

- Details
- Category: Lavoro MAGAZINE
- Ufficio Stampa By
- Hits: 1257
Roma. Il comparto edile continua a vivere in uno scenario di grave contrazione delle dinamiche produttive, risentendo di due fattori che combinati insieme condizionano le possibilità di invertire la tendenza in atto ormai da troppo tempo: da un lato il brusco calo degli investimenti; dall'altro la persistenza dell'atteggiamento restrittivo nell'erogazione del credito da parte delle banche soprattutto verso le piccole imprese (che rappresentano di fatto la parte prevalente del tessuto imprenditoriale del comparto). L'ennesima conferma arriva dallo studio della Banca d'Italia dedicato alle economie regionali diffuso nei giorni scorsi. «In Campania - scrive la Banca d'Italia - secondo le stime di Prometeia - il valore aggiunto a prezzi costanti del settore delle costruzioni si è nuovamente ridotto nel 2014 (-5,3% rispetto all'anno precedente, -11,2 nel 2013). Tra il 2008 e il 2013 il calo è stato pari al 7,8% in media d'anno ». Se si analizza la dinamica delle erogazioni alle filiere produttive, il comparto delle costruzioni risulta tra quelli in permanente difficoltà. La flessione del credito è risultata diffusa tra i principali settori ampliandosi per le sole imprese manifatturiere (da -1,3 a -2,3%). Ma il quadro è molto diversificato tra i diversi comparti. «Hanno ripreso a crescere - spiega la Banca d'Italia - i finanziamenti alle imprese dell'industria alimentare, tessile e della fabbricazione di raffinati del petrolio, di prodotti chimici e farmaceutici (pari complessivamente al 45% del totale dei prestiti del settore manifatturiero nel 2013) a fronte di un ampliamento della flessione dei prestiti per le imprese operanti nel comparto metallurgico e di una contrazione per quello dei mezzi di trasporto, dei prodotti in gomma e plastica e di quelli elettronici che avevano registrato un'espansione nel 2013 ». E' in questo contesto che assumono particolare rilievo le difficoltà della filiera dell'edilizia. «Il credito concesso alle società di costruzione ha continuato a flettere nel 2014, anche se a ritmi inferiori rispetto all'anno precedente (-2,8%, dal -3,6 di fine 2013) ».

- Details
- Category: Lavoro MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1142
Roma. In seguito all'esito negativo del tentativo di conciliazione esperito a Roma, lo scorso 2 luglio, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Usb ha proclamato lo sciopero di 12 ore per tutto il personale delle navi passeggeri e da carico, il giorno 16 luglio. Lo sciopero viene proclamato a seguito della mancata convocazione per il rinnovo del contratto nazionale Federinea e Confitarma. Lo sciopero sarà così articolato: inizio sciopero due ore prima della partenza per i collegamenti delle isole maggiori. Per le isole minori, lo sciopero sarà dalle ore 00.00 alle 12.00 del 16 luglio. Intero turno lavorativo per il personale amministrativo inclusi i turnisti. "Gravissima l'assenza - recita una nota ufficiale - di Federlinea e Confitarma al tavolo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 2 luglio a Roma. Strumentale, discriminatoria ed irresponsabile, la motivazione dell'assenza che ha obbligato il Ministero a chiudere negativamente il tentativo di raffreddamento con Usb. Ora l'azione passa ai lavoratori chiamati ad uno sciopero storico che possa rimettere in discussione un contratto nazionale che "altri" hanno già accettato senza minimamente pensare all'arretramento normativo imposto a chi lavora in questo settore e soprattutto passa gran parte della vita lavorativa in mare. Prima dei soldi, quattro spiccioli per la verità, c'è la dignità e il rispetto dei lavoratori tutelati ormai da un vecchio contratto che i nuovi armatori vogliono stracciare e superare con un "nuovo" contratto che riporta i marittimi ai livelli infami degli anni '60 del secolo scorso. Usb chiede il referendum sul contratto e prima, almeno uno straccio di trattativa con i lavoratori veri, quelli che buttano il sangue e il sudore sulle navi. Ma a quanto pare agli armatori, bravi a fare i "privati" con i soldi pubblici, piace giocare facile con burocrati sindacali pronti a firmare ogni loro pretesa senza nessun tipo di opposizione, senza nemmeno guardare alla vera rappresentatività dimostrata dagli iscritti al sindacato. Bloccare la flotta il 16 luglio servirà a dimostrare, come in Germania, che i lavoratori dei trasporti quando alzano la testa e scioperano possono ancora contare e farsi rispettare".

- Details
- Category: Lavoro MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1070
Caserta. Fumata bianca nel pomeriggio di ieri, nel corso dell'incontro in programma al Ministero dello sviluppo economico: Whirlpool e i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno infatti approvato l'accordo per scongiurare la chiusura, tra gli altri, dell'impianto di Carinaro, nel casertano. Il piano industriale con cui la multinazionale americana vuole rilanciare la produzione italiana dei siti ex Indesit è stato finalmente condiviso da azienda e parti sociali, dopo un lungo braccio di ferro durato 5 mesi. Nel nuovo programma è contenuta la previsione relativa al reintegro di tutti gli esuberi inizialmente previsti, nonché il mantenimento dei siti di Carinaro e None. L'azienda si è tra l'altro impegnata a non licenziare fino al 2018, grazie ad un piano di esodi e trasferimenti incentivati, ad una ricollocazione e riqualificazione professionale per gli impiegati ed all'utilizzo della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà. Ora l'accordo dovrà passare attraverso il voto degli operai.