Una lunga lista di nomi è stata menzionata in questo giorno di riflessione, attraverso anche la proiezione di filmati e gli interventi e le testimonianze dei familiari. Un'occasione per non dimenticare il numero crescente di operatori dell'informazione che vengono uccisi solo perché svolgono il loro lavoro, o cercano di documentare, raccontare la verità dei fatti. Da Giancarlo Siani, su cui è stato fatto da poco un film, "Fortapàsc"(nella foto la locandina del film), a Ilaria Alpi, da Enzo Baldoni, ucciso in Iraq, a Mario Francese, vittima della mafia corleonese, fino alla coraggiosa giornalista Russa Anna Politkovskaija, freddata da un sicario sotto la sua abitazione. Sono solo alcuni dei tanti nomi dei lavoratori dell'informazione a cui è stata tappata la bocca per sempre, nomi racchiusi in un libro "della Memoria".
Non si dimenticano poi i tanti cronisti minacciati o costretti a vivere sotto le minacce della criminalità organizzata, come Rosaria Capacchione del Mattino o Lirio Abbate dell'Ansa.
L'incontro è stato un'occasione anche per affrontare questioni di stretta attualità che riguardano i giornalisti, come ad esempio il ddl Alfano sulle intercettazioni, definito in assemblea «tentativo di azzerare la cronaca nera e giudiziaria», o la vicenda dello schiaffo dato dal comandante dei vigili urbani al cronista Migliaccio.