Ischia. Sono dieci le persone finite in manette ad opera dei carabinieri del Comando Tutela Ambiente, nell'ambito di una inchiesta della procura di Napoli su tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell'isola campana. Tra questi figura il sindaco di Ischia, Giuseppe 'Giosi' Ferrandino del Pd, insieme ad altre nove persone, tra cui dirigenti del colosso delle cooperative CPL Concordia. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all'emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'inchiesta — coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell'Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il 'Capitano Ultimo' — ha preso le mosse nell'aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l'accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i 'favori' nell'aggiudicazione di appalti. In una delle intercettazioni - racconta l'Ansa - agli atti dell'inchiesta sulle tangenti a Ischia, Francesco Simone, dirigente della CPL arrestato, chiama in causa Massimo D'Alema sottolineando la necessità di "investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo" in quanto "...D'Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose". D'Alema ribatte di aver "rapporti con CPL Concordia ma - precisa - è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere: non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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