Roma. Con una sentenza resa pubblica nella giornata odierna, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della norma contenuta nella legge 40/2004 che sancisce il divieto della fecondazione eterologa, ossia il ricorso ad un donatore esterno di spermatozoi e/o ovuli nell'ipotesi di infertilità assoluta. Non è la prima volta in cui la Consulta è chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale del provvedimento in esame: già nel 2009, infatti, i giudici costituzionali sancirono il parziale contrasto con la Carta Fondamentale dei commi che prevedevano un limite di produzione di embrioni e l'obbligo di un unico impianto. Nel 2012, inoltre, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo statuì che la legge in esame violava la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, in particolare l'articolo 8 che sancisce il pieno diritto di ciascun individuo al rispetto della vita privata e familiare. La legge 40 era già stata oggetto, inoltre, di ben quattro proposte referendarie.