è in realtà il percorso che mi ritrovo a intraprendere oggi e a solidificare esperienza dopo esperienza. Tuttavia, svariate sono le mie passioni come quella per il canto, per il benessere e l'allenamento e per la cucina. Questi ultimi ricoprono l'immagine dei classici sogni nel cassetto che con impegno e costanza potrebbero anche distare poco dalla realtà". La poliedrica artista continua: "Il Coronavirus ha influenzato la mia quarantena in modo molto positivo. Il ritmo lento ha contribuito ad approfondire stati di riflessione interpersonali e a fortificare i valori essenziali e il contatto con la realtà, talvolta anestetizzato dalla virtualità e dai ritmi frenetici. È ovvio che ogni inclinazione personale da cui poi scaturisce una specifica formazione e successivamente una determinata professione implica una tendenza a impiegare il tempo in modo equivalente ai suddetti fattori. Talvolta una professione può richiedere un tempo senza fine per condurre a perfezionamenti perpetui, talvolta una professione fine a se stessa, non può far desiderare altro che scatti l'ultimo secondo per fuggire dagli uffici o comunque, dalla committenza. Negli ultimi tempi la gestione del tempo libero e la proposta delle attività ricreative nella mia città è in grande ascesa, per cui, tanto di cappello". Su turismo, lifestyle e tecnologia: "L'avventura della vita ha bisogno di sperimentare: vada per i viaggi sia lussuosi che per quelli d'avventura. I criteri che m'inducono a scegliere una meta da viaggio non ci sono. L'unica ragione che potrei definire come unico e grande criterio e l'aspetto interiore che da forma a ciò che sentiamo di volere e talvolta raggiungere. Lì dove ci ritrovi un po' di te e del tuo cuore, è sempre casa. Con i social network ho un rapporto molto "sociale", tant'è vero che ne faccio uso sia a scopo personale che professionale nella sponsorizzazione delle mie produzioni".
La parola passa a Miriana D'Amico, 22enne studentessa in Infermieristica alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell' Università di Napoli Federico II. "La scelta del corso di studi che seguo attualmente è avvenuta all'ultimo anno del Liceo Linguistico, quando, una volta consapevole che quella strada non mi appartenesse, decisi di intraprendere questo percorso per me tutto nuovo, ma che da sempre mi affascinava. Ammetto che inizialmente ero titubante, ma non appena iniziai il primo tirocinio capii subito che questa era la strada giusta per me - asserisce - Da piccola desideravo diventare una giornalista ed ero indecisa tra due strade; volevo diventare o una giornalista sportiva, poiché sempre appassionata al mondo del Calcio, oppure una giornalista antimafia, poiché ammiratrice di uno dei più grandi giornalisti purtroppo assassinato dalla camorra, Giancarlo Siani. La strada che volevo intraprendere da bambina, rispetto a quella che ho intrapreso è molto differente, ma questo non significa che un giorno io possa, anche in minima parte, riuscire ad unire le due strade". Sull'attualità: "Il Coronavirus, come ha influito sulla vita di tutti, ha influito, ovviamente, anche sulla mia, soprattutto sul mio percorso di studi. Essendo all'ultimo anno di Università, ho moltissime cose da fare, quindi ad oggi mi ritrovo ad accavallare gli esami da sostenere, senza tralasciare le ore di tirocinio da recuperare". E sulla ripresa della vita sociale: "Credo che la mia città non abbia niente da invidiare alle altre sotto l'aspetto ricreativo. In ogni luogo di Napoli c'è qualcosa con cui divertirsi. Il problema, secondo il mio parere, non è tanto l'organizzazione della movida ad essere sbagliata, ma la gestione da parte dei giovani che la vivono, in quanto non apprezzano ciò che hanno, assumendo comportamenti del tutto sbagliati per l'immagine della città". Sul fronte turistico, invece, ecco l'opinione di Miriana: "I viaggi d'avventura sono sicuramente più vissuti rispetto ai viaggi di lusso, poiché oltre al viaggio in sé e per sé, l'esperienza vissuta alla conoscenza di un popolo, della cultura e delle tradizioni di quest'ultimo permette un viaggio interiore che è sinonimo di cambiamento e di crescita. Trasferirmi all'estero anni fa era tra le mie intenzioni, ad oggi andrei a vivere in Paesi dove il mio futuro lavoro è riconosciuto e rispettato sia dal lato della professionalità e della dignità, sia dal lato economico. I social - conclude - non sono mai stata la mia priorità, difficilmente li utilizzo per mettere in mostra ciò che accade nella mia vita, ma allo stesso tempo, se utilizzati nel modo giusto, possono essere una fonte di comunicazione importante. Sta di fatto che ad oggi sono una delle principali fonti economiche a livello mondiale".
"Il lavoro per quanto mi riguarda, lo reputo uno ''studio'' con noi stessi. Come se fossimo messi alla prova, spesso il lavoro cerca di ''usarci'' a suo piacimento, quasi come un ricatto - la considerazione espressa da Simona Mauro, emergente fotografa - In realtà, noi usiamo lui, usiamo il lavoro per permetterci di conoscerci. Nessuno potrà mai trascorrere così tanto tempo con noi stessi, e per quanto sia utile il tempo per comprenderci non è mai abbastanza. Badando il semplice fatto che non tutti credono che ci sia un'altra identità o dimensione dopo questa. Credo che il mio lavoro, la fotografia sia la risposta del mio sentire per arrivare ad uno stato di consapevolezza. Ricordo che da piccola, ovvero 10 anni fa per l'esattezza, sognavo di vivere con una gran famiglia numerosa in montagna, con un enorme giardino e tanti animali da poter viziare in totale libertà. Ecco il mio desiderio, vivere profumando di libertà". A proposito di libertà post reclusione forzata: "Il Coronavirus è stato un periodo davvero importante, tutti ne avevamo secondo me realmente bisogno. è stato di enorme crescita e riflessione, lo ringrazio". Quale tipologia di viaggio prediligi? "Chi non vorrebbe un'avventura di lusso, i miei 23 anni mi permettono ancora di sognare di riceverne una di lusso magari. Ma essendo uno spirito libero preferirei sicuramente un'avventura, potrebbe sicuramente dar voce alle mie smanie creative. La caratteristica principale che mi affascina di un posto è scoprirne il passato, fissandolo, toccare un vissuto che non è stato uguale al mio e poterlo ascoltare. Mettermi alla prova, dover essere coraggiosa e di non spaventarmi di accarezzare una nuova terra. La finalità dev'essere la scoperta di incontrare quello che è un sacrificio, rinunciare ad un mio vecchio pensiero. Se avessi la possibilità di trasferirmi all'estero sceglierei la Russia. è un posto multietnico, pieno di ricchezze culturali. Come la musica, il ballo, l'arte. E poi sono completamente innamorata del palazzo d'Inverno". Last but not least: "Ho un buon rapporto con i social, a livello professionale mi aprono tante porte, grazie proprio alla facile visibilità. Il mio uso è esclusivamente professionale".
Salendo verso la Capitale, tocca a Valeria Aloisi: "Frequento il primo anno della facoltà di Scienze della Comunicazione - Marketing e Digital media a Roma - esordisce - Ho deciso di intraprendere questo percorso perché permette vari sbocchi lavorativi che al giorno d'oggi sono fondamentali nel mondo del lavoro, essendo un corso che mira a fornire conoscenze nei diversi settori della comunicazione mass-mediale. Sono sempre stata un po' una sognatrice infatti da piccola pensavo di diventare una cantante, una ballerina o un'attrice. Ad oggi posso solo dire che come secondo lavoro spero di trovare qualcosa che possa completare la mia vita e che mi piaccia sopratutto. Come primo lavoro quello più importante, vorrei diventare mamma. Il periodo di lockdown non ha influenzato più di tanto il mio percorso di studi perché sono stati molto bravi a gestire il tutto via online". Sullo status del tessuto sociale ed i prototipi turistici: "Vivendo a Roma, nella capitare d'Italia, essendo una grande città non posso lamentarmi sopratutto sulla movida. L'unica cosa che forse cambierei è la troppa selezione su alcuni locali notturni. Mi piace molto viaggiare, penso sia una delle cose più belle che possiamo permetterci di fare, che sia una viaggio con caratteristiche lussuose o partire e fare un'avvenuta non faccio differenze, l'importante è divertirsi e visitare nuove città. Tutto dipende da che tipo di viaggio si vuole fare, per me la cosa più affascinante è andare in un posto e scoprirlo a livello urbanistico e di cultura, conoscere nuove persone. Uno degli ultimi viaggi che ho fatto è stata Ibiza e levando il lato dell'intrattenimento che è fantastico, quello che mi ha colpito di più sono le perone del posto, la mentalità e lo stile di vita. Per questo la sento un po' come la mia città. Se avessi la possibilità di trasferirmi all'estero forse scegliere New York, credo sia una delle città più all'avanguardia del mondo e poi mi hanno sempre affascinato i grattaceli e il caffè d'asporto". Infine: "Il social network che uso di più è Instagram, mi piace curare il profilo, pubblicare un po' di me perché penso che ormai è diventato un biglietto da visita di ogni persona. Lo uso a livello personale anche se qualsiasi persona può vedere quello che faccio e quello che penso poi chissà se un giorno lo utilizzerò a livello professionale".