
Roma. "Secondo l'analisi sviluppata nell'ambito del National Risk Assessment, la corruzione è uno dei fenomeni criminali più preoccupanti e pericolosi del nostro paese. E' di tutto rilievo la percezione del fenomeno a livello sociale, che si attesta su livelli elevati e crescenti e che alimenta la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica". Lo sottolinea il rapporto Uif della Banca d'Italia, presentato oggi a Roma. "La corruzione - si legge ancora - è anche il mezzo attraverso il quale la criminalità organizzata si infiltra nell'apparato pubblico e ne condiziona le scelte, ampliando, attraverso il controllo del territorio, la propria penetrazione nel tessuto economico e sociale a danno della collettività. La definizione di una condotta finanziaria sintomatica di vicende corruttive o appropriative è molto difficile sul piano oggettivo, ma può avvantaggiarsi dell'analisi del profilo soggettivo dei nominativi coinvolti. Gli strumenti utilizzati, come i modelli operativi posti in essere per tali finalità, sono infatti di per sé neutri; tuttavia la qualificazione dei soggetti e del contesto economico e professionale di riferimento può efficacemente orientare l'analisi verso la configurazione di ipotesi di tipo corruttivo e appropriativo". Allarmanti anche i dati in materia di evasione fiscale: ""I reati fiscali costituiscono un presupposto ricorrente dei fenomeni di riciclaggio. L'evasione fiscale coinvolge in modo diffuso e trasversale vaste fasce di cittadini, riduce le risorse a disposizione della collettività e delle principali politiche sociali, alimenta l'economia sommersa. La globalizzazione dei mercati favorisce l'evoluzione e il consolidamento degli schemi elusivi, che si avvalgono di transazioni commerciali, interposizioni fittizie, articolate triangolazioni finanziarie, anche su scala internazionale".