Hanno risposto al questionario 470 imprese, pari all'11,2%, prevalentemente di dimensione medio-grande, operanti in attività manifatturiere e di servizi. "Il tasso di risposta - dichiarano i due docenti - risulta maggiore per le grandi imprese (20,5%9, nel settore manifatturiero e dell'edilizia (rispettivamente 12,4% e 16,0%), dislocate nell'Avellinese e nel Salernitano (14,0% e 13,5%), in forma di s.p.a. (18,0%)".
Delle 470 imprese il 54,7% (257) ha introdotto almeno un'innovazione tecnologica nel triennio con una tendenza prevalente verso l'innovazione di processo: 187 imprese, pari al 39,8% del campione, hanno sviluppato nuovi processi e 166 imprese (35,3%) hanno introdotti nuovi prodotti sul mercato.
"Tuttavia - segnalano Mauro Caputo e Francesca Michelino - solo il 16,3% delle imprese innovative ha introdotto prodotti nuovi in assoluto, mentre negli altri casi sai tratta di novità solo per il mercato di riferimento o solo per l'impresa". Con riferimento all'innovazione non tecnologica, 210 imprese, pari al 44,7%, hanno introdotto almeno una innovazione organizzativa e/o di marketing nel triennio. Importante anche l'aspetto della ricerca che ha analizzato il livello di scolarizzazione delle imprese.
Nelle grandi e medie imprese, il titolo di studio più gettonato è quello di scuola media superiore (rispettivamente 50,6% e 46,4%) seguito dalla scuola media inferiore ( 35,4% e 36,5%) e dalla laurea magistrale, specialistica o vecchio ordinamento ( 10,6% e 10,5%); la scuola media inferiore la fa da padrona nelle piccole con il 44,2% precedendo quella superiore con il 41,9%. Analizzando i dati per settore produttivo risulta che nelle costruzioni il 54,2% ha il diploma di scuola media inferiore; il 45,2% nell'industria ed il 46,6% nei servizi è in possesso del diploma di scuola media superiore; mentre i numero maggiore di laureati (13,4%) si trova nei servizi.
E' stato, inoltre, chiesto alle imprese se intendessero assumere personale laureato nei prossimi tre anni e, in caso affermativo, con quale titolo di studio. "Le imprese di grandi dimensioni e quelle nell'ambito de settore edile - sottolineano Mauro Caputo e Francesca Michelino -sono quelle maggiormente interessate ad assumere laureati con laurea magistrale o specialistica, mentre le medie imprese e le imprese di servizi sono fortemente interessate all'assunzione di personale con titoli di studio post-laurea".
Inoltre, 207 aziende hanno svolto, nell'arco del triennio, hanno svolto attività di ricerca e sviluppo sperimentale. Ma l'attività di protezione della proprietà intellettuale è stata piuttosto limitata. Infatti, concludono Mauro Caputo e Francesca Michelino, "il 18.,1% delle imprese ha registrato marchi nel triennio, l'8,1% ha depositato domande di brevetto e solo il 5,5% ha registrato disegni o modelli per il design industriale. La dimensione aziendale - concludono i due ricercatori - rappresenta un fattore discriminante nell'attività di brevettazione, con il 17,5% di grandi imprese che ha registrato il brevetto".
Vincenzo Raimondo Greco
Ufficio Rapporti con la Stampa
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