
"Ragazzi, forse è questo l'inferno: dover passare l'eternità in questa cazzo di Bruges!". Al giovane sicario Ray/Colin Farrell non piace l'impianto medievale impregnato di fiabesco della città, lo stesso che cattura e affascina il collega Ken/Brendan Gleeson, mentre i due attendono le istruzioni del capocosca Harry/Ralph Fiennes. La pellicola di Martin McDonagh fotografa uno dei cuori pulsanti delle Fiandre in un'atmosfera che più sospesa non si può, con la messa a fuoco delle escursioni emotive evidenti tra una città tranquilla, assopita nell'inverno inoltrato, e le coscienze smosse degli assassini. Il Belgio degli anni '10 si è risvegliato col frastuono delle bombe esplose all'aeroporto di Zaventem ed alla stazione metro di Maalbeek, che hanno ridestato dal torpore cinematografico un paese nel quale hanno sede le istituzioni principali di un'Europa che sembra aver fallito il suo progetto di integrazione comunitaria. Proprio nelle Fiandre, circa 700 anni fa, esplose il Medioevo, allorquando le truppe francesi si impadronirono, dopo l'Artois, del territorio fiammingo, sottraendo così agli inglesi il monopolio sul commercio e la lavorazione della lana, innescando una delle micce che avrebbero fatto divampare la Guerra dei Cent'anni. In quelle campagne dove, sin dal 1337, Francia ed Inghilterra si combatterono per circa un secolo ponendo le basi per la nascita dei primi Stati Nazionali, transiterà domenica l'edizione numero 100 del Giro delle Fiandre.
Il percorso. Dalla Bruges di Ray e Ken prenderà le mosse la Ronde van Vlaanderen, ancora scossa dagli eventi del 22 Marzo e dalle tragiche morti su strada di Antonine Demoitié e Daan Myngher. Fino a pochi anni fa il simbolo del Fiandre è stato il Grammont, uno degli storici muri della Ronde, a 15 km dall'arrivo e per questo spesso decisivo per la selezione finale e gli esiti della gara. Dal 2011, tuttavia, gli organizzatori hanno optato per lo spostamento del traguardo finale da Meerbeke ad Oudenaarde, bypassando così il Van Geraardsbergen. La gara si snoderà per 255 km fino all'arrivo, con ben 18 muri, 11 dei quali tutti in pavé. Apre le danze il Vecchio Kwaremont, dopo un centinaio di km dalla partenza, lungo oltre due km con una pendenza massima dell'11%. A circa 120 km dall'arrivo i ciottoli del Molenberg accoglieranno il torpedone, accompagnandolo per circa mezzo km. Leberg e Valkenberg, muri in asfalto, faranno da apripista al doppiaggio dell'Oude Kwaremont, a poco più di 50 km dal traguardo, subito prima di scalare il Paterberg (pendenza media del 12,5%, picchi del 20%) e il Koppenberg (22% di pendenza massima, media poco sopra l'11%), chiavi di volta delle prime selezioni a poco più di 40 dalla fine. Il pavé caratterizzerà le ultime salite del paesaggio fiammingo: Steenbeekdries, Taaienberg e Kruisberg fino agli ultimi 15 km, scanditi dal terzo assalto al Vecchio Kwaremont e di nuovo Paterberg, trampolini finali per un arrivo tutto pianeggiante.

La vigilia e i pronostici. Peter Sagan ha voluto ribadire alla E3 di Harelbeke, antipasto in piccolo del Fiandre, l'abituale tendenza a vedersi piazzato, spesso, senza occupare il gradino più alto. Lo sloveno campione del mondo, ai 400 metri dall'arrivo, si è fatto infilare dall'agile, terribile MichaÅ‚ Kwiatkowski, primo corridore polacco ad aggiudicarsi il Gp fiammingo. Sagan si è poi rifatto nella Gand-Wevelgem, la miniclassica per velocisti, anch'essa in pavé, che lo ha visto trionfare davanti al belga Vanmarcke. Il warm-up che tradizionalmente fa da anticamera alla Ronde è invece la Tre Giorni di La Panne, dove il detentore dell'ultimo Fiandre, il norvegese Alexander Kristoff, ha ottenuto la piazza d'onore dietro uno scatenato Lieuwe Westra, uno degli habitué del circuito. Al di là del cammino che ha scandito l'arrivo dei protagonisti a Bruges, l'edizione 2016 sarà tramandata ai posteri non solo come quella del Centenario. Il Fiandre 2016 sarà l'ultimo per Fabian Cancellara, giunto alla passerella finale della sua lucente carriera agonistica. Spartacus è primatista per vittorie alla Ronde, in compagnia di Buysse, Magni, Museeuw, Leman e soprattutto Tom Boonen, che domenica si troverà di fronte alla partenza. Il belga della Etixx-Quick Step non appare tuttavia nel miglior momento della sua carriera: alla Harelbeke, infatti, sebbene fosse nel gruppone che inseguiva i fuggitivi Sagan e Kwiatkowski, si è messo a disposizione del compagno Matteo Trentin in vista di un eventuale arrivo in volata. L'atteso duello tra Cancellara e Tornado Tom, dunque, sembra al momento un'ipotesi tanto romantica quanto remota. Subito dopo lo svizzero, dunque, il favorito appare proprio Peter Sagan: entrambi furono protagonisti di uno splendido finale durante la Parigi-Roubaix del 2014. In formissima appare il polacco del Team Sky, campione del mondo in linea del 2014 a Ponferrada. Alexander Kristoff, il norvegese della Katusha, non sembra intenzionato a cedere lo scettro di campione iridato, sebbene sia apparso piuttosto appesantito nella De Panne. Vanmarcke e Van Avermaet proveranno a tenere in patria il titolo dal loro cantuccio di outsider, azzannando le gomme dei grandi favoriti; più defilati, almeno nei pronostici di vigilia, appaiono altri due corridori della Etixx, il ceco ZdenÄ›k Å tybar e l'olandese Niki Terpstra.