
Salerno. Sono drammatici i dati diffusi dall'Osservatorio Indipendente di Bologna "Morti sul Lavoro" per ciò che riguarda l'intera penisola. Sono 571 le persone decedute sul luogo di lavoro nel corso del 2013, sulla base del report dell'istituto fondato nel 2008 da Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e pittore, in ricordo dei sette operai morti nell'incendio della Thyssenkrupp di Torino. L'indagine, tra l'altro, non tiene conto nel computo di categorie a rischio, lavoratori a nero ed agricoltori morti durante i lavori nei campi che godono di una pensione. Il settore più colpito risulta proprio l'agricoltura, interessata dal 37% sul totale dei decessi, che insieme all'edilizia (22% morti bianche) rappresenta il settore nel quale si verificano oltre la metà delle tragedie registrate nel 2013. Campanello d'allarme anche per la Campania, che si classifica all'ottavo posto nella graduatoria nazionale stilata in base al dossier. Sono 34 le morti bianche verificatesi nel corso dell'ultimo anno, ed il triste primato in regione spetta alla provincia di Salerno con 12 decessi, tre in più rispetto a Napoli. L'Osservatorio inoltre sottolinea come "l'abolizione di fatto dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori farà aumentare in poco tempo gli infortuni sul lavoro, anche mortali, perché i nuovi assunti avranno difficoltà a contestare o a denunciare, pena il licenziamento, le proprie condizioni di lavoro e i sindacati stessi non avranno tra gli iscritti questi precari e la possibilità d'incidere in ogni settore. Le conseguenze si vedranno col tempo anche tra i lavoratori a tempo indeterminato che vedranno pericolosamente diminuita la propria forza contrattuale".