Cari lettori e lettrici, benvenuti al nostro nuovo spazio dedicato all'estetica e al benessere del corpo. Come preannunciato la settimana scorsa, oggi dedicheremo questo spazio alla parte del nostro corpo più esposta in assoluto: il viso. Pioggia, sole, intemperie, smog, stress quotidiano, le nostre emozioni: tutto scorre e si riflette sui lineamenti del nostro volto. E' il nostro strumento comunicativo per eccellenza: dice molto di noi, ma anche dello stile di vita che facciamo. Sicuramente ci sono tratti somatici che ereditiamo (spessore delle labbra, forma del naso e degli occhi, tipo di pelle e capelli ecc.), ma ci sono anche i cosiddetti segni del tempo, che compaiono quando la pelle del viso comincia a perdere elasticità e tono. Le rughe sembrano essere lo spauracchio del nostro tempo, in barba a quanto diceva Anna Magnani, in tempi non sospetti, alla sua truccatrice: "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire". In una società che ci vuole sempre eterei, giovani e scattanti, mostrare la propria età sembra un lusso che pochi si possono concedere, specie le attrici e gli attori che, col passare degli anni, vedono diminuire i ruoli da protagonista. Fortunatamente, non siamo tutti costretti a rincorrere il tempo che passa... tuttavia siamo tutti un po' esteti e i dati sugli interventi in Italia la dicono lunga: circa 600.000 italiani si rivolgono ogni anno al chirurgo estetico per migliorare il proprio aspetto. Tra gli interventi al viso più richiesti abbiamo la blefaroplastica e la rinoplastica. Ma approfondiamo meglio qualche concetto: sul proprio viso, e sul corpo in generale è possibile agire in 2 modi. Uno più invasivo, ovvero quello chirurgico, che tende a ricostruire, rimodellare ed armonizzare le imperfezioni e uno che lo è meno, ossia la medicina estetica. Si tratta di una branca della medicina a carattere internistico, che ha lo scopo di prevenire l'invecchiamento cutaneo e curare gli inestetismi del corpo. Tutto dipende dal tipo di risultato che si vuole ottenere. Un buon medico è colui che valuterà le armonie dei lineamenti e non cercherà di sconvolgerle completamente, anche perché interventi di questo genere possono avere esiti psicologici insospettabili: per questo è importante non pompare il paziente con aspettative irrealistiche sui risultati. Al chirurgo possiamo rivolgerci per determinati tipi di intervento. Nello specifico stiamo parlando di Rinoplastica: il rimodellamento del naso. E' oramai un intervento di routine, che si effettua in giornata, con rientro a casa del paziente, poche ore dopo l'intervento. Si tratta nella maggior parte dei casi di riduzione delle dimensioni, di rimodellamento della punta o modifica delle narici. Tuttavia, molto spesso quest'intervento non è solamente di natura estetica, bensì ha una componente funzionale: serve cioè a migliorare la respirazione attraverso il riposizionamento del setto nasale, ossia l'osso che suddivide il naso creando le nostre due narici e che, se mal posizionato, crea difficoltà respiratorie e addirittura episodi di apnee notturne. Le tecniche operatorie sono molteplici e alcune di queste addirittura non sono invasive, poiché rimodellano praticando soltanto delle piccole incisioni all'interno del naso. L'intervento può essere effettuato sia in anestesia generale, ma anche locale. Blefaroplastica: avere uno sguardo più giovane e disteso? E' possibile attraverso l'eliminazione dell'eccesso di pelle presente nella palpebra superiore e delle borse che si formano nella parte inferiore dell'occhio. E' un intervento che si esegue in anestesia locale e richiede un paio di giorni di degenza ospedaliera. Può essere associato o sostituito, a seconda dei casi, da un trattamento di medicina estetica, ossia il lipofilling, che consiste nell'iniezione di grasso autologo (prelevato dal proprio corpo) nelle zone da trattare. Lifting del viso: dall'inglese "to lift", sollevare. In effetti si tratta proprio di "risollevare" la pelle del volto o soltanto di una sua parte, o del corpo in generale, eliminando quella in eccesso, per restituirle un aspetto più giovane e tonico. Attraverso delle microincisioni effettuate dietro l'orecchio o tra i capelli, si determina uno scollamento del tessuto e si procede ad una trazione di questo, in modo che vengano trazionati la pelle e i tessuti sottostanti. La pelle in eccesso viene poi asportata chirurgicamente. L'intervento può essere effettuato in regime di day hospital. In alternativa, se non volete o potete affrontare un intervento del genere, che provoca nei giorni successivi, una serie di lividi e tumefazioni al volto, potete optare per i meno invasivi filler, di cui abbiamo già parlato, o peeling , ovvero l'applicazione sul derma di agenti esfolianti e/o irritanti che provocano un danneggiamento selettivo della cute. In questo modo, eliminando lo strato corneo della cute, oltre ad esfoliare la pelle, si riattiva e aumenta il turnover cellulare. Di trattamenti in realtà ne esistono una moltitudine: attenzione però a ciò che scegliete. L'ultima moda delle dive di Hollywood? Il lifting del vampiro: è una piccola trasfusione di sangue, che viene centrifugato dal medico, in modo da estrarne il PRP, plasma ricco di piastrine. Questo poi viene reinserito sul viso della paziente con un iniezione: in questo modo il viso viene stimolato a produrre maggiori quantitativi di collagene ed elastina, auto generando i propri tessuti. Il trattamento si effettua in meno di 30 minuti e senza anestesia. Otoplastica: sindrome di Dumbo? Con l'otoplastica non dovrete più preoccuparvene. Le vostre orecchie torneranno docili al loro posto. Effettuato anch'esso in regime di day-hospital, consiste nel praticare un incisione dietro l'orecchio, asportandone la cute necessaria per arrivare allo strato di cartilagine più esposta, la quale viene rimodellata. Si applicano poi dei punti di sutura per 8-10 giorni e una fascia elastica per 2 settimane: dopo è possibile riprendere la vita quotidiana. Ricordiamo che questo tipo di operazione non modifica le dimensioni dell'orecchio, ma soltanto la sua sporgenza ed è piuttosto doloroso, senza considerare il fatto che si è esposti al rischio di formazione di cicatrici ipertrofiche o infezioni. Malaroplastica: in parole povere, aumento degli zigomi. Essi creano una sorta di distacco tra la metà inferiore e superiore del viso, e, quando non sono molto pronunciati, rendono il volto meno interessante. E' possibile agire invasivamente, attraverso l'impianto di protesi di silicone, praticando delle incisioni all'interno della bocca, o davanti all'orecchio o sul bordo della palpebra. Altrimenti si può agire con un lipofilling, che può però prevedere un riassorbimento parziale del grasso iniettato o un filler, ossia il riempimento della zona da trattare tramite iniezioni di acido ialuronico e acido polilattico. La durata è di un annetto ma le sostanze inserite stimolano la produzione di nuovo collagene, prolungandone gli effetti. Mentoplastica: è possibile aumentare o ridurre le dimensioni del proprio mento con un intervento ambulatoriale in anestesia locale. Si impianta una protesi solida nella cavità orale, in caso di aumento, o si riducono le dimensioni dell'osso con una fresa elettrica. Il posto operatorio comporta una dieta liquida di una settimana affinché i punti di sutura non vengano compromessi e l'applicazione di ghiaccio sulla parte per i primi giorni. I risultati sono apprezzabili. Trapianto di capelli: la calvizie, croce di ogni uomo, ma anche di alcune donne! Il trapianto ha appunto la funzione di contrastare l'alopecia androgenetica attraverso l'autotrapianto di capelli prelevati dietro la nuca del paziente stesso. Le cause dell'alopecia sono sostanzialmente dovute ad una predisposizione ereditaria e ne soffre il 70% degli uomini al di sopra dei 30 anni. Lo stress può essere considerato una semplice concausa. Purtroppo non tutti possono usufruire del trapianto: molto dipende dalla vastità della zona calva da coprire in rapporto alla densità e qualità dei capelli rimasti. Pertanto è consigliabile affrontare questo tipo di intervento intorno ai 24-25 anni, fase in cui l'evoluzione della calvizie è piuttosto stabile. Le tecniche di intervento sono molteplici ma consistono tutte grossomodo nell'asportazione e trapianto di bulbi piliferi (solitamente quelli collocati sulla nuca, posto dove i capelli non cessano mai di crescere perché non raggiunti dagli effetti degli ormoni maschili). Un intervento dura all'incirca dalle 3 alle 5 ore, a seconda dei bulbi trapiantati. La prima settimana sarà caratterizzata da una caduta maggiore di capelli, accompagnata però da una ricrescita nelle 2/3 settimane successive. I capelli ricresceranno forti e robusti per sempre. Le crosticine sui bulbi trapiantati tendono a cadere da sole e si è presentabili in poco tempo. Per questa settimana, cari amici, abbiamo concluso. La prossima volta parleremo invece degli interventi che è possibile effettuare per migliorare l'aspetto della zona toracica. Per suggerimenti o semplici domande potete scrivermi all'indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. Che bellezza e salute siano con voi!