Padova. 100 opere ricostruiscono la vicenda artistica di un protagonista di una stagione straordinaria della pittura italiana dell'Ottocento. Pittore della vita moderna, Federico Zandomeneghi (Venezia 1841 - Parigi 1917) è stato il cantore della donna emancipata, rappresentata nei vari momenti della quotidianità, dal rito della toilette alla passeggiate al Bois, dalla lettura alle serate mondane a teatro. L'esposizione di Palazzo Zabarella a padova, curata da Francesca Dini e Fernando Mazzocca, promossa dalla Fondazione Bano, presenta cento opere, che ripercorrono, fin dai suoi esordi, la straordinaria carriera di Zandomeneghi, testimone e attore principale del passaggio da un naturalismo impegnato, con quadri di denuncia sociale, a una pittura che ha saputo interpretare in maniera molto personale le novità dell'Impressionismo. Attraverso uno stile inconfondibile e un uso raffinatissimo della tecnica del pastello, Zandomeneghi ha fissato sulla tela, le fisionomie, i gesti, il fascino della Belle Époque, creando l'immaginario femminile della donna parigina. Di Parigi, la città che lo accolse e lo vide protagonista con Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis della triade degli Italiens de Paris, seppe cogliere il fascino e le atmosfere uniche delle sue piazze, dei boulevard, della vita sociale che scorreva nei caffè e nei teatri. Il percorso espositivo permette di riscoprire un vero talento e una personalità artistica finora non adeguatamente valorizzati, attraverso dipinti a olio e pastelli, molti dei quali sconosciuti al grande pubblico, provenienti dalle più importanti e prestigiose istituzioni pubbliche - Accademia di Brera di Milano, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze - e dalle più esclusive raccolte private.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
...