L'OPINIONE. Ve lo abbiamo anticipato dalle nostre pagine, giustappena tre giorni fa, il piano di Monti relativo alla manovra economica del paese. Già in quella sede, illustrammo per grandi linee quello che sarebbe stato il filo conduttore del provvedimento: entità della manovra, spostamento del carico fiscale, attenzione maggiore ai grossi patrimoni immobiliari. Ebbene, ieri la manovra da 20 miliardi è stata varata. E, nella realtà, è ancora peggio di quanto non potesse sembrare.
Sin dal primo esame complessivo, il provvedimento rivela tutta la sua natura aggressiva nei confronti dei soliti noti, ossia di chi ha sempre pagato. Nel dettaglio: innalzamento dell'età pensionabile, taglio ai trasferimenti per enti locali, adozione del metodo contributivo ed aumento dell'Iva di due punti a decorrere dal secondo semestre 2012. Ciò significa, in particolar modo, che le maggiori entrate nelle casse statali saranno pur sempre quelle relative alla voce pensionistica, con l'applicazione a tutti del metodo contributivo. Non saranno rivalutate le pensioni minime, sulle quali ha versato lacrime di coccodrillo il ministro Fornero, con acume comunicativo degno del peggior Berlusconi. Si innalza l'età pensionabile, che passa a 63 anni per le dipendenti private, mentre per le pubbliche resta a 66 anni; occorrerà sudare 41 anni per andare in pensione, e ciò vale per uomini e donne.
La seconda mazzata è quella relativa alla casa. Viene introdotta la tassa Imu sulle case, ma soprattutto gli estimi catastali saranno rivalutati del 60%. E la promessa di tassare i grandi patrimoni, come quelli di banchieri, finanzieri e colleghi vari del primo ministro? Niente da fare...il gettito, a detta di Monti, sarebbe stato introitato solo tra qualche anno. E la stampa, ipocrita e corrotta, si accontenta dello specchietto per le allodole riguardante la tassazione dei beni di lusso, che darà nella sostanza luogo ad imposte di natura irrisoria (come l'imposta sui capitali scudati, pari all1,5%!). Clamoroso anche il dietrofront relativo alla "manumissio" dell'Irpef per i redditi più alti, che restano vergognosamente ancorati alla loro realtà, così come la lotta al lavoro nero, in ordine alla quale non vengono predisposti meccanismi effettivi di lotta, nonostante la fuffa piagnucolosa della Fornero. Nemmeno un accenno, o una proposta di riduzione, contro le spropositate spese militari di questo paese, mentre Emma (Marcegaglia) si sollazza con la riduzione dell'Irap. Ma l'aumento dell'Iva, in tutt'uno con quello dell'Irpef e con l'adozione dei parametri imposti dal sistema bancario europeo, non rischia di per sè di condurre ad un aumento ulteriore dell'inflazione, in un paese dove il potere d'acquisto di salari e pensioni è già tra i più bassi d'Europa?
Sarà. Sarebbe lecito attendersi risposte, se solo qualcuno la finisse di esondare lacrime che ci avvicinano sempre più ad una "tragedia" dell'attualità greca. Magari nascondendo sghignazzi da chi sa di averla fatta, ancora una volta, franca.
Sin dal primo esame complessivo, il provvedimento rivela tutta la sua natura aggressiva nei confronti dei soliti noti, ossia di chi ha sempre pagato. Nel dettaglio: innalzamento dell'età pensionabile, taglio ai trasferimenti per enti locali, adozione del metodo contributivo ed aumento dell'Iva di due punti a decorrere dal secondo semestre 2012. Ciò significa, in particolar modo, che le maggiori entrate nelle casse statali saranno pur sempre quelle relative alla voce pensionistica, con l'applicazione a tutti del metodo contributivo. Non saranno rivalutate le pensioni minime, sulle quali ha versato lacrime di coccodrillo il ministro Fornero, con acume comunicativo degno del peggior Berlusconi. Si innalza l'età pensionabile, che passa a 63 anni per le dipendenti private, mentre per le pubbliche resta a 66 anni; occorrerà sudare 41 anni per andare in pensione, e ciò vale per uomini e donne.
La seconda mazzata è quella relativa alla casa. Viene introdotta la tassa Imu sulle case, ma soprattutto gli estimi catastali saranno rivalutati del 60%. E la promessa di tassare i grandi patrimoni, come quelli di banchieri, finanzieri e colleghi vari del primo ministro? Niente da fare...il gettito, a detta di Monti, sarebbe stato introitato solo tra qualche anno. E la stampa, ipocrita e corrotta, si accontenta dello specchietto per le allodole riguardante la tassazione dei beni di lusso, che darà nella sostanza luogo ad imposte di natura irrisoria (come l'imposta sui capitali scudati, pari all1,5%!). Clamoroso anche il dietrofront relativo alla "manumissio" dell'Irpef per i redditi più alti, che restano vergognosamente ancorati alla loro realtà, così come la lotta al lavoro nero, in ordine alla quale non vengono predisposti meccanismi effettivi di lotta, nonostante la fuffa piagnucolosa della Fornero. Nemmeno un accenno, o una proposta di riduzione, contro le spropositate spese militari di questo paese, mentre Emma (Marcegaglia) si sollazza con la riduzione dell'Irap. Ma l'aumento dell'Iva, in tutt'uno con quello dell'Irpef e con l'adozione dei parametri imposti dal sistema bancario europeo, non rischia di per sè di condurre ad un aumento ulteriore dell'inflazione, in un paese dove il potere d'acquisto di salari e pensioni è già tra i più bassi d'Europa?
Sarà. Sarebbe lecito attendersi risposte, se solo qualcuno la finisse di esondare lacrime che ci avvicinano sempre più ad una "tragedia" dell'attualità greca. Magari nascondendo sghignazzi da chi sa di averla fatta, ancora una volta, franca.