Caserta. Dopo il grande successo della "Klimt Experience", la mostra digitale dedicata al celebre artista viennese Gustav Klimt, la Reggia di Caserta promuove per il programma culturale primaverile un ritorno all'Italia, aprendo le porte al grande Amedeo Modigliani. Dal 4 maggio al 31 ottobre sarà allestita all'interno dei saloni della Reggia la mostra multisensoriale "Modigliani Opera". Circa sei mesi di arte inonderanno la cosiddetta area dell'ex Aeronautica per consentire al pubblico uno spettacolo tanto coinvolgente da togliere il fiato. Modigliani come non si era mai visto prima. E' questo che si tenta di esprimere attraverso un viaggio che più che fisico è da considerarsi spirituale. E' un ideale confronto a tu per tu fra il visitatore e il genio dell'artista. E' l'uomo che ha l'opportunità di immergersi nell'opera d'arte, vivendo in prima persona l'esperienza di appropriarsi del capolavoro, sfondando le barriere del reale, che lo tengono troppo lontano dalla creazione dell'artista. E' un ingresso reale nell'immaginario della pittura, ricreato grazie all'ausilio dell'alta tecnologia. La Fondazione Amedeo Modigliani, in collaborazione con ETT e Space, propone un percorso espositivo che si snoda attraverso quattro sale, allestite non soltanto per prendere chiara visione delle immagini in movimento, divenendo parte del turbine dinamico che le anima, ma anche per interagire con l'opera d'arte, tramite un laboratorio didattico che coinvolgerà tutti, grandi e piccini. E' un momento di condivisione, oltre che di apprendimento di quelle pratiche artistiche che fecero grande il nome dell'artista livornese. In una seconda sala sarà possibile accedere solo tramite l'uso dei VR, i simulatori di realtà virtuale, tramite i quali i visitatori saranno proiettati in un modo parallelo, in completa sintonia con quell'alone poetico che avvolge le opere di Modì. La terza sala è quella dedicata all'immaginazione. E' un ritorno al passato, un incontro con l'artista che accoglierà i suoi ospiti con fattezze quasi umane, mediante una serie di ologrammi in 4K distribuiti per la sala. L'ultima invece è lo spazio adibito ad arena, costituita da uno schermo a 360 °, sul quale sarà proiettato un docu-film totalmente immersivo, emozionante e profondo, che narrerà la storia, la vita e le opere che ruotano intorno ad una figura tanto emblematica quale quella di Modì. Probabilmente mai un soprannome si è mostrato più adatto ad un artista del calibro di Amedeo Modigliani. Questa parola, pronunciata quasi alla francese, ricorda per l'appunto il corrispettivo "maudit", cioè maledetto. Perché il Modigliani è anche questo, è la magia dell'arte che si fonde con il "mal de vivre", che lo ha costretto a condurre una vita lontana da una società ipocrita e perbenista. E' il trionfo dell'interiorità complessa e tormentata di chi ha preferito l'isolamento e la trasgressione al posto dell'accettazione passiva del mondo che lo ospita. Il digitale occupa ogni spazio della nostra quotidianità, invadendo anche il mondo dell'arte che in apparenza sembra non appartenergli. Ma non è così. A volte la digitalizzazione delle opere riesce ad offrire al visitatore un impatto visivo e sensoriale che molti difficilmente riuscirebbero ad ottenere senza. Perché spesso può capitare di non ammirare l'opera nella sua interezza, di non contemplarla nelle sue singole parti. Talvolta può sfuggire qualche passaggio fondamentale ma con questa mostra "Modigliani Opera" sarà impossibile. E' il connubio perfetto tra cinema e teatro che esordisce nello sfarzo borbonico della Reggia di Caserta. Le animazioni in 2D e 3D, gli effetti di luci ed ombre, motion graphics, videomapping, sound design, modificheranno dalle sue fondamenta l'idea della classica mostra, così come normalmente l'intendiamo. L'esperienza visiva diventa mosaico, destruttura il classico, senza profanare l'aura che cinge il capo del grande maestro. E' un conglomerato di linguaggi differenti che accompagnano il visitatore non soltanto nell'atto della visione. Il digitale arriva dove l'analogico pone delle barriere di confine. La cornice scompare, si dissolve in un etere per certi aspetti onirico. La mostra multimediale partirà esattamente con l'inizio della sua vita, datata 1884, per poi svilupparsi secondo uno storyline ben definito: la malattia, il viaggio al sud con la madre, l'incontro con i Macchiaioli a Firenze, il viaggio a Venezia e i suoi studi all'Accademia del nudo, i suoi eccessi, l'hashish, l'alcool, per poi proseguire con l'esperienza ormai matura ai Salon parigini, chiudendo il tutto tragicamente con il ricomparire del male, che per nulla aiutò il grande Modigliani. Una forma di meningite tubercolare lo spegne nel 1920. La sua morte provocherà uno shock tale nei confronti della moglie Jeanne, incinta all'ottavo mese, che si suicida la notte seguente gettandosi dalla finestra della sua camera. Un'esistenza, dunque, molto complessa e intensa. Il male che lo affligge traspare dagli occhi dei suoi ritratti. Ma tutto ciò è voluto proprio perché è in linea con la sua filosofia di vita, spinto dall'ardente desiderio di una vita breve ma intensa. "L'exhibition Modigliani Opera" è un momento di riunione con i tormenti che regnavano l'animo di un uomo che, nella sua immensa sofferenza, ha trovato la forza per reagire, combattendo a colpi di pennellate contro un mondo che sembrava non essergli fedele. Nel suo sentirsi costantemente fuori luogo riusciva a vivere, o meglio, a sopravvivere, lasciando a noi un patrimonio artistico e culturale che porta in alto il nome della nostra Italia.
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