
Il 2011 è stato l'anno nel quale la crisi economica è divampata in tutto il suo fulgore in molti versanti dell'Eurozona, in particolar modo in Grecia, portando alle dimissioni dell'esecutivo Papandreou e ad una protesta di piazza via via più sentita ed accesa. Cambi di governo molto spesso "traghettati" dall'alto, dai capataz di un'Unione Europea sempre più fagocitatrice di risorse comuni, e bisognosa di alti referenti...sempre più "deferenti". Curioso, poi, che certe trame oscure vengano svelate da quotidiani da sempre inseriti nel sistema di potere centrale che governa le sorti del pianeta, in un'ottica orsonwelliana: è il caso del New York Time, che solo qualche giorno fa ha parlato di un accordo sottobanco Napolitano/Merkel, indirizzato ad esautorare il Cavaliere di Arcore.
Ecco, il 2011 riassunto in uno schema, valido ed efficace, per spiegare di che pasta è fatto questo paese.
Certo, non era necessaria una simile notizia confidenziale, quella del NYT, per capire quanto ormai il potere di Berlusconi si fosse eroso: ma basta ciò per comprendere a quale livello dello scacchiere gerarchico mondiale fosse posto il Sardanapalo arcoriano. E quanto, soprattutto, la sua dipartita non fosse da accogliere come un evento "liberatorio", quanto piuttosto come uno dei tanti anelli di un sistema, quello liberistico mondiale, difficilmente azzerabile a colpi di voti o rimpasti di governo. Ne sanno qualcosa la Merkel e il fido burattinaio del nuovo premier Monti, Giorgio Napolitano.
La schizofrenia collettiva di cui è preda questa società, quella italica in particolare, conseguenza fisiologica del capitalismo (Deleuze-Guattari), la porta a donare entusiasticamente il proprio consenso al nuovo esecutivo Monti, (i "professori"...!) pur essendo, allo stesso tempo, marcatamente insoddisfatta della sua manovra. Ciò è conseguenza di una progressiva incapacità di leggere la realtà delle cose, a seguito della perdita di schemi dialettici di interpretazione sociale veramente efficaci. Ne sono l'ennesima riprova la tragedia di Oslo, la strage fiorentina dei senegalesi, il pogrom di Torino contro i rom.
Questo cataclisma collettivo dunque, fin quando non viene corretto in chiave innovativa e reinterpretativa, fa si che gli italiani siano contenti di essere presi per i fondelli, purchè non sia Berlusconi a farlo.
Buon 2012.