Salerno. La forte scossa sismica di oggi tra Macerata e Perugia ha raggiunto magnitudo 6.5. Non si registrava una scossa così forte in Italia dal 1980, anno in cui il terremoto dell'Irpinia seminò distruzione e morte con la sua magnitudo 6.9, colpendo la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. Un incubo ancora vivo nei ricordi di chi c'era quel 23 Novembre: un minuto e mezzo che rase al suolo interi paesi, provocando circa 3 mila morti, 9 mila feriti e 300 mila sfollati. In precedenza era toccato al Friuli il 6 Maggio 1976, scosso da un sisma di magnitudo 6.5. Successivamente, a distanza di quasi venti anni, il 26 Settembre 1997 un terremoto di magnitudo 5.8 colpì i comuni tra Umbria e Marche, in particolare Colfiorito, Verchiano, Nocera Umbra e Assisi, e da qui seguì una scia sismica che si sviluppò violentemente in poco meno di un mese. Proprio il terremoto di Colfiorito insegna come siano possibili più scosse in replica di magnitudo elevata anche a distanza di tempo. Furono tre, infatti, le scosse importanti: due quel 26 Settembre e una il 14 Ottobre. "I terremoti italiani - affermano dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) - si verificano spesso "a grappoli" piuttosto che isolati, ma quelli isolati come quello dell'irpinia del 1980 e di Messina del 1908 sono molto più distruttivi". Eppure in Italia si è persa facilmente la memoria. Il fatto che dal terremoto dell'Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997 non ci siano stati più terremoti relativamente forti (fortunatamente), ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l'economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti sbagliati nel campo dell'edilizia. Dal 1997 sono ripetuti con una maggior frequenza i terremoti di una certa intensità. Il 6 Aprile 2009 è toccato all'Aquila con una magnitudo 6.3, il 20 Maggio 2012 all'Emilia con 5.9. Fino ad arrivare ad oggi. Il centro Italia non ha pace dal 24 Agosto con la scossa di Amatrice e Arquata di magnitudo 6.0, a cui sono seguite quelle del 26 Ottobre di 5.4 e 5.9 al confine tra le province di Perugia e Macerata e, infine, quella di oggi di magnitudo 6.5 con epicentro a Norcia. "Non si può sapere - dicono dall'Ingv - quando e dove avverranno di preciso i prossimi terremoti, ma di sicuro saranno più forti di quello di oggi. Abbiamo la certezza che arriveranno ad avere una magnitudo di 7.0, ossia 30 volte più forte di quello di Amatrice, simile per intensità a quello dell'Irpinia nel 1980".