
Salerno. Gli studenti salernitani non si sono lasciati scoraggiare dalla pioggia e dalle destabilizzanti condizioni atmosferiche di questa mattina. Il corteo dell'11 ottobre si è fatto ed ha avuto inizio come al solito alla stazione per poi proseguire su tutto Corso Vittorio Emanuele fino alla Prefettura. Oltre ai numerosi studenti, al corteo non sono mancati i ragazzi di Unione degli Studenti di Salerno, Cava e Nocera che sono scesi in piazza per rivendicare i diritti degli studenti di tutte le fasce, compresa quella universitaria. "Siamo studentesse e studenti in un modo in cui il più forte schiaccia il più debole, in cui i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, in cui si fa la guerra per portare la pace. Siamo studentesse e studenti in una scuola che cade a pezzi, dove veniamo valutati, o meglio schedati, sulla base di nozioni apprese mnemonicamente, in cui ci vengono propinati ogni anno gli stessi programmi, vecchi e stravecchi, con le stesse metodologie didattiche di sempre, dove dobbiamo pagare un contributo per il sostentamento del Piano dell'Offerta Formativa e che spesso ci viene spacciato per obbligatorio". Queste le parole dei giovani dell'Uds che questa mattina hanno animato le strade di Salerno. Le questioni riportate all'ordine del giorno dai centinaia di ragazzi e ragazze che hanno dato luogo alla mobilitazione si sono rivelate di grande spessore sociale, questo a riprova che ci sono ancora giovani che pensano con le proprie menti e necessitano di un mondo migliore in cui vivere. Oltre l'immediata riattivazione della conferenza regionale sl diritto allo studio, che non viene convocata ormai da 5 anni, gli studenti hanno chiesto un piano di finanziamento sulla legge regionale 4/2005, che garantisca: la copertura totale delle borse di studio (almeno per le fasce di reddito più basse) assegnate tramite un regolamento slegato da vincoli di spesa, uno sconto di almeno il 40% sul costo mensile dell'abbonamento, la gratuità totale per gli studenti con reddito inferiore a 5.600 euro e il 70% di sconto per gli studenti con reddito inferiore a 12.500 euro, il comodato d'uso gratuito dei libri di testo, la realizzazione di una carta studenti regionale che coinvolga studenti universitari e medi e che preveda agevolazioni su cartolibrerie, librerie, cinema, teatri e tutti gli altri luoghi di cultura. Insomma, richieste che hanno tutta l'aria di poter essere considerate dei diritti. Domani, 12 ottobre, la mobilitazione si sposterà a Roma al fianco della Fiom, di Landini, di Rodotà, di Libera e Don Ciotti, di Zagrebelsky e di tantissimi altri per la difesa dei diritti e della Costituzione. "Non c'è più tempo" è lo slogan di questo corteo nazionale utilizzato dagli studenti per ribadire il bisogno e la necessità di investimenti sull'edilizia scolastica, sul welfare, sulla riconversione ecologica dei rifiuti, sulla cultura. Tale necessità pare essere stata dimenticata e accantonata ed è proprio per questo che i nostri giovani non si arrendono. "Perchè a un attacco compatto e complessivo - hanno affermato in coro - occore rispondere in maniera altrettanto unita e compatta!"