
Milano. Blindate la Lombardia e 14 province tra Veneto, Emilia Romagna e Piemonte fino al 3 Aprile. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato nella notte il nuovo Dpcm recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale. L'ingresso e l'uscita da questi territori saranno consentite solo per motivi "gravi e indifferibili", di lavoro o di famiglia, così come gli spostamenti all'interno delle aree stesse. Sarà garantita la possibilità di rientro al proprio domicilio. Chi è in quarantena non potrà in nessun modo spostarsi. Le province interessate sono: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti. In totale, queste misure interesseranno oltre un quarto della popolazione italiana. Nelle zone del contagio fino al 3 aprile è prevista la chiusura delle scuole e la sospensione delle le attività di cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. Sono inoltre previste specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto, ovvero l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. Bar e ristoranti potranno stare aperti dalle 6.00 alle 18.00 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti. Sempre nelle stesse zone è prevista la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici, e sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. L'apertura di chiese e luoghi di culto, invece, è condizionata alla possibilità di evitare assembramenti. Per quanto riguarda i centri commerciali, nelle giornate festive e prefestive i negozi all'interno delle gallerie sono chiusi (fanno eccezione gli alimentari), così come chiuse sono le medie e grandi strutture di vendita. E nei giorni feriali va garantita la distanza di un metro tra un cliente e l'altro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione. Sono poi sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. Il campionato di calcio salvo, per ora: gli eventi sportivi ammessi solo a porte chiuse. Tuttavia, è giallo sui frontalieri. Resta infatti da capire la sorte dei quasi 70 mila frontalieri che quotidianamente si spostano dalle regioni italiane di confine per recarsi a lavorare in Ticino. Potrebbero rientrare tra gli "spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative" ma non è stata fatta una precisazione in tal senso. Di fatto, in dogana i finanzieri italiani sembrano pronti ad applicare le disposizioni che potrebbero arrivare da un momento all'altro.