Critico anche sulle elezioni anticipate e l'assenza di un programma di Governo concreto, De Luca sembra aver perso fede nel suo partito. Un partito da sempre diviso in più pezzetti sì, ma che lo ha sempre appoggiato malgrado tutto, sia sui suoi processi che nelle tornate amministrative, dove puntualmente, il sindaco di Salerno si presenta con liste civiche. Le critiche costruttive possono solo far bene, ma non si può star certo con due piedi in una scarpa. É vero che De Luca milita a sprazzi e si ricorda del suo partito solo prima e dopo la tornata amministrativa, ma è anche vero che il Pd usa due pesi e due misure, come denunciava ieri Carmine Parisi di Agropoli, militante da 23 anni, sospeso dal partito per critiche meno accese. Forse se dietro De Luca non ci fosse un tale consenso plebiscitario che trascende la classica geografia politica e gli fa ricevere consensi dalla sinistra alla destra più estrema, consenso frutto anche di numerose campagne propagandistiche e populistiche, il Pd avrebbe sospeso anche lui. Due pesi, due misure, un uomo e un partito che si amano e si odiano a seconda delle stagioni politiche e che quando vengono a contatto fanno scintille.