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Cultura

Mostre, Lawrence Ferlinghetti e la Beat Generation approdano a Brescia

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Category: Arte
By Rosanna Auriemma
Rosanna Auriemma
04.Nov
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Brescia. Riecheggia a Brescia il tumulto degli anni caotici della Beat Generation. La mostra "A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione, poesia" rappresenta un vero e proprio omaggio alla personalità eclettica e poliedrica di Lawrance Ferlinghetti, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta si è distinto all'interno del movimento della Beat Generation. L'evento ha una durata trimestrale e sarà aperto al pubblico fino al 14 gennaio 2018 presso il museo di Santa Giulia. Senza conoscere la storia dell'autore potrebbe risultare molto difficile capire perché sia stato scelto il suolo lombardo come sede della mostra dedicata al poeta americano. Ferlinghetti vanta origini italiane. Il padre, nato a Chiari, in provincia di Brescia, emigrò negli Stati Uniti per la famosa corsa all'oro. L'infanzia del poeta non fu fra le più felici. Costretto ad affrontare in tenera età il dolore di un padre mai conosciuto, perché morto sei mesi prima della sua nascita, e il seguente abbandono da parte della madre, ricoverata in un manicomio. Strattonato a destra e a manca, fu affidato fino all'età di cinque anni alla zia, dalla quale si distaccò in seguito all'adozione da parte della famiglia Bislands, che gli consentì di intraprendere un corso di studi degno di nota, incentrato sul mondo editoriale del giornalismo. L'esperienza della Seconda Guerra Mondiale, poi, come sempre accade, ebbe forti conseguenze sul suo animo già segnato ancor prima di essere messo al mondo. Nulla riuscì a fermare il suo scrivere impetuoso e questo gli valse anche la prigione, condannato nel 1956 per aver pubblicato un quartetto, l'Urlo, considerato osceno. Il travaglio di una vita così sofferta è stato il motivo fondamentale che ha spinto il giovane artista negli anni '50 ad aderire al movimento della Beat Generation. Il rifiuto delle norme imposte dalla società, la sessualità, la sperimentazione di droghe e alcol, lo stile alternativo, accompagnati da un totale rifiuto del materialismo, sono stati i fattori che hanno segnato gli animi di giovani scontenti di un sistema sociale che li aveva messi al margine, rendendoli l'ultima ruota del carro. Era uno scontro costante, volto alla distruzione delle costrizioni e di tutti gli schemi imposti da chi, abusando della propria autorità, imponeva il proprio volere senza mezzi termini. Quei ragazzi ribelli, sempre pronti a lottare per far valere i propri diritti e il proprio pensiero, passarono alla storia come la "gioventù bruciata". Il loro anticonformismo a tratti anche spregiudicato fu il terreno fertile per quanti, come Lawrance Ferlinghetti, si ersero a guida non solo fisica ma anche morale di un movimento che scosse come un tornado l'intera impalcatura sociale. Per questa serie di ragioni è fondamentale analizzare la mostra, consci del percorso pregresso effettuato dalla brillante personalità di Ferlinghetti e del prezioso contributo da egli lasciato in eredità alla storia. "A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione, poesia" è una mostra inedita per il nostro Paese. Per la prima volta in Italia si potrà assistere ad un evento di grande rilevanza, il cui fine ultimo è la celebrazione non solo del singolo ma del fenomeno Beat in generale. Il percorso espositivo presenta una suddivisione ben definita: "Guerra, pace, arte", "Beat", "L'impegno", "Le origini". Attraverso le quattro sezioni sarà possibile ripercorrere non solo la carriera artistica e socio-politica di Lawrance Ferlinghetti ma ancor più sarà possibile sentire sulla propria pelle quelle vibrazioni provenienti dal cuore del sistema letterario, che ha rivoluzionato completamente il sistema culturale underground in America. La mostra rappresenta a tutti gli effetti un ritorno al passato, sentito profondamente grazie alle registrazioni video e alle fotografie esposte per ricreare l'atmosfera di quegli anni. I visitatori avranno la possibilità per la prima volta in assoluto di ammirare un'ampia selezione di disegni, provenienti dalla collezione dello stesso artista. Il tema centrale che unisce in un continuum le quattro categorie espositive è in effetti lo stesso che ha accompagnato l'autore durante tutta la sua vita: la ricerca delle proprie origini. Ogni suo viaggio, ogni sua scelta era sempre definita in linea con l'obiettivo finale. Il ricongiungimento con il Paese natale era dettato dalla volontà di ritrovare la propria identità. Dopo anni e anni di ricerche, soltanto nel Duemila Ferlinghetti riesce finalmente ad individuare nell'Italia, precisamente a Brescia, le proprie radici. Impossibile dimenticare in questa occasione la donna che ha contribuito alla diffusione dei movimenti rivoluzionari sotto la spinta della Beat Generation anche in Italia. Grazie a Fernanda Pivano, traduttrice e critica letteraria, nonché grande amica dello stesso Ferlinghetti, il movimento anticonvenzionale ha avuto un seguito nella nostra terra. La mostra presenta un carattere decisamente multisensoriale e interattivo. Il contesto storico, politico, sociale, il drastico cambiamento culturale avvenuto nel decennio tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è descritto con minuzia di particolari attraverso una modalità che da sempre caratterizza la Fondazione Brescia Musei, organizzatrice dell'evento. Per l'occasione saranno riprodotte sei opere cinematografiche al cinema nuovo Eden, accompagnate da una trasposizione cartacea nella biblioteca Civica Queriniana per permettere a tutti di avere accesso ad una sezione di bibliografia relativa a Ferlinghetti. Oltre che artista, poeta e animatore negli anni più cocenti della Beat Generation, l'autore americano è famoso ai più perché per essere uno dei proprietari della libreria e casa editrice City Lights. Dedicò tutte le sue forze con costanza e dedizione alla pubblicazione degli scritti più significativi, ad opere delle illustri penne nella cerchia del suo movimento d'avanguardia. La testimonianza del suo instancabile vagabondaggio per il mondo è rappresentata dal suo ultimo libro, "Scrivendo sulla strada. Diari di viaggio e di letteratura" (Il Saggiatore). La mostra è senz'altro un'occasione unica che permette a tutti di ammirare le fotografie, le opere, i suoi dipinti e gli scritti che accompagnarono il suo dinamismo alla ricerca di una riscoperta identitaria.
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