Milano. Il 2019 apre le celebrazioni per i 500 anni della morte del grande Leonardo da Vinci. In suo onore in quel di Milano sarà inaugurata la mostra "The genius experience" presso la Cripta di San Sepolcro, aperta al pubblico fino al 30 giugno dell'anno corrente. La peculiarità di questo evento, che lo distingue da qualunque altro precedentemente avviato, consiste nella messa in scena di un vero e proprio dialogo tra due maestri, il genio di Leonardo e l'iniziatore della Pop Art americana, Andy Warhol. Due artisti tanto lontani nel tempo, ma che riescono a sentirsi così affini, convergendo verso uno spazio comune, l'arte. Il fil rouge che lega i due va rintracciato nella storia della stessa città che li ospita: Milano, la terra condivisa da entrambi nelle rispettive epoche, oggetto di studio, oltre che musa ispiratrice per le loro opere. Dopo il grande successo delle mostre multisensoriali ottenuto negli scorsi anni, questo nuovo approccio che tramite il digitale consente ai visitatori di immergersi nelle opere giunge anche nella città Ambrosiana. Il contrasto con la location selezionata per l'iniziativa è ardito ma mai altra scelta sarebbe risultata più adatta. La Cripta di San Sepolcro è la Chiesa sotterranea più antica di Milano, il "vero centro" della città - come amava definirla Leonardo- posta nel punto in cui, secondo una mappa del Codex Atlanticus, Cardo e Decumano si intersecavano. La suggestività di questo luogo consente di ricreare una continuità spaziale e temporale tra la remota arte di Leonardo e il contributo quantomai moderno di Andy Warhol, tra i temi sacri, prediletti dal primo, e la laicità del secondo, tra la stasi delle origini e la dinamicità ricercata dalla pop artist americana. "The genius experience" rappresenta a tutti gli effetti il mondo moderno, saldamente legato alle radici che mai vanno rinnegate ma, al contempo, aperto alle innovazioni proposte dalla sfida delle nuove tecnologie e del digitale. L'iniziativa, con la curatela di Giuseppe Frangi, nasce per opera del Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana e il Credito Valtellinese. La mostra ha inizio dalla sala Sottofedericiana all'interno della Pinacoteca Ambrosiana. Ad aprire le danze una serie di immagini tratte dalle opere più importanti dei due maestri, proiettate sulle pareti, che così riflettono luci e colori, rendendo l'esposizione quantomai suggestiva. Il contrasto di chiaro-scuro, accentuato da appositi riflettori e installazioni multimediali, contribuisce a ricreare quella magia che solo con l'arte può prendere forma. Il percorso multisensoriale si dirama attraverso differenti tematiche, dal rapporto con la terra, con la natura, passando per l'uso delle acque fino ad arrivare all'oggi, al contributo dato dalle grandi costruzioni architettoniche e alla convivenza con le nuove tecnologie. "The genius experience" si prefigura come un vero e proprio viaggio che dal lontano passato si snoda fino alla Milano del presente, ai grattacieli che con la loro imponenza sovrastano la città, alle nuove costruzioni volte alla realizzazione di opere per una riqualifica ecosostenibile -basti ricordare il Bosco verticale. Il periodo d'oro dell'arte quattrocentesca di Leonardo incontra il Novecento con le innovazioni di Warhol in un profondo dialogo tra due epoche che mostrano di saper interagire, divenendo stimolo per una critica costruttiva da parte di un pubblico attento. È un excursus che passa in rassegna le stagioni del grande Leonardo, attraverso la sua pittura, le sue scoperte e invenzioni che non a caso lo rendono il maestro, modello da seguire per intere generazioni di artisti e non. La chiusura rappresenta il fiore all'occhiello dell'intero evento espositivo: è l'"Ultima cena" che regna sovrana alla tavola del Refettorio Ambrosiano grazie ad un confronto immediato tra l'originale di Leonardo e la versione di "The Last Supper" proposta da Andy Warhol. Il percorso espositivo dura circa 30 minuti, consentendo di immergersi in immagini proiettate a 360°, accompagnate da musiche di sottofondo. Con l'arrivo della primavera, a partire dal mese di aprile sarà possibile avere accesso alla mostra con ingresso serale, che si protenderà fino alla mezzanotte. Per l'occasione saranno organizzate, oltre alle visite guidate, anche cene da consumare sullo sfondo di un luogo magico. Come per ogni mostra che si rispetti, non può mancare uno spazio dedicato ai più piccoli per accrescere fin dalla giovane età inclinazione, propensione e passione per il mondo dell'arte con il "Laboratorio di Andynardo" che trasforma i bimbi in protagonisti delle stesse opere. Ancora una volta è l'arte che scende tra la folla e riporta in luce un patrimonio che affonda le sue radici in un tempo remoto, ma pur sempre capace di adattarsi alle nuove modalità di fruizione digitali.
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