Roma. Dopo aver raccolto entusiastici consensi in Europa, in Canada e negli Stati Uniti, finalmente James Tissot approda in Italia, a Roma, con una monografica di indiscussa bellezza. Ben 80 le opere in mostra provenienti dal Tate di Londra, dal Petit Palais e dal Musée d'Orsay di Parigi ed esposte al Chiostro del Bramante dal 26 Settembre 2015 al 21 Febbraio 2016, un'iniziativa del Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group con il patrocinio dell'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, la cui chiara volontà è quella di far conoscere al grande pubblico un artista non sempre adeguatamente valorizzato. Nato in Francia, a Nantes, ma adottato dall'Inghilterra, Tissot divenne ben presto celebre grazie alla notevole capacità di raffigurare l'alta borghesia che visse la sua stagione d'oro durante l'epoca vittoriana. Il Realismo è la sua corrente artistica di riferimento ma, se dapprima preferì dedicarsi a tematiche di carattere storico, in un secondo momento scelse di rappresentare la mondanità e, in particolar modo, le sue esponenti femminili. James era figlio di un mercante di stoffe e questo è un dettaglio fondamentale per comprendere la straordinaria capacità dell'artista nel riprodurre gli abiti e gli accessori indossati dalle donne dei suoi quadri: la precisione di Tissot ricalca quasi fedelmente quella della fotografia e, in seguito al suo trasferimento da Parigi a Londra, resosi necessario a causa della guerra franco - prussiana, Tissot inizierà a dedicarsi alla tecnica dell'acquaforte perfezionandosi nei ritratti e nelle raffigurazioni degli ambienti in cui gravitano i suoi soggetti anche se l'eccessivo realismo lo espose a dure critiche da parte dei suoi detrattori. Decisivo non solo per la sua vita privata ma anche per la sua produzione artistica fu l'incontro con l'affascinante Kathleen Newton, ex moglie di un ufficiale dell'esercito inglese che, successivamente al divorzio, era stata allontanata dall'alta società britannica: amante e modella, la Newton rapì completamente Tissot tanto da gettarlo nel totale sconforto quando, ammalata di tisi, decise di togliersi la vita a soli 28 anni. La terribile perdita fu una sorta di spartiacque per l'artista che, dopo aver lasciato Londra per fare ritorno a Parigi, decise di convertirsi al cattolicesimo: da quel momento in poi la produzione artistica di Tissot sarà unicamente incentrata su episodi estrapolati dalla Bibbia ed egli peregrinerà per circa 10 anni tra Palestina e Medio Oriente. L'esposizione del Chiostro del Bramante è suddivisa in nove sezioni tematiche che si soffermano sulla vita privata e professionale dell'artista: la prima e la seconda sono incentrate sulla produzione ispirata al Rinascimento mentre la terza si sofferma sulla produzione ispirata all'arte giapponese. La quarta sezione ripercorre l'incontro con personalità come Alma Tadema e le opere di Tissot vedranno protagonista l'alta società britannica osservata con occhio ironico. La quinta sezione è unicamente dedicata alla musa Kathleen che assume di volta in volta l'aspetto della donna misteriosa, seducente o pensierosa. Attenzione nuovamente rivolta alla nobiltà nella sesta sezione mentre nella settima è affrontato il tema del "figliol prodigo" in cui Tissot si identificherà alla luce della sue passate esperienze. Le ultime due sezioni sono rispettivamente incentrate sul tema della partenza e sulla moda privilegiata dall'élite di cui Tissot fu attento osservatore, mostrando al contempo un particolare interesse per l'Impressionismo e per le suggestioni dei preraffaelliti. L'arte di Tissot non lascia nulla al caso e nelle sue opere si scorge una particolare predisposizione nell'indugiare sui dettagli: i paesaggi contro cui si stagliano le figure sono estremamente fedeli alla realtà così come i protagonisti che mostrano una disarmante chiarezza espressiva; uno speciale plauso va all'allestimento del Chiostro del Bramante che ha saputo cogliere alla perfezione l'atmosfera dell'epoca rendendo la mostra assolutamente unica nel suo genere: la cura dei dettagli si evince, ad esempio, dalla molteplice varietà di tessuti adottati dalla moda dell'epoca con una scheda dedicata ad ogni tipologia di stoffa ma il coup de théâtre è al termine della mostra: raffinati lampadari a goccia pendono dal soffitto mentre il visitatore entra in una sorta di anticamera popolata da alcuni gentiluomini che commentano il fascino singolare dell'ospite più bella di un ricevimento raffigurata in una delle opere più celebri di Tissot. Una bellezza effimera la sua, che sarà ben presto dimenticata, ma è proprio quest'atmosfera effimera che seduce rendendo ogni esperienza audacemente possibile.
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