
Lauro. 4-5mila visitatori ogni anno, un numero superiore agli stessi abitanti del piccolo paese di Lauro - che ne ha 3mila 700 circa - hanno varcato negli ultimi giorni di Agosto, da 9 anni a questa parte, le soglie del Castello Lancellotti in occasione di Lumina in Castro, facendo raddoppiare letteralmente la popolazione del borgo. Questa manifestazione, che negli anni ha saputo ritagliarsi un fedele pubblico di visitatori affezionati, è una rievocazione storica molto accurata di tutte le dinastie e gli eventi che accaduti nel feudo di Lauro e in particolar modo nel maniero dei Lancellotti, fulcro della storia del Vallo di Lauro, primo polmone verde al confine tra l'area vesuviana e la bassa Irpinia. Per la sua decima edizione, la Prolauro, l'Associazione culturale-ricreativa che ben 10 anni fa ha scommesso tutto su questo progetto e che negli anni, col lavoro dei suoi soci volontari, ha tirato su un evento la cui eco si è espansa anche fuori Regione, ha preparato per festeggiare i dieci anni di Lumina in Castro un cartellone di 3 giorni ricco di novità. "Per la prima volta in dieci anni - spiega l'Avvocato Pasquale Colucci, Presidente della Prolauro - abbiamo creato una 3 giorni (28-29 e 30 Agosto 2015) che reca con sé sostanzialmente due novità rispetto al format tradizionale, ossia quello delle visite guidate e recitate all'interno del Castello: il primo è la simulazione con giochi pirotecnici dell'incendio che il 30 Aprile del 1799 distrusse il maniero e il secondo è la creazione di una rete sinergica con quasi tutte le realtà associative cittadine. A prendere parte allo spettacolo e a lavorare dietro le quinte per la sua realizzazione tante realtà locali, alcune nate proprio dalla costola di Lumina in Castro come il gruppo di danze storiche "Eterea" e i Tamburini "Castel Lauri", la società di produzione "Il Demiurgo" e il Comitato Festa dei Santi Patroni, composto da una trentina di giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni".
Il punto forte di questa manifestazione, che ha riscontrato anche il plauso del Consigliere regionale Enzo Alaia - membro della Commissione Turismo e Cultura e presente stamani alla conferenza stampa di presentazione dell'evento - è dato dalla cura e dallo studio che negli anni ha accompagnato la costruzione delle sceneggiature, dei banchetti gastronomici e dei costumi, che hanno seguito ogni anno l'evoluzione delle mode dell'epoca in cui i racconti erano ambientati. L'edizione 2015 chiude un ciclo di narrazioni partito con le prime testimonianze storiche dell'esistenza del Castello Lancellotti (976 circa in epoca normanna) per giungere ai tragici fatti del 1799, anno in cui le truppe francesi saccheggiarono ed appiccarono il fuoco al maestoso edificio, che risorse oltre mezzo secolo dopo nelle forme che oggi possiamo ammirare. Lo spettacolo sarà suddiviso in due parti: quella gratuita, corrispondente al primo cortile del Castello, dove si potrà assistere alle esibizioni della Corale dei Cantori del Vallo, alle danze d'epoca, allo spettacolo "Leonor" ispirato ad Eleonor Pimentel Fonseca a cura degli attori Cinzia Annunziata e Francesco Rivieccio e molto altro, e quella a pagamento, che si svolgerà nel secondo cortile e nelle stanze del Castello. Questa parte, curata dalla società di produzione "Il Demiurgo" sarà un efficace mix tra una visita guidata ed una rappresentazione teatrale, ispirata da alcuni testi del Professor Pasquale Moschiano, uno degli storici più competenti ed affermati sulla storia del Vallo. I giorni 28 e 30 inoltre un corteo storico invaderà le strade del paese, conducendo alla ribalta i personaggi che, secondo le ricerche effettuate dai soci della Prolauro, abitavano all'epoca la cittadina di Lauro: quindi non ci saranno solo il Principe Scipione Lancellotti e la consorte veneziana Barbara Donà, ma anche Don Antonio Pandola e donna Maria Giuseppa Vitolo, Giovanni Domenico Frezzaroli con moglie e Matteo Lupo e molti altri, permettendo ai lauretani di ricercare le proprie origini ed imparare in modo interattivo la storia del proprio territorio.
I più curiosi potranno intrattenersi a visitare la mostra organizzata dall'Associazione "Fonte Nova" che ha raccolto un importante quantitativo di documenti e stampe realizzate in occasione del I Centenario della Repubblica Napoletana, comprensive di manifesti di propaganda giacobina e antigiacobina. Ad accompagnare la mostra una tavola imbandita con pietanze che venivano consumate da nobili e plebei del '700 tra cui il timballo di maccheroni al sugo e il porchetto alla cotogna, e la pizza - nata proprio in quel secolo - ispirati al testo di uno dei più noti monsù dell'epoca, Vincenzo Corrado, che raccolse le sue ricette nel testo "Il Cuoco galante". "Lauro non possiede industrie e storicamente il sostentamento delle famiglie del luogo derivava dall'agricoltura, settore che vive un momento oggettivo di difficoltà: realtà come Lumina in Castro ci indicano che una delle strade per riscattare il nostro territorio - conclude Colucci - è senza dubbio quella che passa attraverso la valorizzazione delle ricchezze culturali che abbondano a Lauro e nei paesi del Vallo. La rete di Associazioni che si è creata per l'occasione ha segnato un passo molto importante per il futuro delle nostre zone, periferiche rispetto alla Provincia ma ricche di potenzialità".