Poi è stata la volta dell'atto di generosità Rai di invitare Maria de Filippi in occasione della serata finale, cosa che pure ha fatto storcere il naso a qualcuno in disaccordo con chi pensa che per fare audience bisogna invitare a casa il nemico.
Ma molte più persone storceranno il naso e si indigneranno anche un po'quando sapranno che il conduttore del Festival, il vulcanico Paolo Bonolis, percepirà un stipendio di un milione di euro per l'occasione.
Anche i senatori Villari, Pistorio e Perduca sono rimasti interdetti, e hanno annunciato un'interrogazione al ministro dell'Economia, ma non hanno tutti i torti; quella cifra esorbitante per annunciare un paio di canzoni durante tempi di crisi come questi, di incertezza e lettere di licenziamento, fa davvero girare la testa, oltre che storcere il naso.
Ma "the show must go on", lo spettacolo deve andare avanti, cantava Freddie Mercury, e continuano a ripetere in televisione come pappagalli. Noi italiani abbiamo bisogno di luci, spettacolo e sfarzo per sognare ed evadere dai problemi. Le quattro serate di Sanremo, per gli appassionati di musica italiana che parla d'amore, ci faranno dimenticare la crisi per una manciata di ore. Sulla prima serata non c'è dubbio, con il ritorno (sonoro) di nostra signora della musica Mina, che ci onora non della sua presenza in carne ed ossa sul palco dell'Ariston, ma in un video (troppo generosa). Poi gli interpreti in gara vecchi e nuovi della canzone italiana, con Al Bano in testa. Ma chi spicca in mezzo a stelle della moda, della tv,e re e reginette delle hit del momento, sono i magnifici dieci "padrini", che accompagneranno le nuove proposte nell'esibizione: Pino Daniele, Roberto Vecchioni, Zucchero, Gino Paoli, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Burt Bacharach, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Lelio Luttazzi. Signore e signori, buona visione. Anche se siete in cassa integrazione.
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