Milano. Dopo un restauro durato circa un anno, ieri, a Milano, ha riaperto la casa di Alessandro Manzoni, pilastro della letteratura italiana e autore de "I Promessi Sposi". L'abitazione, in cui lo scrittore visse per 70 anni, dal 1813 al 1873, anno della sua morte, ha subito una ristrutturazione che ha ridefinito gli spazi con il fine di migliorarli. Il progetto è stato realizzato dallo studio dell'architetto Michele De Lucchi ed il restauro è stato finanziato da Intesa San Paolo con un investimento di 4 milioni di euro. Giovanni Barzoli, presidente del consiglio di sorveglianza dell'istituto bancario, ha dichiarato che: "pur avendo tentato di coinvolgere altre realtà milanesi, alla fine Intesa San Paolo ha preferito occuparsi in prima persona della ristrutturazione della casa di Manzoni visto lo scarso interesse riscontrato". La casa, adesso, gode di un allestimento totalmente nuovo e perfettamente in linea con i nuovi dettami museologici e museografici. Barzoli, inoltre, ha sottolineato che l'autore milanese "è una figura in cui si riconosce uno dei padri della Patria. Egli non si impegnò soltanto per un rinnovamento culturale ma si adoperò anche per la rifondazione morale della nazione. Grazie alla creazione di una lingua destinata a divenire il modello dell'Italia unita, Manzoni contribuì da protagonista alla formazione di una moderna coscienza nazionale". Oltre al riallestimento degli ambienti, si è provveduto al riordino dei volumi presenti all'interno della casa, alle opere d'arte e agli arredamenti. Grande attenzione è stata fornita alla vita di Manzoni, alla storia della sua famiglia e, naturalmente, alla sua opera cardine, "I Promessi Sposi" appunto, attraverso la trasposizione cinematografica e televisiva ad essa dedicata.
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