
Da un'apertura gotica, che delinea spiragli di abbagliante luce con Il teatro è vita, si delinea una natura man mano preponderante, manifestata con l'ambientazione come pure sottesa nella memoria di infanzie, tra radici di complici fanciulli sorpresi a giocare. Una natura che non è che un gigante nel suo agreste orizzonte, dove gli occhi di un tempo ormai scorso permangono in una proiezione poetica; occhi che pure oramai conoscono quel gigante che è il vivere e non soccombono sotto i colpi di chi rifugge tutta la poesia d'innocenti sguardi incrociati. A partire dall'immagine di copertina per poi trovare continuità immergendosi nel testo de "La ragione dell'amore", edito dalla CLEUP di Padova e scritto da Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli, appare evidente un riappropriarsi di spontaneità e purezza per poi ritrovarsi insieme. La poesia del loro essere insieme, di fatto, va ben oltre l'esprimere la loro rispettiva poetica, trabocca dal testo e accorda conducendo altrove, viaggia nel sempre troppo spesso sacrificato spazio dell'immaginifico e dell'ideale esistenziale. Una poesia che ci riporta a scatti in bianco e nero, "quella foto di te e di me, / quella in bassa risoluzione, / saturata di luce e improvvisazione", "quel seppiato fotogramma / nouvelle vague in bianco e nero,/ di una campagna del Sessanta", ma anche di quelli più urbani, come quelli della poetica espressa in tante immagini rese icone dell'amore da Robert Doisneau. Una poesia che viaggia "sulla bicicletta" in "un bacio arreso". Quel "noi saremo" di Verlaine, forse, potrebbe assurgere a reciproca conferma tra i due innamorati, parentesi di una poesia non scritta e allusa nel testo a partire da una conclusione in "corso di produzione": "noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi / che certo guarderanno male la nostra gioia, / talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero? / Andremo allegri e lenti sulla strada modesta / che la speranza addita, senza badare affatto / che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero? / Nell'amore isolati come in un bosco nero, / i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, / saranno due usignoli che cantan nella sera. / Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, / non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene / accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio. / Uniti dal più forte, dal più caro legame, / e inoltre ricoperti di una dura corazza, / sorrideremo a tutti senza paura alcuna. / Noi ci preoccuperemo di quello che il destino / per noi ha stabilito, cammineremo insieme / la mano nella mano, con l'anima infantile / di quelli che si amano in modo puro, vero?".
INFO LIBRO: "La Ragione nell'amore" di Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli - Edizioni CLEUP, 2012