In “Gomorra” invece si impone purtroppo ancora una volta il Male. Il film era stato scelto come rappresentante italiano per la corsa agli Oscar, ma alla fine non ce l’ha fatta.
Eppure in Italia “Gomorra” è stato un caso eccezionale. Il libro, che porta come sottotitolo “viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra”, è scritto dal ventottenne Roberto Saviano e descrive come la camorra è capace di intrecciarsi con le vite della gente che vive in Campania e non solo, ridestando l’attenzione su una situazione che ogni tanto i mass media e i governi tendono a ignorare.
Saviano, attraverso un paziente lavoro di ricerca, ha pubblicato nel suo libro notizie sull’organizzazione camorristica dei Casalesi e affiliati che molti probabilmente già sapevano ma cercavano di tenere sotto silenzio. Il libro ha avuto un successo enorme e dopo quasi tre anni dalla sua uscita (2006) è ancora uno dei libri più letti in Italia. Nel mese di ottobre 2008 secondo dati ufficiali, “Gomorra”  ha venduto oltre 1 milione e 800 mila copie nella sola Italia, ed è stato tradotto in 43 paesi. È presente nelle classifiche di bestseller in Germania, Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Finlandia, Lituania. 
 Il successo ha portato prima ad uno spettacolo teatrale, ancora in scena nei palchi d’Italia, (anche da noi, il 25 febbraio al Teatro Comunale di Mercato San Severino), e poi ad un film. Successo e ancora successo. C’è stato quello che si potrebbe definire l’ ”effetto Gomorra”:  una maggiore attenzione dell’opinione pubblica, le persone che iniziano ad informarsi e interessarsi su cosa fa e non fa la Camorra; gli speciali televisivi su Saviano e le interviste, l’impegno dello Stato verso la piaga della camorra, valanghe di arresti nel 2008, duri colpi inferti dalle forze dell’ordine al clan dei Casalesi. Ultima vittoria l’arresto del sanguinario boss Giuseppe Setola.
Roberto Saviano intanto, per la sua denuncia ha pagato un prezzo molto alto. Come è già successo ad altri scrittori nel mondo non ha più una vita normale, costretto a lasciare L’Italia e i suoi affetti, dovrà passare i prossimi anni con la scorta che protegge, e quasi soffoca, ogni suo movimento.
È importante dunque, che calato il sipario sull’oscar che Gomorra non ha vinto, incassati gli euro al botteghino, finito il libro, non si dimentichi quanto Saviano ci ha fatto conoscere, perché non finisca l’”effetto Gomorra”.

Valentina Serra