Ladyshine, fantasia al potere per i bijoux handmade che hanno stregato Roma

di Gerardo de Luca
Sul quotidiano il "Sole24Ore" del 13 luglio 2009 è redatta la "classifica" delle Università italiane nella quale, in base a non del tutto condivisibili indicatori, l'Università degli Studi di Salerno si piazza al 45 ° posto. Secondo l'importante testata economica la "nostra" Università è dispersiva e poco attraente ma allo stesso tempo ne elogia l'impegno per la ricerca, sottolineando la mancanza di aiuti dall'esterno, e la qualità dei docenti (rispettivamente 14 ° e 17 ° posto). Nel 2008 lo stesso giornale aveva posizionato Salerno al 39 ° posto. Lo scivolone sembra dovuto alla scarsa visibilità nazionale benché possa vantare strutture, sia per la didattica che per il tempo libero, non scadenti ed in alcuni casi d'eccellenza, interamente concentrati, o quasi, nel campus di Fisciano (che consta di una superficie complessiva di 1 Kmq). Quasi 40.000 iscritti, 10 Facoltà, 29 dipartimenti, 6 centri di ricerca, spazi verdi diffusi e parcheggi sufficienti, terzo Ateneo del Mezzogiorno d'Italia per numero d'iscritti, numerose biblioteche tra le quali una d'eccellenza, quella d'Ateneo (tra le maggiori in Europa a "scaffale aperto").
L'Hippocratica Civitas Studium Salerni sorge nel 1968, dopo circa un secolo e mezzo d'oblio, pur avendo rinomate ed antichissime tradizioni. La sua collocazione centrale nella Regione permetterebbe un bacino d'utenza ampio ma esso è prosciugato dalla concorrenza delle Università vicine e non, e dalla dispersione delle matricole che, in numero molto elevato, non arrivano al secondo anno. Un altro dato preoccupante che si evince dall'analisi del "Sole24Ore" è il basso numero di laureati che riescono a collocarsi nel mondo del lavoro in tempi piuttosto brevi. Il commento del Magnifico Rettore alla hit parade dei campus italiani non si è fatto attendere. Egli, pur prendendone atto, contesta di fatto la graduatoria definendola confusa e fondata su dati rilevati dall'ISTAT nel 2004. Secondo il prof. Pasquino non si è tenuto conto della tipicità dei diversi atenei ed il livellamento di una scheda dati, ottenuti per giunta telefonicamente, non può fare giustizia in maniera adeguata sulla competenza formativa dell'Università di Salerno che, in alcuni settori, supera anche il Politecnico di Milano.
L'articolo del maggiore quotidiano economico del nostro Paese dovrebbe, in ogni caso, far riflettere e preoccupare amministratori pubblici e privati della Valle dell'Irno. Sarebbe opportuno scegliere una strategia da seguire per dare alle neo matricole maggiori garanzie sul piano degli alloggi, troppo cari, dei servizi, migliorabili e un affiancamento da parte delle associazioni universitarie allo scopo di guidarli e sorreggerli nella non semplice scelta dei piani di studi o degli indirizzi di studio. Investire nella visibilità nazionale attraverso l'aumento di convegni specialistici, seminari, tirocini, sviluppando un sempre più attento collegamento tra mondo del sapere e mondo del lavoro.
Al neo-confermato Rettore i migliori auguri per un proficuo e temerario percorso di rinascita.
Milano. Ad ormai più di un anno dal primo lockdown il settore che vede meno la luce è quello del by
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