Un'antica narrazione popolare racconta che la più brutta delle sette Madonne campane ( le altre sei sono la Madonna dell'Arco, la Madonna delle Galline, la Madonna di Castello, la Madonna dei Bagni, la Madonna dell'Avvocata e la Madonna di Materdomini) avrebbe scelto di andarsene lontano perché era nera ("...se ne jette a Muntevergene.. .er' a Maronn' 'e Muntevergene"). Da qui diventa la più bella e la più miracolosa delle sorelle. Infatti la leggenda vuole che nel lontanissimo 2 febbraio 1256 due omosessuali napoletani furono trovati in atteggiamenti intimi e furono condannati a morire di fame e di freddo, legati ad un albero proprio sul monte Partenio, dove sorge il Santuario a Lei dedicato.

Le invocazioni alla Madonna fecero squarciare le tenebre di sole che illuminò anche il loro amore. Da allora in segno di ringraziamento per la loro salvezza e per il loro amore si tiene la tradizionale processione dei gay napoletani, i "femminielli", in devozione alla Madonna, venerata col nome di Mamma Schiavona , tra canti, balli e tammurriate. Allora si cantava "O' Muntagnone stamme saglienne e quanti grazie ca stamme avenne". Quest'anno protagonista è stato senz'altro l'ex parlamentare Vladimir Luxuria, vincitore dell'ultima edizione dell'Isola dei Famosi, insieme ad altri esponenti della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bissessuali, Transex) quali Gina Piscitelli fondatrice del Mit Napoli, Carlo Cremona presidente dell'I-Ken Onlus e tante drag queen come Miss Priscilla, Tsunami e LaBerta.

La partecipazione, ormai consueta, di Marcello Colasurdo, esponente della canzone napoletana di protesta, che con le sue invocazioni ripete - «Na messa 'a fanno loro e 'na cantata 'a facimmo nuie: Mamma Schiavona 'o sape ca fede è 'a stessa» ha dato quella verve per allietare il ballo dei tanti presenti con la tammorra.

Il pellegrinaggio, le preghiere, i riti carnevaleschi, le invocazioni, i canti , i colori sgargianti dei vestiti, i balli popolari, la messa e poi la festa pagana ma con appigli cattolici hanno tanti significati, ma sicuramente riescono tutti a sovrapporsi e fondersi nella fede verso l'icona di Mamma Schiavona, in una data, quella appunto del 2 febbraio che segna il passaggio dai freddi giorni della merla ai primi sentori della primavera.