Milano. Scene da film nei supermercati di Milano e della Lombardia nella domenica senza calcio, senza mostre e senza cinema. Code lunghissime alle casse, carrelli pieni e scaffali vuoti, persino qualche litigio per accaparrarsi l'ultima confezione di acqua o di generi di prima necessità dopo che la Regione ha deciso di chiudere scuole e uffici per l'emergenza Coronavirus, promuovendo lo smartworking casalingo. I primi a mettersi in coda alle casse, domenica mattina, sono stati gli abitanti di Casalpusterlengo, focolaio dell'emergenza. Secondo le disposizioni della prefettura, sono stati esclusi dalla sospensione dell'attività lavorativa i supermercati, ipermercati, negozi alimentari e quelle connesse al trasporto e al rifornimento di prodotti alimentari in quanto tese all'approvvigionamento di beni di prima necessità per la popolazione. "Non c'è alcun motivo di preoccupazione - ha tranquillizzato il presidente del consiglio Giuseppe Conte - perché non siamo di fronte a una carestia alimentare".
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