Roberto Saviano, che dedica al don Peppino un ampio capitolo del suo libro "Gomorra", inizia così il racconto: "Don Peppino Diana ha avuto una storia strana, una di quelle che una volta conosciuta, bisogna conservarla da qualche parte del proprio corpo. (...) Aveva deciso di interessarsi delle dinamiche di potere: non solo dei corollari della miseria (...) ma fermare l'origine di ciò che rendeva la sua terra una miniera di capitali e un tracciato di cadaveri".

Un uomo e un sacerdote coraggioso, don Peppino. Aveva studiato a Roma e si preparava a una carriera lontano da Casal di Principe, ma il destino lo riportò indietro, nella sua terra, nelle sue strade, a sfidare il potere incontrastato del boss Schiavone. Senza tacere in quello che era un clima di totale omertà, ma lottando attraverso la sua opera, come quando organizzò una marcia anticamorra alla fine degli anni '80, o attraverso le sue omelie.
In un passo di un documento, (ripreso anche da Saviano in "Gomorra") che don Peppino stese e firmò assieme ad altri preti di Casal di Principe, per poi rendere pubblico, si leggeva così: "Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno, Dio ci chiama a essere profeti. Il Profeta fa da sentinella: vede l'ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18) (...). Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie e in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa. Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo "profetico"affinché gli strumenti della denuncia e dell'annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà dei valori etici e civili".

L'associazione contro le mafie "Libera", fondata da Don Ciotti, ha organizzato per il 19 marzo a Casal di Principe una manifestazione per ricordare don Peppino Diana e celebrare il quindicesimo anniversario della sua morte, iniziando con una marcia che attraverserà le strade del centro, alla presenza delle autorità e dei cittadini. Durante la mattinata verrà consegnata una targa ai genitori del parroco don Diana, e verrà firmato un protocollo d'intesa per la realizzazione della cooperativa sociale "Le Terra di don Peppe Diana - Libera Terra".

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