
Salve miei cari lettori e lettrici e benvenuti nel nostro ultimo spazio dedicato a questa piccola rubrica che, senza pretese, vuole illustrare il mondo della moda e del benessere low cost. Il nostro alfabeto volge ormai al termine e spero che questo nostro ironico incontro settimanale abbia allietato anche solo per un momento le vostre giornate e perché no, dato anche uno spunto di riflessione semiseria. Senza perderci in sentimentalismi (demodè) parto immediatamente con le lettere rimanenti, così da potervi dare ulteriori notizie: S come smalto: colore, colore e ancora colore. Che sia scuro, impercettibile, fluo, l'importante è che i nostri "artigli" siano ben curati e pronti ad essere sfoderati in caso di bisogno. Forse non tutti sanno che lo smalto è un prodotto cosmetico che ha origini antichissime: nasce infatti nel 3000 a.C. Il suo uso viene attribuito agli antichi egizi, che utilizzavano un tipo di hennè di colore rosso o bruno-rossastro per dipingere le unghie, ma anche al popolo cinese, che addirittura produceva colori laccati che andavano dal rosa al rosso,mescolando gomma arabica, albume d'uovo, gelatina e cera d'api. Fortunatamente al giorno d'oggi non siete costrette ad andare in giro con le mani che trasudano odore di frittata perché le miscele degli smalti sono tutte chimiche e i colori disponibili sono una gamma che rasenta l'infinito: pertanto se amate il colore e avete la pazienza di aspettare che si asciughi (se non l'avete esistono appositi spray fissanti... quindi non siete esentate dalla seduta di manicure!!!) le più importanti catene di profumerie vi aspettano con prodotti che costano da un singolo euro a salire. T come trench: è un must have (lo devi proprio avere nell'armadio!). Il suo nome deriva da trench coat - cappotto da trincea- ed è un impermeabile che imita appunto il capo che indossavano i soldati inglesi. Nasce nel 1901 grazie ad un ordine del Ministero della Difesa alla ditta Burberry, ormai diventata un istituzione. Le sue caratteristiche principali sono le spalline, l'allacciatura doppiopetto, il sottogola, la cintura e la falda triangolare sovrapposta all'allacciatura e l'inconfondibile colore khaki (oggi in realtà, allontanandosi dall'uso militare, lo troviamo nelle più disparate tinte). Reso famoso da alcuni attori come Humphrey Bogart, che lo indossa con il Borsalino in Casablanca e Peter Sellers nella Pantera Rosa, è indicato sia per le donne che per gli uomini e li potete trovare in tutte le principali catene di abbigliamento. Un consiglio per i maschietti però: non indossatelo per le vostre passeggiate al parco: altrimenti qualcuno vi scambierà per un esibizionista! U come UV-A: sono i famosi raggi ultravioletti. Si tratta di radiazioni elettromagnetiche emesse dal Sole che hanno una lunghezza d'onda inferiore alla luce visibile dell'occhio umano e portano con sé danni. Essi infatti sono causa di ustioni , di un tipo di cancro della pelle, il melanoma, nonché dell'invecchiamento cutaneo. Pertanto, evitiamo di crogiolarci al sole come lucertole per ore e ore: fa male, anzi, malissimo! Mettiamo una bella protezione solare prima di uscire di casa, anche se avete la pelle scura: non vi verranno rughe ma soprattutto avrete protetto la vostra pelle! Non c'è bisogno di essere in spiaggia affinché la nostra pelle non assorba questi raggi e si deteriori; per questo motivo un bel fondotinta dedicato o una bella crema idratante con filtro solare ci aiuterà a dormire sonni tranquilli. Se poi non sarete dorate, ma un po' bianchicce, non abbiate paura: c'è gente che ci ha costruito una carriera su..pensate a Nicole Kidman! V come vintage:termine logoro e abusato. Ma cosa significa realmente? La parola nasce in ambito enologico per indicare i vini d'annata ma con il passare degli anni si estende anche ad altri ambiti, tra cui va incluso quello della moda ovviamente. Il capo vintage si distingue dal capo usato e assume un valore di mercato maggiore perché è testimonianza dello stile di un epoca passata o semplicemente perché ormai irriproducibile nel rispetto degli stessi standard qualitativi. Se non volete perdere in vostro intero stipendio in una di queste boutique, vi consiglio di cercare nell'armadio delle vostre madri o zie: vedrete che qualcosa di interessante spunta sempre fuori! W come wrap around sunglasses: letteralmente "occhiali da sole fascianti". La prima a portarli fu la mitica Coco Chanel e oggi nelle vetrine se ne vedono modelli di ogni tipo e foggia. Tutte le dive nostrane li indossano per nascondersi agli occhi dei fan o semplicemente per celare qualche occhiaia da stravizio. Perché non sentirci un po' vip anche noi quindi? Mi raccomando però alla qualità della lente: una spesuccia un po' più ampia in questo caso ve la potete concedere: l'aria da diva consumata ci piace dannatamente! X come XS, XL, XXL: le unità di misura più odiate dalle donne...e anche un po' dagli uomini. Quando la X è davanti alla S passi pure ma quando si accompagna alla L o addirittura si raddoppia scatta la dieta forzata! Quindi Attenzione a voi mie care amiche: le curve sono belle, a patto che non diventino rotoli! Y come yo-yo effect: tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo messi a dieta e tutti noi, almeno una volta nella vita abbiamo ripreso con facilità tutti i chili persi e talvolta con gli interessi! E' l'effetto yo-yo: svelato il mistero! Il termine, coniato per la prima volta dalla Dott.ssa Kelly Brownell della Yale University, è utilizzato in dietologia per indicare la ciclicità della perdita e del riacquisto del peso in seguito a diete eccessivamente forzate. Insomma lo sforzo prolungato nel rifiutare il cibo aiuta sì a perdere peso in fretta, ma induce nel corpo una stress che a sua volta viene ricompensato con una quantità maggiore di cibo. Fortunatamente ricerche confermano che quest'effetto non è nocivo per il metabolismo basale né facilita malattie cardiovascolari. Ma davvero vogliamo correre il rischio di stare male solo per vederci magre allo specchio? Se proprio dobbiamo metterci a dieta perché rischiamo l'obesità facciamolo con criterio: il buon senso non guasta mai e i risultati più si ottengono con lentezza, più sono duraturi! Z come zeppa: ecco come guadagnare qualche centimetro in più senza subire torture! La zeppa, preziosa alleata delle donne poco svettanti...e anche di qualche uomo, è una suola che solleva tutta la scarpa sostituendo anche il tacco. In questo modo i nostri piedini non sfidano troppo la forza di gravità e si elimina l'orribile sensazione di camminare sulle uova. Nota fin dal XV secolo, in cui era esclusivamente in legno o in sughero, vive un momento magico grazie alle sapienti mani del Calzolaio con la C maiuscola, Salvatore Ferragamo, che negli anni 40 creava modelli per le dive hollywoodiane. La zeppa ha attraversato i secoli e le mode indenne, riproponendosi ciclicamente, sfruttando materiali tra i più disparati. Dall'anno scorso addirittura ne vediamo una forma rivisitata, inserita nelle classiche sneakers. Per chi non vuole rinunciare a sentirsi affascinante anche in veste casual! Del resto, la zeppa, come il tacco, sono da sempre il simbolo della femminilità e, molto più pragmaticamente, snelliscono la figura: quindi perché non approfittare?!? E finalmente il nostro bignami è giunto alla fine. Ringrazio tutti i lettori che mi hanno seguito numerosi e vi rassicuro sul fatto che tornerò presto, con nuove proposte che spero possano interessarvi. Nel frattempo vi invito a drizzare le antennine e addrentrarvi nel mondo del benessere e dello stile, affinché vi sia d'aiuto per trovare il vostro benessere interiore, non per inseguire sterilmente la massa. Strike a pose!