
Boston. Tre vittime, fra cui un bambino di otto anni, e 176 persone ricoverate in ospedale, di cui 17 in condizioni gravi o critiche. Gli Stati Uniti sono sotto shock dopo l'attentato alla maratona di Boston, che ha fatto ripiombare il Paese nell'incubo del terrore. Due esplosioni, a 12 secondi di distanza una dall'altra, hanno trasformato in tragedia la maratona della città, che si corre da 117 anni. Le indagini proseguono sotto la regia dell'Fbi, visto che ormai si dà per scontata la pista del terrorismo, ma si naviga ancora a vista. Il ministero degli Esteri ha confermato che al momento non risulta nessun italiano coinvolto nell'attentato alla maratona di Boston. Lo ha riferito il capo dell'Unità di Crisi, Claudio Taffuri. Quest'ultimo, che è in costante contatto con il console italiano a Boston, Giuseppe Pastorelli, ha aggiunto comunque che dati più precisi si avranno nelle prossime ore. C'erano anche due tesserati della società «Idea Atletica Aurora » di Battipaglia a Boston per partecipare alla maratona. Si tratta di Cristian Belpedio , fuzionario al Banco di Napoli con la passione della maratona che dagli amici viene definito un vero proprio "iron man" e Luca De Luca che vive a Milano, in queste ore rintanati nella loro stanza d'albergo al Marriot dopo la richiesta delle forze dell'ordine di lasciare le strade libere per il pericolo di altre esplosioni. Il presidente dell'Idea Atletica Aurora, Luca Lanzara, è stato tra i primi a prendere contatto con i due suoi tesserati. «Per fortuna abbiamo subito avuto notizie rassicuranti - dice il presidente Lanzara - loro sono con l'albergo proprio nella piazza principale di Boston dove c'è l'arrivo della corsa. Li ho sentiti in nottata e anche questa mattina. Erano arrivati al traguardo da una quindicina di minuti quando c'è stato lo scoppio ».