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Milano. La Arnoldo Mondadori Spa acquista la divisione Libri di Rcs Group. Le trattative, ormai piuttosto intense da qualche mese, sono giunte ad un punto di svolta grazie ad un'offerta pari a 127,5 milioni su una valutazione complessiva di 130 milioni. L'accordo consentirà al Gruppo Mondadori di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell'editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale. Il perimetro dell'operazione comprende l'intera quota del 99,99% posseduta da RCS MediaGroup S.p.A. in RCS Libri S.p.A. con le sottostanti partecipazioni - che al closing includeranno il 94,71% di Marsilio Editore S.p.A. - ed escluderanno il 58% posseduto in Adelphi Edizioni S.p.A. Tale perimetro ha registrato nell'esercizio 2014 i seguenti valori pro-forma: ricavi per 221,6 milioni di euro, Ebitda ante oneri non ricorrenti per 8,8 milioni di euro e investimenti per 11 milioni di euro, di cui 1,7 milioni destinati al rinnovo delle librerie Rizzoli. Con l'operazione Mondadori acquisirà la titolarità esclusiva di tutti i marchi in ambito librario, tra cui Rizzoli. L'accordo prevede inoltre che le testate di RCS MediaGroup possano continuare ad esercitare un'attività editoriale libraria in linea con quella attuale. Mondadori così, che già possiede Einaudi, Piemme, Frassinelli e Sperling & Kupfer, rileva anche Rizzoli, Bompiani, Fabbri e Marsilio. Il 58% di Adelphi detenuto da Rcs sarà invece ceduto a Roberto Calasso, socio di minoranza e direttore editoriale della casa editrice, che ha esercitato l'opzione di prelazione prevista nel caso di cambio di proprietà. Grazie a questo acquisto, Mondadori arriverà a controllare il 35% circa dell'intero mercato editoriale d'autore, escludendo l'editoria scolastica. Il perfezionamento dell'operazione è soggetto all'approvazione delle competenti autorità regolatorie, ossia l'Antitrust; eventuali provvedimenti di autorizzazione condizionata - come specifica lo stesso gruppo Mondadori - non pregiudicheranno il completamento dell'operazione.

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- Giovanni Apadula By
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Washington. La Volkswagen nell'occhio del ciclone. La famosa casa automobilistica tedesca, già da qualche giorno, è finita nel mirino dell'Epa, l'Agenzia per la protezione ambientale statunitense, con l'accusa di aver alterato i dati relativi alle emissioni delle sue auto a diesel vendute negli Usa negli ultimi anni. Alcune accuse erano già state mosse da apparati dell'amministrazione americana; dopo che lo scandalo si è allargato a macchia d'olio, è stata la stessa azienda teutonica ad ammettere la violazione della normativa antismog. Come prima conseguenza il titolo Volkswagen ha perso in pochi giorni oltre il 20% della sua quotazione in Borsa (fino al -19% in un solo giorno su Francoforte). Come se non bastasse, inoltre, il gruppo rischia una pesante sanzione vicina ai 18 miliardi di dollari, oltre a plausibili conseguenze sul piano penale. Più a stretto giro di posta, poi, va sottolineato come ben più seri possono essere i danni che l'azienda di Wolfsburg può riportare a livello d'immagine e, quindi, come possano diventare serie le ripercussioni immediate sul mercato. La Francia, per bocca del ministro delle Finanze Michel Sapin, ha già chiesto una più ampia indagine "su scala europea" sul rispetto da parte delle case automobilistiche dei limiti sulle emissioni inquinanti, allo scopo di tranquillizzare i consumatori. In base alle indiscrezioni pubblicate da qualche giorno su alcune testate straniere, il numero delle auto truccate supererebbe gli 11 milioni. Secondo alcune fonti riportate dal Die Welt, inoltre, sia il governo tedesco che l'Unione Europea erano a conoscenza della magagna. La questione, dunque, oltre a portare sulla graticola la casa automobilistica, mette in discussione il mito dell'efficienza tedesca. Nel frattempo l'ad Volkswagen Martin Winterkorn, nonostante le scuse formulate in via pubblica, rischia di essere defenestrato.

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Roma. Dopo l'aumento dei francobolli, tocca ai bollettini subire un ritocco al rialzo. Poste Italiane ha infatti aumentato il costo della commissione per il pagamento dei bollettini postali: da oggi, infatti, quelli di conto corrente passano da 1,30 a 1,50 euro, le commissioni per Rav e F35 arrivano a 1,63 euro e quelli per le multe a 1,99 euro. Restano invariate, almeno per ora, le commissioni per bollettini pagati sui canali digitali, cioè web, Mobile e Atm, pari 1 euro, per gli over 70 e possessori di social card (€ 0,70), per Rav e F35 (€ 0,13) e multe (€ 0,45) pagati online. Il prezzo del bollettino era fermo dal 2012 e il ritocco è stato giustificato dall'aumento dei costi operativi e industriali, dall'accettazione da parte di Poste Italiane di carte di pagamento emesse da terzi senza aumentare costi e dagli investimenti tecnologici. Secondo l'associazione di consumatori, comunque, a conti fatti Poste Italiane rimane la via più economica per pagare i bollettini.

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Milano. C'è l'offerta del Gruppo Mondadori per rilevare la divisione libri di Rcs Mediagroup. La proposta è vincolante ed è stata partorita nella serata di ieri, lunedì 29 Giugno, termine ultimo del periodo di trattativa esclusiva concordata tra i due colossi editoriali. La palla passa ora al Consiglio di Amministrazione di Rcs, che nella prossima seduta dovrà decidere sul merito dell'offerta, il cui valore non è stato reso ufficialmente noto. Fonti private parlano di una proposta di 135 milioni di euro, al momento forse non soddisfacente per gli uomini Rizzoli, dal momento che le editrici Adelphi, Bompiani, Rizzoli, Marsilio, Sonzogno e Fabbri pesano attualmente a bilancio per 182 milioni di euro.