Napoli. La città partenopea rende omaggio al celebre Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, con la rassegna artistica "Caravaggio Napoli". L'evento - che si terrà presso il Museo nazionale di Capodimonte dal 12 Aprile al 14 Luglio - rappresenta un profondo dialogo attraverso una selezione di dipinti messi a confronto con i capolavori della scuola pittorica napoletana e dei Caravaggeschi, gli artisti che nei secoli ne hanno ripreso stile e pensiero. La mostra nasce grazie al contributo del direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger e di Cristina Terzaghi, docente di storia dell'arte moderna presso l'Università degli Studi di "Roma Tre", che hanno puntato a riportare le opere del grande maestro nella città che lo ha ospitato nei suoi ultimi anni di vita. La rassegna vanta ben 25 capolavori originali, provenienti da musei italiani e stranieri. Tra questi è stato notevole il contributo del Musée des Beaux-Arts di Rouen, che ha dato in prestito alla città partenopea il capolavoro "La Flagellazione". Allo stesso modo la National Gallery di Londra ha concesso in prestito "Salomè con la testa di Battista", mentre la Galleria Borghese di Roma ha dato il suo contributo facendo pervenire a Napoli il "San Giovanni Battista". Dalla rassegna mancherà il dipinto "Le sette opere di misericordia" del Pio Monte della Misericordia di Napoli, che si potrà ugualmente visitare in loco grazie ad un trasporto navetta che collegherà i due siti. Per l'evento è stato dedicato uno spazio ad hoc ad altre grandi firme che hanno operato nel panorama artistico sulla scia degli insegnamenti di Caravaggio. Capolavori di grande prestigio, che ancora lasciano riecheggiare le tracce del maestro lombardo. Passione e istinto sono resi evidenti dal celebre chiaroscuro caravaggesco che ha influenzato il seguito dei pittori a lui fedeli. I dipinti saranno esposti al pubblico nella sala Causa del museo in modo da poter consentire un confronto tra grandi firme che hanno dominato lo scenario artistico nel meridione: dal capolavoro "Madonna con bambino in gloria" di Battistello Caracciolo, passando per i dipinti di Massimo Stanzione, Fabrizio Santafede, Giovanni Baglione, fino all'opera di Louis Finson, "Maddalena in estasi" - solo per citarne alcuni. Genio e sregolatezza, Caravaggio visse intensamente una vita che purtroppo lo ha sottratto troppo in fretta dal panorama artistico europeo. Scene emotivamente drammatiche, impattanti, accompagnate da un realismo spietato e da un uso teatrale della luce: questi gli elementi innovativi della sua pittura alla ribalta rispetto ai canoni dell'epoca. Dopo 15 anni dall'ultima esposizione che il Museo di Capodimonte ha dedicato al maestro lombardo - "Caravaggio. L'ultimo tempo" del 2004 - la sua arte ritorna sotto i riflettori in una veste nuova. L'evento ha lo scopo di ricreare un fil rouge che parte dalle opere del Merisi per riorganizzare conoscenze letterarie e documentarie del periodo. Nuove scoperte e recenti dibattiti internazionali saranno presentati in mostra a corredo di una dettagliata crono-biografia. La rassegna consentirà di approfondire il periodo napoletano dell'artista, che ha lasciato il segno del suo "naturalismo caravaggesco" nella pittura del XVII secolo in Europa. La mostra approfondisce una tappa storica fondamentale nella vita del grande maestro, che a Napoli ha trascorso 18 mesi tra il 1606 e il 1610. Il soggiorno non è stato certamente dei migliori, tormentato in seguito ad un episodio di sangue che ha segnato definitivamente la sua vita. Era il 1606 quando a Campo Marzio, in seguito ad un'accesa discussione per un fallo nel gioco della "pallacorda", Caravaggio rimase coinvolto nell'assassinio di Ranuccio Tommasoni, dal quale era stato a sua volta ferito. Si trattò di una vera e propria condanna a morte per l'artista, costretto a fuggire per evitare di essere catturato e decapitato da chiunque lo avesse riconosciuto. Da lì deriva la scelta ossessiva di ritrarre nei suoi quadri scene pregne di pathos e teste mozzate. Napoli ha rappresentato per il genio dell'arte un porto sicuro dove rifugiarsi quando la sua vita rocambolesca ed errabonda non sembrava essere dalla sua parte. Una sosta tutt'altro che serena ma ugualmente proficua per il suo animo turbato.
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