
IL COMMENTO. La prima parte del regalino natalizio della Banca Centrale Europea agli istituti di credito dell'euro-zona è arrivata mercoledì: 489 miliardi di euro ad un tasso dell'1% per una durata di 36mesi. Una decisione assolutamente senza precedenti sia per quantità di denaro che per condizioni di stra-favore. Anche l'Italia ha contributo al cesto natalizio pro banche, infatti, nella cosiddetta "manovra d'emergenza" si è deciso di concedere la garanzia dello Stato sulle obbligazioni che gli istituti emetteranno nei prossimi mesi per rimpinguare le loro casse; una scelta pesante quanto folle perché lo Stato non potrà non registrare l'onere di simili fideiussioni sul debito pubblico. Un terzo dei finanziamenti della Bce sono andati ai nostri istituti creditizi ma la crisi dell'economia reale nella nostra bella Italia non si ferma. L'Istat ieri è stato molto chiaro: Pil a -0,2%, tradotto in altri termini significa che l'Italia è in recessione! A questo punto solo un cieco potrebbe non essersi reso conto della gravità della crisi del mercato creditizio. Si sta regalando alle banche perché si sa che se crollano loro, crolla tutto l'apparato economico occidentale o quantomeno nella migliore delle ipotesi si avrebbero conseguenze sistemiche gravissime: la grande depressione del 1930 e il default della "Lehman Brothers" docet. Il problema è che il regalone natalizio non è accompagnato da nessuna misura per imporre agli istituti regole che impediscano nuovi tentativi di speculazione come quelli che hanno causato la crisi stessa. Aiutare le banche potrebbe significare rimettere in moto il circuito virtuoso dei prestiti per nuovi investimenti produttivi, ci ricordava qualcuno stamane dalle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali. Ma chi veramente e sopratutto come è in grado di asseverare che realmente maggiori profitti delle banche si tradurranno in finanziamenti nell'economia reale? Il rischio che la storia delle speculazioni avventurose si ripeta rimane perciò intatto. Va ricordato che anche negli Anni Trenta governi e banche centrali corsero al soccorso degli istituti in crisi, ponendo però nuove e più stringenti regole al mercato, cose lontane anni luce dall'odierna situazione, purtroppo. E' Natale e siamo tutti più buoni, proviamo ad entrare in una banca a chiedere un prestito all'1% fisso...