La coppia ha fatto ricorso al tribunale di Firenze che ha sollevato questione di illegittimità costituzionale rinviando la legge 40 alla Consulta, perché, come spiega Filomena Gallo il legale della coppia, "l'articolo 4 lede i principi di uguaglianza e i diritti sanciti dalla Costituzione, e inoltre contraddice una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha già condannato l'Austria proprio per il divieto della fecondazione eterologa, che contraddice i diritti fondamentali dell'uomo".
Le dichiarazioni degli illuminati fautori dell'abolizione del fatidico articolo ne rimarcano l’illegitimità: un divieto irragionevole, una legge che lede il diritto dei cittadini, una legge che costringe tante donne ad andare all’estero con enormi costi e disagi psicologici, una illegittima intromissione del legislatore in aspetti intimi e personali della vita privata. E il vate Severino Antinori sentenzia: “Finalmente giustizia è fatta, era nell’aria. Ho già fatto ricorso alla Consulta 5 anni fa per una legge che di fatto vieta il diritto alla salute. Per me è una grande vittoria… 10mila coppie l’anno vanno all’estero per la fecondazione, e migliaia sono quelle che vorrebbero ma non possono per questioni economiche. E’ una punizione inaccettabile nei confronti delle donne…. Con la tecnica di Edwards sono nati 5 milioni di bambini, con la mia, che sono il suo pupillo un milione. Insomma perché impedire queste nascite”.
Sottaciute come sempre le istanze e i diritti che riguardano i milioni di embrioni sacrificati o anche dei nuovi nati e per questo vogliamo riportare, giusto per riflettere un pò, qualche voce fuori dal coro ma attenta ai diritti di chi non ha voce e non solo alle pretese di chi può usare gli indifesi.
Scriveva Alessandro Cè "noi crediamo che il bambino abbia un diritto naturale inviolabile, che gli può essere solo riconosciuto, e mai tolto, di avere un'identità certa, un unico padre e un'unica madre, una coincidenza tra padre genetico e padre affettivo, tra madre genetica e madre affettiva: nessuna legge può togliere questo diritto inviolabile”.       Lucio Romano, specialista in Ginecologia e Ostetricia presso l'Università di Napoli Federico II e presidente dell'associazione "Scienza e vita", nata alcuni anni fa appositamente per sostenere l'approvazione della Legge 40 afferma: "Tanto per cominciare, un terzo che interviene cioè il donatore del seme o la donatrice dell'ovocita. Ma di chi è il figlio? Sarà figlio della madre che ha portato avanti la gravidanza o di chi ha donato l'ovocita o lo spermatozoo? Non è che stiamo trasformando la vita di un soggetto in un oggetto? Abbiamo dimenticato l'eticità, stiamo trasformando l'individuo in un prodotto. Abbiamo dimenticato l'eticità di altre procedure come l'adozione, che ne ha una di tipo oblativo di carattere superiore".
Non bisogna imporre una verità, ma bisogna umilmente ricercarla e temo che la forte ideologizzazzione della questione "legge 40" rischi di far dimenticare qual'è il bene di tutti, dei genitori sterili, dei bambini che nasceranno e degli embrioni che moriranno in nome del trionfo della propria precostituita verità.