
Io voglio festeggiare i 150 anni dell'Unità Nazionale ricordando coloro che hanno fatto l'Italia con la non-violenza e mostrando agli altri il volto di una Nazione che non è solo capace di vendere armi e fare guerre. Coloro che sono emigrati e che hanno messo a servizio di altre nazioni il genio italiano, coloro che sono rimasti e che con mille difficoltà, spesso senza vedersi riconosciuti i diritti fondamentali, hanno lavorato nelle fabbriche, nei cantieri, nelle miniere o nell'università o in un laboratorio dove, anche gratis, hanno portato avanti la ricerca dell'Italia. Coloro che onestamente fanno il loro lavoro, sempre dignitoso, qualunque esso sia, perchè resta sempre e comunque un servizio all'intera comunità nazionale e non solo. Coloro che sono nelle mense dei poveri, nelle carceri, nei quartieri difficili, nelle comunità di recupero per testimoniare con la propria vita che è possibile ricominciare a sperare; i volontari in servizio civile e i volontari di altre realtà sia in Italia sia all'estero perché nel silenzio del loro quotidiano hanno mostrato il volto di un'Italia capace di avere un cuore grande per accogliere tutti soprattutto quando altri vogliono chiudere loro la porta. E poi ci sono i migranti, donne e uomini che con i loro lavori nei campi, nelle fabriche, sui cantieri, nelle università, nelle nostre cose stanno anch'essi facendo grande l'Italia. Infine ci sono i preti, frati, suore e soprattutto i tanti laici cristiani che in Italia e nel mondo donano la loro vita perchè ci sia sempre maggiore giustizia e pace, perché tutti i popoli si sentano una sola famiglia, dove le gioie e i dolori dell'uno siano le gioie e i dolori dell'altro, dove non esista più bianco contro nero ma dove tutti i colori pur nella loro differenza formano un'armonia: un'Unità che, per dirla alla don Tonino Bello, sia convivialità delle differenze! Buon 150 ° cara Italia e cari Italiani.